Chapter one

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Da quando ero piccina trascorrevo le notti insonnie a scrivere, ne avevo riempito tantissimi di quaderni anche se al principio provavo molta vergogna e li nascondevo in posti talmente remoti che dimenticavo alla fine dove fossero. Il primo vero diario mi fu regalato all'età di 12 anni da mio padre, ricordo ancora il profumo di rosa all'interno della prima pagina, un odore inondato da una rosa reale posta lì con una nota "la mia rosa più bella". Quel diario non ebbi più avuto il coraggio di riaprirlo, avevo timore che qualsiasi cosa potessi raccontare non fosse all'altezza delle sue aspettative. Aspettative che ho ancora su di me, le mie aspettative. Io credo che ci sia un momento nella vita, in cui una scelta deve essere fatta e io ho deciso che quel momento sia successo e che la scelta sia stata fatta, in altre parole sarei andata al college e avrei preso matematica così da costruire un futuro sereno per mia madre. In fin dei conti la scelta è fatta e non ho intenzione di deludere me stessa. 

"Kaaaaaaate, se non ti alzi da li butto via il caffe al ghiaccio appena preparato!" urlò mia madre.

Aprire gli occhi è una di quelle azioni che compio contando fino a tre perchè mi è troppo difficile prendere il controllo su me stessa, può sembrare molto esilarante ma è come se dovessi combattere con una me al mio interno. Quindi uno, due, tre, occhi spalancati!In aggiunta un pensiero affiora nella mia mente lucida, il caffe al ghiaccio si scioglie in pochissimo e sinceramente eviterei di bere acqua, latte e caffe, mi disgusta! 

Mi dirigo in cucina scendendo le scale, mamma mi saluta velocemente e lì comprendo che sia un tantino già tardi cosi prendo il mio caffe e risalgo in camera. Caffe necessario dopo una notte trascorsa a calmare i miei demoni. 

 La scelta dei vestiti il primo giorno dovrebbe impegnarmi  più di soli 5 minuti ma opto per una maglia con la stampa che raffigura " i Girasoli" di Van Gogh e un Jeans a vita alta stretti in cinto. Adoro l'arte e adoro i dipinti dei post-moderni anche se credo di avere un debole per gli impressionisti, ma in ogni caso non era assolutamente il momento di pensare a tutto ciò.Prendo il plico della preside per i nuovi studenti e mi soffermo sul fatto che sia carinissimo nonostante sia coperto di  rosa pastello e sia riempito di stickers di benvenuto. Letteralmente stickers con su scritto "Benvenuto" in tutte le lingue, abbastanza carino ma dove avrei mai potuto appiccicare 20 stickers? A livello di funzionalità non mi sembrava una cosa grandiosa magari avrebbe potuto regalare matite o bottiglie di plastica compostabili invece di stickers relativamente inutili, ma in ogni caso a chi importa? Non c'è assolutamente necessità di dire la mia a riguardo. 

Camminai verso scuola, era relativamente vicina e arrivai più velocemente di quanto potessi pensare, soddisfatta di questo traguardo mi incamminai verso la presidenza per scegliere le classi che avrei dovuto seguire questo semestre, nonostante fosse già iniziato.


Cosa ne pensate? 10 stars e pubblico il secondo! GRAAAZIE.

Beyond the TruthWhere stories live. Discover now