Freddo, solo freddo. Perchè era uscito a quel orario, non lo sapeva nemmeno lui. La pioggia picchietava sull'asfalto, mentre i tuoni facevano da sottofondo alla scena. Midorya stava iniziando ad odiare quel momento, non aveva l'ombrello e ne tantomeno si era portato una felpa col cappuccio, non stava messo bene insomma. Eppure avrebbero detto che sarebbe piovuto domani
Pensò fra se e se, mentre con il suo quaderno messo in testa, si preparava per correre dall'altra parte della strada. Fece un respiro profondo, ed iniziò a correre per arrivare dall'altra parte della strada. Una volta arrivato dall'altra parte, non sentì più la pioggia picchiettare sopra il suo quaderno. Però davanti a lui la pioggia cadeva battendo sull'asfalto, com'era possibile? Il verdolino alzò lo sguardo, solo per incrociarlo con un altro. Davanti a lui c'era un ragazzo: era più alto di lui, aveva i capelli bicolore, indossava una camicia nera, dei jeans bianchi, delle snickers grigie e reggeva un ombrello rosso. Ma fu un particolare a colpirlo, i suoi occhi. Erano monocromatici ed uno era anche accompagnato da una cicatrice, ma il suo sguardo, intenso e penetrante.
< Avresti dovuto portarti un ombrello >
Parlò freddo il ragazzo, pertanto l'ombrello sopra la testa del altro. Midorya lo guardò mezzo stupito e con fare timido gli rispose:
< G-Grazie >
Il ragazzo lo guardò accennando un mini sorrisetto, per poi porgergli l'ombrello.
< Tieni, casa mia è vicina, me lo ridarai domani >
Disse il ragazzo mentre iniziava a camminare dritto. Midorya un po' titubante iniziò a parlare cercando di attirare l'attenzione del altro.
< A-Aspetta, non sò neanche il tuo nome, come faccio a riportartelo?! >
L'altro si girò guardandolo
< Ci penserò io, basta che domani lo porti a presso a te, quando andrai al bar con la tua amica >
Rispose per poi riprendere a camminare.
< A-Aspetta! >
Era inutile ormai, l'altro era troppo lontano per sentirlo. Ma la vera domanda era, come sapeva che domani sarebbe andato al bar con la sua amica? No, avrebbe fatto bene a camminare verso casa, il ramen non si scalda mica da solo.
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Buonsalvini gente bella, questa è la mia prima fanfiction sulla tododeku, mi scuso in anticipo per gli errori di scrittura, anche se ho cercato di farne il meno possibile. Si, il capitolo è corto e mi scuso per ciò, però mi farebbe piacere se lasciasse un voto e un commento con la vostra opinione. Detto questo vi saluto e alla prossima
Tenshi ( aka Nemesis )
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Love me till the day im die
FanfictionDal testo Domandò Uraraka, bevendo nel mentre il suo thé al limone. L'altro in quel momento, avrebbe voluto rispondere di no, perchè infondo sapeva che non esistevano, erano solo leggende. Si vociferava che i Loan erano un clan di persone, persone e...