Capitolo 2

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Non sono psicologicamente pronta per affrontare il mio primo giorno di scuola. Devo ammettere che mi sento parecchio agitata ma ormai non posso farci nulla, devo sbrigarmi e non fare tardi almeno oggi. Non voglio dare una brutta impressione ai miei professori.

Mi alzo, mi faccio una doccia veloce, apro l'armadio e decido di mettermi dei jeans neri attillati e una semplice maglietta rosa sopra, poi mi faccio una coda alta e metto del correttore sotto gli occhi e un po' di mascara. Perfetto sono pronta per affrontare questa giornata!

Afferro il mio zaino, saluto mio padre ed esco. Anche se si era offerto di darmi un passaggio ho preferito andare a scuola con la mia moto. Voglio essere autonoma.
Arrivo a scuola e non posso fare a meno di guardare quanto è bella e grande rispetto a quella vecchia, spero solo di fare presto amicizia con qualche ragazza. Mi dirigo verso la segreteria per prendere gli orari e tutto quello che potrebbe servirmi.
Purtroppo però la scuola è così grande che non ho la minima idea di dove possa essere.

Quando sento una voce dietro di me "Tecla sei tu ?" chi potrebbe conoscermi nella nuova scuola, mi volto e vedo il ragazzo della partita di ieri insieme a dei suoi amici "Si, Jack giusto?"
" Si sono proprio io, ma che ci fai tu qui ?"
"Mi sono appena trasferita da Miami e questa sarà la mia nuova scuola" dico in modo gentile. Non posso credere che i ragazzi che ho conosciuto ieri saranno nella mia stessa scuola. Almeno conosco qualcuno.
"Wow che bello! Sono contento di vederti"
Intanto dietro di lui un ragazzo biondo e dagli occhi azzurri mi guarda e rivolto al suo amico dice "Ehi Jack insomma, non ci presenti questa bella ragazza?" credo di essere abbastanza in imbarazzo,
"Oh Dylan scusa amico, lei è Tecla l'ho conosciuta con Austen ieri alla partita"
"Piacere" dico timidamente, è davvero bello questo ragazzo. Ma che dico io sono fidanzata. Stai zitta Tecla.
"Piacere mio" dice sorridendo
"Avete finito coglioni, tra poco suona la campanella ce ne andiamo o no" dice Caleb.
Non lo sopporto.
"Scusami Tecla noi dobbiamo andare" dice Jack rivolgendomi un sorriso
"Sì tranquillo, sapresti solo indicarmi dove si trova la segreteria" non faccio in tempo a terminare la frase che Dylan mi afferra il polso e mi dice "Se vuoi ti accompagno io, tanto non mi importa della campanella" annuisco e lo seguo.

Non ce l'avrei mai fatta da sola, questa scuola è un labirinto. Così dopo aver preso tutto quello di cui avevo bisogno ringrazio Dylan e lui tutto contento mi dà un bacio sulla guancia e se ne va via lasciandomi lì immobile.

Guardo il mio orario e devo dirigermi a biologia, fortunatamente anche da sola riesco ad orientarmi e a trovare la classe. Busso e non appena entro mi ritrovo tutti i ragazzi che ho conosciuto poco prima inclusi Dylan e Caleb che mi fissano. Poi sento il professore chiamarmi e dire all'intera classe "Ragazzi date tutti il benvenuto a White Tecla la vostra nuova compagna, Tecla mettiti vicino a Nancy, la ragazza con la maglietta rosa".
Spero solo che sia simpatica.

"Ehi, piacere Nancy" dice sorridente
"Piacere Tecla"
Iniziamo a chiacchierare e devo dire che è veramente simpatica questa ragazza.
La lezione passa in fretta e subito dopo suona la ricreazione.
"Tecla che ne dici se usciamo, ti faccio vedere un po' la scuola" mi propone la mia vicina di banco e annuisco.

Non appena esco fuori dalla porta una voce fastidiosa mi prende alle spalle "Tu dovresti essere Tecla, piacere Vicky" dice acida
"Piacere"rispondo
"Dylan mi ha parlato di te, cosa avresti di tanto speciale non si sa" ribatte secca
Ma qui le persone sono tutte così antipatiche, quanto mi manca Miami.
"Andiamo via" dice Nancy e la seguo.
"Ignorala, è fatta così, non cambierà mai, antipatica ma popolare. È così che gira il mondo" dice tristemente
Non posso credere che quell'antipatica sia idolatrata da così tante persone.
"Si ma tanto non mi interessa" ribatto
Non voglio avere problemi in questa scuola e so che Vicky può darmene parecchi perciò meglio lasciar perdere.

La scuola finisce abbastanza velocemente e mi dirigo alla moto per tornare a casa.

Come primo giorno di scuola sono successe troppe cose, non oso immaginare cosa succederà tra un mese.

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