La storia si ripete...

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E di nuovo eccolo lì. Mentre se la guarda con gli occhi adoranti. Anzi, non se la guarda con gli occhi, se la mangia con gli occhi.

Sospiro. Lo so, ci dovrei essere abituata ma...è praticamente impossibile. Come si fa ad abituarsi che la persona che ami...ama un'altra? Scusatemi, però è impossibile dimenticarlo, perché so che dovrei farlo.

Ormai è così tutti i giorni. Io sono sempre gentile e sorridente, sempre pronta ad aiutare gli altri, sembra che faccio una vita perfetta. Nessuno sa che, appena penso a lui, mi verrebbe da piangere. Ho anche pianto, per quello stupido. Sì,  esatto, stupido, perché nonostante cerco in tutti i modi di stargli lontano, ogni pensiero si rivolta a lui. Lui di qua, lui di là...

Okay, lo ammetto, divento paranoica certe volte.

Mi dirigo dalle mie amiche, le uniche di cui mi fido veramente.

Charlotte è la mia migliore amica in assoluto. È incredibile come un'amica possa risollevarti di morale solo con una parola. In parte sono sempre sorridente per merito suo. Davvero. È fantastica, in tutte le salse. Difatti è la mia migliore amica. Del cuore.

Poi ci sono Camille, Sarah, Annie ed Elisabeth intorno a lei. Loro sono le mie migliori amiche di secondo grado. "Entro" nel cerchio che hanno formato, salutandole. Per una volta sono l'ultima delle sei (noi sei) ad arrivare a scuola.

Di solito sono la prima ad arrivare. Ma oggi non è giornata. Questo,  ovviamente, non glielo dico. Non voglio angosciarle.

-Allora, oggi si sta per ben 5 ore in pineta! Ci pensate? Una mattinata intera per noi!

La voce di Charlotte mi fa ritornare con i piedi per terra. Giusto, è vero. Oggi si sta tutto il giorno in pineta.  Me n'ero completamente dimenticata,  a furia di osservare...uffa, cavolo, lo devo DIMENTICARE!

-Per fortuna! È da tanto tempo che non mi faccio selfie con gli alberi o sugli alberi, come preferite...

Scoppiamo a ridere, divertite. Camille è una parte dell'anima giocosa del gruppo.

-Io- ci interrompe Annie -preferirei che tu, Cami, facessi dei selfie super sexy con il tuo fidanzato Irwin,  non con gli alberi!

  La guardiamo allibite,  per poi ridere a crepapelle un'altra volta. Camille, invece, era diventata tutta rossa. Eh già,  l'amore può fare miracoli o distruggerti per sempre, a seconda dei casi.

Adesso capite perché ero sempre sorridente? Come avrei potuto non esserlo? Vabbè,  lasciamo perdere il fatto che appena si allontanavano ricadevo nella malinconia...

Il suono della campanella annuncia l'inizio delle lezioni, così da sovrastare la replica di Camille.

Entriamo. Il professor Johnson ci aspettava sulla soglia della classe. Non ci fece neanche entrare dentro, visto che non avevamo lo zaino.

Una volta che eravamo tutti, usciamo dalla scuola e andiamo in pineta. Potevamo fare quello che ci pare là. Anche guardare il ragazzo che ami stare appiccicato a una ragazza perfetta. Talmente perfetta che mi dava sui nervi e avrei voluto mollarle un pugno su quella sua brutta faccia...pardon, su quella sua perfetta faccia. Stavano benissimo insieme.

"E io allora che cavolo ci stavo a fare qua, dietro questo gigantesco cespuglio, a spiarli? Facevo solo da terzo incomodo".

Chiudo gli occhi. Come sempre, il mio primo pensiero era lui.

Però ora basta. Non gli avrei permesso di rovinarmi così la vita.

Le ultime parole famose.

Quel posto libero sotto quell'albero mi stava invitando a sedermi. Lo faccio.

Le mie amiche erano laggiù a chiacchierare beatamente, visto che io gli avevo detto che andavo  farmi una "bella" passeggiata in pineta da sola.

Forse vi chiederete come mai le mie amiche non mi fermarono o non non replicarono. Diciamo che si erano abituate a questi miei cambiamenti d'umore. Di certo non sapevano il perché,  cioè,  non del tutto,  almeno.

È bello guardarsi intorno. Vedere gente ridere, scherzare, fare scherzi idioti...è bello tutto questo.

Sento un grido strozzato. Immediatamente mi giro nella direzione da cui proviene. Vorrei non averlo mai fatto.

Con gli occhi sgranati, increduli, meravigliati e tristi allo stesso tempo, "ammiro" come quello stupido bacia appassionatamente quella ragazza perfetta, anche se lei cerca di divincolarsi in tutti i modi.

Capisco che il grido proveniva da lei. E io sto lì,  a guardare quei due baciarsi, mentre una lacrima scende lentamente sulla mia guancia.

"Non devi guardare" mi sussurra dolcemente una vocetta,  come se un semplice suggerimento potesse cambiarti la vita. Non la ascolto. Voglio solo piangere. Uffa, ma perché non ascolto quella vocetta tanto simpatica?

"Perché non vuoi farlo" mi riprende un pensiero dentro la mia testa. Quando dicono che la coscienza arriva nei momenti più impensati, ora ci credo. Decisamente.

Faccio finta di non aver sentito e rimango immobile a fissarli.

Dopo nemmeno un secondo, mi ritrovo a singhiozzare. No, cavolo, non qui! Da qualunque parte ma non qui! Prima che le persone attorno a me mi guardassero male, mi siedo di tonfo sul terreno. Lo so, avrei dovuto correre via però non gli avrei mai dato questa soddisfazione! Anche se non gli fregava nulla...

Con la coda dell'occhio noto un ragazzo che osservava lo stesso spettacolo che avevo davanti io.

Fra i singhiozzi, non so come, sospiro per la milionesima volta.

Be', quindi Robin non era l'unico a cui piaceva quella ragazza fantastica. Dovevo immaginarlo. È normale che una femmina PERFETTA venga preferita a una semplice, no?

Bene, ora avevo visto abbastanza. Con il cuore spezzato, perché ero innamorata di un amore semplicemente impossibile, me ne vado a passi lenti. La pineta è grande e ci sarà un posto in cui posso restare in pace con il mio cuore distrutto, giusto?

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