1. Welcome back on the magic island

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Credevo fosse l’ultima, davvero l’ultima estate che passavo in quel posto meraviglioso. Un posto cosi piccolo ma con un’atmosfera cosi magica, cosi calda. Me l’ero preparata nei minimi dettagli, l’estate perfetta. Appena uscita da una relazione che credevo fosse bellissima ma rivelatasi un vero fiasco. L’unico obbiettivo era divertirsi.
Il giorno della partenza,tanto atteso, non arrivava mai. Contavo i giorni,le ore e perfino i minuti. Mancava così poco, ma a me sembrava un’eternità. Tra ansia e preparativi arrivò il grande giorno. 1° agosto 2014.Sette e dico sette ore di viaggio ma finalmente arrivai. Ero sfinita. Una bella dormita e mi sarei rimessa in sesto.
La mattina dopo,mi svegliai presto per poter mettere a posto le valige (come mio solito mi ero portata un armadio). In tutta quella confusione si fecero le 11:30, era l’ora di scendere in spiaggia.

Arrivai sul lungomare in tenuta da spiaggia: una lunga maglia, occhiali immensi e una grandissima borsa che conteneva più o meno tutta la mia vita portatile (un libro, cuffiette, telefono, e-book, elastico, bandana e occhiali da vista) e in più il necessario per restare a fare il bagno. Andai a salutare la proprietaria del lido dove stavamo ogni estate; sedute ai tavolini vidi alcune ragazze che avevo conosciuto l’estate scorsa ma non andai a salutarle subito. Prosegui il lungomare fino ad arrivare sulla terrazza che si affacciava sugli scogli ma non c’era nessuno. Presi l’Iphone e chiamai il mio migliore amico. – la nostra è un’amicizia a distanza e purtroppo ci vediamo poco,molto poco –

‘’Ehi Pietro,emh dove sei?
- In spiaggia, tu dove sei? ‘’

Gli attaccai in faccia,sapevo benissimo di quale spiaggia stava parlando. Dovevo solo scendere le scale e raggiungerlo sulla spiaggetta dietro gli scogli. Corsi con il rischio di ruzzolare e finire con la faccia sulla sabbia. Andavo più veloce che potevo. Passai davanti a tante persone che avrei dovuto salutare, ma chi se ne importa,stavo per rivedere il mio migliore amico. Lo riconobbi subito da dietro. Gli misi le mani davanti agli occhi

‘’Indovina chi sono?’’

Si girò di scatto, mi vide, spalancò gli occhi e mi abbracciò fino a farmi male.
Mi mancava quella faccia idiota.

Prese il suo zainetto e andammo a fare una passeggiata.  Mentre camminavamo andai a sbattere su qualcosa, era il petto di qualcuno. Alzai lo sguardo e vidi quel viso. Lo stesso viso che avevo visto qualche mese prima in trentino, la stessa faccia di merda he mi aveva promesso tante cose ma non ne aveva mantenuta nemmeno mezza.

‘’ Ah, ciao Rocco. ‘’

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