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Si guardava allo specchio Kidō Yuuto. Rivedeva dietro i suoi occhiali spessi, riflessi nel grande specchio della sua camera, il bambino che era stato, protettivo nei confronti della sorella Haruna e successivamente determinato a ritrovarla. Divenne poi ragazzo, superando i traumi della sua infanzia e affrontando il suo 'comandante', come era abituato a chiamarlo, Kageyama Reiji, e vinse insieme ai suoi compagni il FFI, ma purtroppo dopo il diploma perse totalmente i contatti con i suoi vecchi amici. Ora era diventato un uomo, e invece di crearsi una carriera con il calcio, lo sport che per tanto tempo lo aveva accompagnato, riflettendo era arrivato alla soluzione che diventando un detective, proprio come quelli dei racconti gialli che fin da piccolo leggeva appassionatamente, avrebbe potuto impiegare la sua vasta logica nell'investigazione.

Il giorno prima gli era stato finalmente assegnato un caso, ma non uno qualunque, come i soliti ladri poco esperti e facili da catturare. Era un caso che riguardava un uomo, quasi un ragazzo a vederlo, con un'astuzia fuori dal comune, agile come una farfalla e impossibile da mettere alle strette. L'unico investigatore che era riuscito a trovarlo e che provò a catturarlo fallì perché a pochi metri da lui il criminale era riuscito a sparire misteriosamente, in un modo che nessuno era riuscito a spiegarsi. Eppure per quel giovane uomo era quasi come un gioco, dove lui era il vincitore assoluto e gli altri le pedine che provavano a raggiungerlo inutilmente. Il fatto che intristiva Yuuto era che quell'uomo lo aveva già conosciuto. Purtroppo, o per fortuna, non da criminale, ma da ragazzo, un semplice ragazzo a cui piaceva giocare a calcio, proprio come lui. Nelle foto dei numerosi testimoni oculari che sostenevano di averlo visto era alto occhio e croce un metro e ottanta, con dei capelli abbastanza lunghi castano scuro, con delle leggere striature bianche. Il suo nome, lui lo sapeva, era Fudō Akio.

Smise di riflettere e uscì dalla sua stanza per recarsi in cucina dove ancora lievemente aleggiava l'odore di camomilla, testimone della notte in bianco appena passata tentando di rilassarsi con la suddetta bevanda calda, senza successo. Dopo pochi minuti, passati in bagno a prepararsi per il lavoro, uscì di casa e si recò lentamente verso il suo veicolo, sciogliendosi i numerosi rasta, lasciandoli cadere sulle spalle in una massa disordinata di capelli.

"Pronti ad un'altra notte in bianco?" domandò con tono retorico a se stesso. Poi mise in moto e partí.

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Il ricercato Fudō Akio si aggirava furtivo, con lo sguardo basso, all'interno di un minimarket, con i capelli, facilmente riconoscibili se mostrati, coperti da un berretto che nascondeva le numerose striature bianche le quali erano parte integrante della folta chioma che il criminale mostrava durante i suoi furti. Finita la spesa si diresse lentamente alla cassa per pagare le poche cose che aveva preso. Il commesso, dopo che ebbe pagato, gli porse il resto, che Akio agguantó velocemente e con la stessa fretta uscì dal negozio, senza salutare o guardare in faccia a nessuno.

Percorse due isolati e dopo essere entrato nel portone del palazzo, fortunatamente già aperto, salì pochi gradini e aprì rapido la porta del suo discreto appartamento, che però ospitava uno dei ladri più esperti e sfuggenti degli ultimi anni.

Proprio per questo relativo squallore che caratterizzava l'intero edificio nessuno aveva mai pensato che il duca della rapina vivesse in quel posto.

Sotto una falsa identità, di giorno il nostro Fudō era un barista, nascondendosi dietro ad un paio di occhiali da sole, sottili ma utili a nasconderlo dagli sguardi penetranti e curiosi delle persone, e utilizzando una spropositata quantità di gel per tenere i suoi capelli tirati all'indietro, facendosi chiamare Ichikawa Makoto.

Poche ore dopo era di turno e stava intrattenendo una conversazione con il suo collega e capo Genda Kōjirō, che da ragazzo fu anche per un breve periodo suo compagno di squadra, che però non sapeva della sua doppia identità ed era convinto di averlo conosciuto la prima volta che aveva messo piede nel bar in cerca di un lavoro di copertura.

Disappear || FudouKidouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora