Prologo

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The change

Stava ansimando, non riusciva a smettere di gemere. Le mancava il fiato.
Marco la stava scopando da dietro.
Forte.
Era suo solito prenderla per i capelli e spingere con furore. E a lei piaceva da pazzi essere penetrata così con violenza, amava la sensazione che le dava il cazzo di marco così grande e duro che entrava e usciva ripetutamente, senza darle tregua.
Non poteva farne a meno.
I suoi gemiti risuonavano nella stanza insieme al rumore delle pelli che si scontravano freneticamente,
Si sentiva così piena, ad ogni affondo lo sentiva sempre più in profondità, con spinte sempre più secche e rapide.
Le pareti della sua vagina erano fradice, e ogni volta che il cazzo di marco usciva per prendere forza per la spinta successiva, colava un po' del suo umore. Era già venuta due volte, aveva smesso di ragionare già dopo il primo orgasmo, e marco non ne voleva sapere di smettere. Non le aveva dato un momento di pausa tra un orgasmo e l'altro, aveva continuato a stantuffarla ininterrottamente. Senza pietà. Non che a lei dispiacesse, sentiva ogni muscolo contratto, tremante, il suo corpo intero si era reso partecipe di quella fantastica scopata.
Avrebbe voluto non finisse più.
Venne una terza volta, contraendosi e contorcendosi tutta, marco la tenne ferma con le mani salde, mentre come in preda alle convulsioni veniva per l'ennesima volta.
Passata l'ondata dell'orgasmo riprese quel minimo di coscienza di sé per rendersi conto che marco continuava a spingere, continuava a chiedersi come fosse possibile. Il piacere era sparito, ora si sentiva solo grata e voleva ricambiare a marco il piacere ricevuto, quindi anche se oramai l'eccitazione era finita si lasciò usare come un contenitore, aspettando che marco si svuotasse dentro di lei, facendole colare tutto il suo seme gocciolante dalla sua figa una volta finito. Per aiutarlo ogni tanto contraeva i muscoli interni per stringere il suo cazzo e aiutarlo a venire e a liberarsi di tutto il suo piacere. Con un grugnito grave, e una spinta decisa lui l'afferrò per i fianchi e la tenne ferma, contro la sua asta dura che pulsante e ormai allo strenuo finalmente esplodeva di piacere.
Stremato si accascia su di lei, aspettando che l'ondata di stordimento passi, lei non si lamenta, anche se è schiacciata dal peso di marco, le piace la sensazione del suo cazzo ancora dentro di lei nonostante abbiano finito.


Scrivo quando sono in vena di erotismo, quindi non sempre, anche se mi diverto. Nada ciao.
A.

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