Uno

23 2 1
                                    

Il pezzo sopra del mio costume si è quasi asciugato del tutto. Sono qui da almeno quaranta minuti, seduta sulla tavola con le gambe a penzoloni nell'acqua e davanti a me l'oceano. Mi piace stare qui, dopo un po' di surf. Vengo tutti i giorni, di solito di mattina o anche prima di un evento importante. Ora sono qui senza un motivo in realtà: non è mattina e non c'è nulla di particolarmente importante o almeno, non di così importante da averne paura. Sono qui solo per pensare. Le carezze dell'acqua mi rilassano e mi calmano, mi aiutano a schiarirmi le idee. Questo è il mio posto felice.

<<KAILA!>> sento urlare mio padre dalla spiaggia, mi volto e lo vedo sul bagnasciuga che si sbraccia verso di me. Con dispiacere mi sdraio sulla tavola e mi giro per tornare verso riva rendendomi conto di essere più al largo di quanto pensassi. Quando arrivo mio padre è già rientrato in casa, prendo la tavola sotto braccio e mi incammino sprofondando i piedi nella sabbia. Dopo pochi metri arrivo alla portafinestra di camera mia che si affaccia sulla spiaggia, lascio la tavola nel ripostiglio esterno ed entro. Vado subito in bagno e mi butto sotto il getto della doccia. Mentre mi lavo sento aprirsi la porta di camera mia e poco dopo sento mia mamma urlare: <<KAILA, QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI PULIRTI I PIEDI PRIMA DI ENTRARE IN CAMERA!>>

Continuo a lavarmi ignorandola, ma poco dopo la sua voce giunge di nuovo alle mie orecchie

<<TI LASCIO IL VESTITO STIRATO SUL LETTO E MUOVITI CHE SEI IN RITARDO>> ridacchio e finisco di lavarmi. Esco in accappatoio, mi metto il costume e poi il vestito. Torno in bagno e asciugo leggermente i capelli, giusto per non averli sgocciolanti. Mi metto solo un po' di mascara waterproof e del burro cacao e torno in camera. Metto le infradito e prendo una borsa per metterci dentro il telefono e qualche soldo. Quando arrivo in cucino trovo sul frigorifero un biglietto lasciato dai miei genitori dove mi avvisano che loro sono già andati al Centro con i miei fratelli. Mio padre fa parte dei fondatori di questo villaggio quindi deve essere alla cerimonia prima di tutti. Appena prima di uscire di casa, Manuel mi scrive chiedendomi se non sono ancora partita che sta passando davanti a casa mia, così esco e lo raggiungo

<<Ehi Kaila! Laia e gli altri sono già la>> Manuel, Laia e io siamo migliori amici da sempre e tutti e tre abbiamo la passione per il surf. Insieme ci incamminiamo verso il Centro che non dista molto, arrivati troviamo subito Laia che ride e scherza con Joshua e Margaret. Appena ci vede ci corre in contro ed insieme entriamo. Il Centro, chiamato così perché è il punto comune di tutto il villaggio, è un enorme gazebo dove ogni giorno si ritrovano tutti. Appena entrati la prima cosa che faccio è guardarmi intorno alla ricerca dei miei genitori e dei miei fratelli. In lontananza vedo mamma e papà che parlano con i genitori di Laia, mia madre mi nota e mi fa un occhiolino per poi rigirarsi. Poco più indietro vedo mio fratello piccolo, Elliot, insieme ai suoi amici mentre mio fratello grande, Noah, si aggiunge al nostro gruppo. Quando siamo tutti ci sediamo e continuiamo a chiacchierare finché una voce si schiarisce per attirare l'attenzione di tutti i presenti

<<Salve a tutti! Molti di voi mi conosceranno già, ma per la minoranza io sono Micheal. Sono passati ormai vent'anni da quando io, Sam e Jorge - indica mio padre e il padre di Laia - abbiamo fondato questo villaggio. La nostra idea era quella di creare una grande famiglia il cui interesse principale fosse il surf. Oggi sono qui per dichiarare finalmente iniziata la stagione del surf!>>

Un coro di applausi riempie la sala mentre noi ragazzi saltiamo entusiasti

<<Ovviamente qui è sempre tempo di surf, ma in questi tre mesi i nostri ragazzi si concentreranno in allenamenti intensivi. Alla fine di questo periodo si terrà il contest. I cinque vincitori avranno premi diversi in base alla loro posizione, ma tutti e cinque si assicureranno uno sponsor. Quindi che altro dire... buona fortuna e che vinca il migliore>>

Urla e applausi sovrastano tutto il resto mentre Michael torna al suo posto tra i fondatori per iniziare a mangiare tutti insieme.

<<Cazzo raga non vedo l'ora>> dice Sebastian, un nostro amico, mentre inizia a riempirsi il piatto

<<Neanche io, finalmente quest'anno tocca a noi>> sono d'accordo con Laia, ogni anno partecipano annate diverse e quest'anno potremo finalmente dimostrare come abbiamo lavorato negli ultimi anni. Passiamo tutto il resto della cena a chiacchierare, ci siamo tutti: io, Laia, Manuel, Sebastian, Jim, Joshua, Margaret, Noah, Luke e Sarah. Finito di mangiare andiamo a festeggiare come ci piace. Arriviamo in spiaggia, prendo la tavola, mi tolgo il vestito e seguo gli altri in acqua. Remiamo fino a largo e ci mettiamo seduti, io ovviamente tra Laia e Manuel. Mi viene passata una birra, ne bevo un sorso e lasciando le gambe immerse in acqua mi sdraio come gli altri sulla tavola guardando le stelle. Passiamo tutta la serata così, parlando di quando siamo eccitati da tutto questo e bevendo (non troppo).

Quando torniamo a riva sono ormai le tre e mezza di notte, ci salutiamo e io e Noah ci incamminiamo verso casa

<<Cavolo mi sembrava ieri quando la mamma è tornata dall'ospedale con te e ora é arrivato il tuo grande momento. Pronta?>>

<<Non lo so, ma so che non dormirò da quanto sono eccitata>>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 22, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Deep BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora