【OneShot(1)- Slow Dancing with you】

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Pronunciare
il nome "Chuuya"
ti fa rimanere
la stessa dolcezza
in bocca
di quando sorridi
un "Ciao"
alla persona amata.

-Probabilmente, Dazai Osamu

{Yokohama, 20xx}
-Oi shortie, che cazzo stai facendo?-
Disse Dazai. Era arrivato sul tetto del quartiere generale della port Mafia e si era tolto le scarpe ma, girando il capo, aveva visto il rosso camminare da tetto a tetto fluttuando per aria come se stesse camminando per terra. Chuuya, che stava con la testa abbassata su un libro, l'alzo e squadrò il moro infastidito.
-Cercavo di evitarti per leggere in santa pace.-
Rispose, contraddicendosi e avvicinandosi al moro mentre rispondeva.
-E tu, cretino? Hai finalmente deciso di toglierti di mezzo?-
Raggiunse finalmente il tetto sul quale si trovava Dazai. Chiuse il libro passandolo nella mano sinistra e tenendoci l'indice come segnalibro, come per chiedergli di rispondere in fretta ed ascoltarlo attentamente nello stesso momento.
-Bingo Chuchu, stavo per farla finita-
-Mhmh, ok-
Il silenzio cadde sui due come fiocchi di neve durante un rigido inverno. Dazai sospirò, tra tutte le persone, perché proprio quel nano? Non che lui ci tenesse a quella nespola ambulante, ma infondo gli faceva piacere la sua compagnia. Se fosse stata un'altra persona, l'avrebbe solamente ignorata e si sarebbe buttato da giù senza il minimo ripensamento. Ma adesso, adesso non poteva più farlo e questo lo faceva innervosire. Chuuya, che nel silenzio spostava il peso da un piede all'altro; sembrava disturbato dalla presenza del bruno su quel tetto. Ma Dazai non sembrò notarlo e, in una rabbia innaturale ed improvvisa, iniziò a gridare contro il rosso.
-PERCHÉ SEI QUI? BRUTTO IDIOTA, È COLPA TUA SE NON POSSO MORIRE. SEI SEMPRE IN MEZZO, SEI SEMPRE UN PESO, DI TROPPO.-
Urlò contro Chuuya e gli diede d'istinto uno schiaffo sulla mano, facendogli cadere il libro per terra. Chuuya, che aveva sgranato gli occhi a causa del gesto e delle parole del più alto, gli diede una ginocchiata bassa, guardandolo mentre quello si accasciava a terra dal dolore.
-MA TI DAI FUOCO?! MICA TI STO FERMANDO DAL BUTTARTI DA GIÙ?! E POI SEI STATO TU A PORTARMI QUI, CRETINO-
Si soffermò sulla "r" dell'ultima parola, quasi a voler marcare l'offesa. Poi guardò il libro aperto, il vento stava spostando delle pagine, aveva perso il segno.
Ma non era quella la cosa che gli importava di più in quel momento.
-Non mi do fuoco perché soffrirei troppo...-
Disse con voce ancora un po' straziata dal dolore Dazai, mentre si alzava e si sistemava la camicia bianca. Poi raccolse il libro e lo passò al rosso.
-e poi tu mi fermi eccome. Tu sei l'unico cretino per il quale non mi sono ancora buttato da giù. Sentitene onorato.-
Continuò, ritirando la mano e mettendosela nella tasca dei pantaloni.
Chuuya lo guardava, domandandosi se non avesse già sbattuto la testa quello lì. Poi, senza dire niente, si incamminò verso l'uscita, non avendo manco la voglia di usare il proprio potere per allontanarsi da quel maniaco suicida dalle discutibili buone maniere. Dazai quindi iniziò a seguirlo, non avendo più voglia di buttarsi da giù, adesso.
-Ti va una partita a qualche stupido videogioco a cui sicuramente perderai?-
-Solo se paghi tu. E poi chi ti dice che perderò?-
Rispose il rosso, camminando a passo svelto, stringendo leggermente il libro al petto con un bacio e lasciando ciondolare l'altro giù per il corpo.
-Uff, va bene. E poi sono sicuro di vincere, così sicuro dal proporti di fare una scommessa. Il vincitore sarà lo schiavo dell'altro fino alla fine della giornata.-
-Ci sto. Non vedo l'ora di vederti lavorare per me.-
Sogghignò il rosso, camminando ed entrando nell'ascensore col bruno. Arrivarono al piano terra ed uscirono dal l'edificio quando Dazai si ricordò di aver lasciato le scarpe sul tetto. Chuuya, annoiato, usò la sua abilità per risalire e prenderle, scendendo giù solo per poi lanciargliele addosso. Dazai, che ne prese una al volo, fu colpito dall'altra in pieno volto e rise appena, carezzandosi il naso dolente.
-Brutta razza di...-
Disse, mentre si infilava le scarpe, nascondendo il sorriso che gli era ancora stampato in volto. In seguito, i due, si diressero verso la sala giochi.
Dazai acquisto dei gettoni e ne passò la Chuuya metà, il quale subito si diresse verso il primo picchia-duro-multi-giocatore presente nella sala. Dazai lo seguì con calma e si sedette di faccia, anche se per modo di dire, alla nespola vivente. Iniziarono a giocare e, partita dopo partita, Dazai vinse.
-Sarai il mio cane adesso, niente scuse~-
Cantilenò Dazai, alzandosi e guardando il rosso che, con sguardo allibito, sbatteva i pugni sul cabinato.
-DATTI FUOCO STUPIDA MUMMIA VIVENTE!-
-Non dovresti parlare così al tuo padrone, cagnaccio!-
Rise Dazai, pattando la testa di Chuuya come se lui fosse davvero un cane.
-Andiamo, ho fame.-
Continuò, prendendolo per il cappuccio e trascinandolo fuori dalla sala giochi. Dopo aver preso qualcosa da sgranocchiare, Dazai obbligò Chuuya a seguirlo fino alla scogliera. Il bruno mangiucchiava quella che era una crêpe ripiena di panna, kiwi e gelato alla vaniglia, invece, Chuuya, mangiava una comune ciambella ripiena al cioccolato, sogghignando all'idea di Mori che sgridava Dazai perché questo ha mangiato troppo prima di una cena importante e quindi, di conseguenza, ha perso l'appetito.
-Cosa ti ridi, Chuuya?-
Chuuya, confuso di non esser stato chiamato con un futile nomignolo, rimase momentaneamente sorpreso, bloccandosi dal rispondere.
-Vabbè, fatti tuoi...comunque Chuuya...che stavi leggendo prima?-
-Un libro di Ane-san ...-
Dazai non guardò neanche per un secondo il rosso, pulendosi il viso con un fazzolettino.
-...Parla di un angelo che se la fa con un demone.-
Dazai accartocciò il fazzoletto e se lo mise in tasca, poi si preparò a ribattere sempre con un pizzico d'ironia sulla lingua.
-Oh, che buffo, tu sei un Dio che se la a con un demone come me-
Chuuya storse il naso e guardò Dazai; la cosa strana, non era la risposta, ma che non gli aveva fatto eseguire nessun compito strano fin ora.
-Oi shortie, secondo te, se dovessi uccidermi, andrei all'inferno-inferno o nella selva dei suicidi?-
-Che ne so? E poi, non me ne frega.-
-Sei il mio cane e devi rispondere alle mie domande-
-Bah, allora spero la prima.-
Dazai sospirò, poi si stese sullo scoglio sul quale erano seduti incrociando le braccia dietro la testa e accavallando le gambe.
-C.h.u.u.y.a...C.h.u.u.u.u.y.a...hai davvero un buffo nome, shortie. Ma suona bene. Hai presente quando prendi un libro e sfogli le pagine velocemente e quelle producono quel rumore soddisfacente che solo la carta dei libri da regalare?-
E Dazai attaccò bottone a parlare, ma Chuuya stava facendo di tutto tantomeno ascoltalo.
-Oi shortie, ma mi stai ascoltando?-
Chuuya sembrò risvegliarsi da un sonno profondo a quelle parole. Poi alzò gli occhi al cielo.
-Vorrei pure, ma il mio cervello è propenso ad ignorare le scemenze.-
Dazai lo guardò, piagnucolando qualcosa come "il mio cane non mi vuole bene!", poi senti della musica in lontananza, musica lenta, proveniente molto probabilmente da una festa non molto distante da loro.
-Chuuya, sono quasi le nove. Mori-San e la Signorina Kōyō ci staranno aspettando...-
Chuuya si alzò.
-Finalmente posso allontanarmi da te.-
Dazai si alzò a sua volta e gli mise la mano aperta sul petto, come per dire di fermarsi. Chuuya fece due passi all'indietro, leggermente imbarazzato da quel contatto improvviso.
-Voglio ballare. C'è la musica, la senti? E poi manca ancora un quarto d'ora all'appuntamento con il boss.-
Chuuya quasi gli tirò un ceffone in faccia, ma si trattenne. Aveva perso una scommessa e doveva mantenere la parola data, anche se si trattava di mantenerla con quell'idiota.
-Ti odio, vai all'inferno, devi bruciare vivo. Va bene.-
Rispose e si sistemò il cappello sulla testa.
-Peccato che non sei una bella ragazza Chuu~ Avrei preferito ballare con un'affascinate donzella-
Piagnucolò Dazai, scendendo poi nuovamente sulla sabbia e tendendo la mano a Chuuya, il quale era tentato di far alzare tutti gli scogli da terra solamene per far sommergere quel cretino.
Il rosso scese e prese la mano del moro ed iniziarono a ballare; Chuuya sospirò fintamente scocciato.
Dazai posò lentamente la fronte contro quella di Chuuya, anche se con fatica a causa della bassezza di quello.
.
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-Dazai.-
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-Smettila subito.-
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-....Dazai....No...-
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Chuuya poggiava la fronte su quella sporca di sangue dell'ormai morto Dazai quindicenne. Singhiozzava al più alto di alzarsi e di smetterla con quella farsa. Singhiozzava a quello di vivere. Singhiozzava a lui che gli avrebbe obbedito per tutta la vita come un cane se si fosse risvegliato da quel sonno eterno.
Ma lui non si svegliò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 27, 2019 ⏰

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