capitolo 6

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LUNEDÌ.
Quante persone come me odiano questo giorno?
Una nuova settimana è arrivata , fuori il cielo è grigio , rispecchia un pò il mio umore del lunedì mattina.
Mi alzo dal letto contro voglia , mi butto sotto la doccia e strofino ogni centimetro della mia pelle.
Entro nel mio armadio e sto lì in piedi a fissare i miei vestiti non sapendo mai cosa indossare nonostante l'enorme scelta che ho.
Alla fine opto per un jeans nero, una maglia bianca semplice e le mie superstar. Lascio i capelli lisci sciolti e mi trucco con del mascara e una tinta labbra rosa. Indosso i miei orecchini a forma di cerchio , prendo lo zaino , il mio telefono e mi dirigo verso le scale. Potrei sembrare uno zombie appena uscito dalla bara a prima vista.
" Buongiorno" dico a mia madre che sembra aver preparato la mia colazione preferita.
"Ciao tesoro" la trovo abbastanza felice oggi " stasera non ci sarò per cena"
"Eieiei la signora qui presente ha un appuntamento?" La guardo alzando le sopracciglia.
" Emh... si... ti ricordi di Mason? Ci frequentiamo da un pò"
" Che bello mamma , mi piace vederti di nuovo felice"
"Grazie tesoro, anche tu meriteresti di esserlo"
Un clacson interrompe la nostra conversazione, saluto mia madre ed esco fuori dove trovo Betty e Cole ad aspettarmi.
"Buongiorno guys" dico
"Ehi Belle, pronta per oggi?"
Oggi? Che mi sono persa?
"Cosa succederà oggi?"
"Si terrà la prima assemblea d'istituto in palestra per eleggere il rappresentante" risponde Cole.
"Si è candidato anche lui" dice Betty indicando suo fratello.
Perché io sono sempre allo scuro da tutto?

Arriviamo a scuola , Cole ci saluta e si dirige verso il suo gruppo di amici che è già intento a fumare spinnelli di prima mattina.
Io e Betty invece andiamo direttamente in palestra per prendere dei posti in modo da non dover stare in piedi per tutta la mattina o sederci per terra.
"Adesso che siamo sole devo dirti una cosa" dice Betty sorprendendomi.
Annuisco e le faccio segno di parlare.
"Ieri...ieri Andrew mi ha chiesto di uscire..."
"Oh Betty ma è fantastico, hai accettato vero?"
"In realtà non so se farlo , per questo ho chiesto a te"
"Cosa aspetti amica mia? Vuoi dei segnali da Dio?"
"Ho paura di deludere mio fratello, è uno dei suoi migliori amici"
"Deludere? Perché dovresti?"
"Da piccoli abbiamo fatto una specie di patto che portiamo avanti ancora adesso"
"Un patto?"
"Lui non avrebbe dovuto guardare le mie amiche ed io suoi"
"Parlagli , è tuo fratello... ti capirà"
"Grazie Belle , ti voglio bene"
"Anche io"

La palestra inizia a riempirsi e verso le 9 il preside fa il suo ingresso per dare inizio all'assemblea.
Dopo ben tre ore di discussioni, discorsi e litigi tra gli studenti candidati a vincere è proprio Cole: il nuovo rappresentante della scuola.
Sua sorella salta dalla gioia.
"Se vincerà Cole saremmo avvantaggiate in tutto e chissà diventeremo anche popolari" disse pochi secondi prima.

Assemblea finita. Tutti tornano a casa. Tutti tranne io e Tom. Ci tocca ancora pulire. Abbiamo scontato solo una settimana. Credo che impazzirò.
Alle 2 in punto ritorno nel posto in cui sono stata tutta la mattina, aspettando la bidella con gli attrezzi.
"Puntuale la mocciosetta" ecco che fa il suo ingresso lui, con i suoi jeans strappati e suoi capelli ricci che ti fan venire voglia di accarezzarli per ore.
Ma che dici? Ti senti quando parli?
Non farmi sempre la predica dai.
Sei già innamorata di sto tipo?
Stupida poi sono io che non mi ascolto quando parlo.
"Quindi?" Tom interrompe il discorso tra me e la stupida me.
"Scusa che hai detto?"
"Stavi già fantasticando sul vedere il mio corpo sexy nudo?"
Cosaaa?
Penso di essere arrossita, sento le guance esplodere.
"Non te ne faccio una colpa mocciosetta, tutte lo fanno"accenna una risata.
"Non...io...non pensavo a niente"
"Prendi questa" mi lancia una scopa.
Iniziamo il nostro fantastico pomeriggio.

Oggi abbiamo faticato tanto , per colpa dell'assemblea la palestra era in uno stato pietoso.
Riponiamo le scope nel ripostiglio e in quell'esatto istante la porta alle nostre spalle si chiude.
"Merda" impreco.
Tom prova a forzare la porta o la serratura ma niente da fare.
"Qualcuno ci troverà prima o poi"
"La fai semplice tu"
"Perché non ti piace stare così vicina a me?"
"Chi mi dice che non sei un serial killer?"
"Se lo fossi stato non avrei aspettato una settimana" mi fa un occhiolino.
Il mio telefono si è spento e la noia sale alle stelle.
Il suo sguardo è su di me. Non smette di fissarmi.
Sono imbarazzata. Dopo quella sera a casa di Betty non abbiamo più parlato e il giorno successivo a colazione abbiamo fatto finta di nulla.
"A cosa pensi?" mi domanda.
"A tante cose"
"Ad esempio?"
"A come la vita è ingiusta, ad esempio"
"Ingiusta solo con alcuni" vedo un velo di tristezza nei suoi occhi.
"Cosa intendi?"
"La mia vita non è come tutti credono, mio padre ci abbandonati quando io avevo solo cinque anni. Ho dovuto prendere il suo posto fin da subito per non far mancare nulla a mia madre e a mia sorella minore. All'età di quindici anni una notte qualcuno venne a bussare alla nostra porta in cerca di mio padre, provai ad allontanarlo ma ero solo uno stupido ragazzino. Iniziò a prendersela con mia madre. Giuro che prima o poi gliela farò pagare a quel lurido..."
La porta si aprì e la bidella ci guardò con occhi sospetti. Le spiegammo l'accaduto e andammo via.
"Vuoi un passaggio?"
Sarei ancora più in imbarazzo dopo ciò che mi ha raccontato.
"Posso farla anche a piedi grazie"
Senza rispondere freccia via sulla sua moto.

Dopo mezz'ora scarsa arrivo davanti il cancello di casa mia. Prendo le chiavi dallo zaino ed entro.
Mia madre è già uscita poiché non sento rumori in casa.
Vado in camera e mi cambio , indosso dei vecchi pantaloncini e un top, faccio una coda disordinata e ritorno in cucina dove inizio a pensare a cosa cucinare.
Sono una cuoca eccellente , tutto merito di mia madre e di mia nonna.
Avrei proprio voglia di un bel piatto di pasta al pomodoro fresco.
Metto il pomodoro in padella a fuoco lento e vado ad accendere la tv .
Trasmettono uno dei miei film preferiti. Mentre sono concentrata sl film, ricevo un messaggio da un numero sconosciuto.
Apri la porta
Guardo nell'occhiello e sulla mia faccia compare un leggero sorriso.
"Che ci fai qua? Non pensi ti abbia sopportato già abbastanza oggi?"dico ironicamente.
"Mi annoiavo a casa, così ho pensato che non c'è niente di meglio che romperti le palle"
Gli lancio un'occhiataccia
"Ei aspetta , chi ti ha dato il mio numero?"
"Un vero esperto non rivela mai le sue fonti"
Cole, chi altro sennò.
"Siediti, ti fermi per cena?"
"Prometti di non avvelenarmi?"
"Stai parlando con la cuoca migliore del paese"
"Tu...tu cosa?" Scoppia a ridere.
"Andiamo a tavola e vedrai"

Durante tutta la cena abbiamo parlato del più e del meno, credo che alla fine non sia così antipatico come credevo.
Ovviamente la mia pasta era ottima e anche Tom si è complimentato.
Adesso siamo sul divano in cerca di qualcosa da guardare.
Mentre faccio zapping tra i canali sento il suo sguardo bruciarmi sulla pelle.
"Perché mi fissi? È per come sono conciata?"
"No è che sei bellissima anche così, non riesco a toglierti gli occhi da dosso"
Belle esploderà fra tre, due , uno... BOOM.
Credo di sembrare davvero una bomba in questo momento.
Non parlo e tengo il mio sguardo fisso sul televisore.
Quando il film finisce sono per metà addormentata.
"Credo sia ora di andare Belle"
"Ti accompagno alla porta"
"Grazie per avermi ascoltato oggi in palestra, non ne ho mai parlato con nessuno" dice arrivati alla porta
"Non devi, non ho fatto nulla di eclatante"
"Invece si, mi hai fatto staccare la spina dalla merda che ho intorno"
Senza esitare mi lascia un bacio sulle labbra e chiude la porta alle sue spalle.
Thomas Jones mi ha baciata ed il mio corpo non l'ha rifiutato. Facciamo progressi.
Bene, credo che stanotte non avrò niente fra i miei pensieri. Niente all'infuori di LUI.

Spazio autrice

Scusatemi per l'immenso ritardo, spero di essermi fatta perdonare.
Sarà già amore tra i due?
Al prossimo capitolo.
-RORO



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