come in un sogno

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Chiudo gli occhi ogni notte
in una realtà distorta.

-Jung Hoseok, Boy meets Evil.

Ogni persona sulla terra ha un angelo custode, qualcuno che ti protegge dalle brutte cose che ti riserva la vita, le quali quando accadono è perché l'angelo custode non stava vegliando su di te.

Tutti abbiamo qualcuno così, che sia vivo o che sia morto.

Tutti tranne me, perché il mio angelo è in verità il diavolo.

All'apparenza sembra un ragazzo sui ventitré anni che veste con molta eleganza qualsiasi abito costoso, che ha un modo di fare da nobiluomo, i suoi capelli sono azzurri come il cielo e i suoi occhi marroni che gli danno un tocco virilità. È qualcuno che ti guarda negli occhi con fare serio per poi ignorarti senza alcun motivo particolare, ma anche qualcuno che distruggerebbe il mondo intero solo per te.

Peccato che sotto è un ragazzo che non sa badare a sé stesso, si distrae per qualsiasi cosa e spesso è infantile. Se non sono ancora morto è solo grazie a non so quale divinità.

Il problema è che come gli angeli custode non si possono vedere, neanche lui si dovrebbe vedere, ma per qualche strano motivo io sono l'unico al mondo che posso vederlo e toccarlo. Non che la cosa mi dispiaccia, perlomeno posso tenerlo d'occhio e non farlo distrarre in circostanze pericolose.

<Hoseok, sei sovrappensiero da quando siamo usciti di casa. A cosa pensi? Per caso a me?>

Mi giro per guardare la persona che ha pronunciato queste parole. Quando parli del diavolo e spuntano le corna, non ho mai creduto a queste parole sino a d'ora. Roteo gli occhi e sbuffo.

<Ti ho già detto mille volte di non parlarmi in pubblico> dico sussurrando per non farmi sentire troppo.

<Qual è il problema? Nessuno può vedermi e poi non sei obbligato a rispondermi> risponde lui sbattendo le ciglia e piegando la schiena per avvicinarsi di più a me.

Mi allontano e dico
<È questo il punto! Sembrerò un pazzo a parlare da solo!>.

Alcune persone si girano per guardarmi e non hanno tutti i torti visto che per loro sto urlando al vuoto.

Sbuffo ancora. <Tae è ovvio che tu mi segua perché tu sei il mio angelo custode, ma possiamo parlare a casa quando non c'è nessuno che ci possa vedere. Va bene?>

Lui mi guarda alzando un sopracciglio e si tira su dalla posizione in cui era. <Hobi Hobi ti conosco da quando sei nato e so per certo che non resisteresti un attimo senza la mia voce>

Lo fisso con la bocca aperta per poi girarmi e continuare a camminare verso il bar dove avrei dovuto incontrare Yoongi. Nel frattempo Taehyung continua a parlare ininterrottamente e io lo ignoro.

Dopo dieci minuti arriviamo al bar, il quale si trova in una via abbastanza affollata di Seoul. Entro e tra i primi tavolini trovo Yoongi seduto mentre legge (di sicuro qualche libro su come uccidere il proprio partener in sole dieci mosse).

Mi siedo e lo saluto. Vedo Tae che invece si siede sul davanzale vicino al nostro tavolino.

Yoongi mi guarda e dice <Ho già ordinato. Ti ho preso un ice-americano>

<Mi conosci troppo bene Yoongi. Era da tanto che non ci vedevamo, come sono andati i colloqui? E Jimin?>

<Non mi piace questo ragazzo> dice Taehyung con le braccia incrociate e fissando Yooongi con gli occhi socchiusi.

'Come se ti fosse sempre piaciuto' penso.

<Hm i colloqui solo uno è andato bene visto che agli altri non piaceva la mia musica. Mentre Jimin...quel maledetto ragazzino, quando sono tornato ho trovato la casa un disastro>

Boy meets Evil [VHOPE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora