Nei giorni seguenti, Sophie cercò Freja molto spesso, ma nello specchio non c'era altro che il suo riflesso. Iniziò a chiedersi se davvero fosse stato tutto frutto della sua immaginazione, ma Mike aveva visto i suoi occhi.
Si chiuse in camera, ascoltando musica e guardando dalla finestra: era una bella giornata, soleggiata e tranquilla, l'estate era alle porte e la voglia di uscire l'aveva abbandonata.
Aveva sentito Mike raramente, anche se lui si era presentato a casa quasi ogni giorno per vedere come stava.
All'improvviso, mentre si specchiava nel riflesso del vetro della sua finestra, per captare un movimento o un segno di Freja, vide fermo e a testa alta, il ragazzo del bosco che la stava fissando. Nel momento in cui i loro sguardi si incrociarono, gli occhi si accesero, come se si fossero riconosciuti, come se ci fosse stato un imprinting. Sophie corse via dalla finestra, diretta al giardino, più velocemente possibile, ma quando arrivò nel punto in cui lo aveva visto, era scomparso.
Lui poteva insegnarle qualcosa, era uguale a lei, si trovava lì, non poteva essere un caso.
Tornata in casa, andò in bagno, presa dall'euforia urlò: «ora lo spacco!» e prese lo specchio tra le mani.
«Che fai?!» Intervenì Freja.
«Ha funzionato! Ti cerco da giorni, dove eri finita?»
«Mi stavo informando, stavo lavorando per te! E poi avresti potuto chiamarmi!»
«Ti ho cercata ogni giorno questa settimana! Mi è sembrato di impazzire!»
«Pensi che sia stato il gesto a chiamarmi? Non ho paura che tu rompa un altro specchio, io esisto in un altro mondo, ed esisto qui, su qualsiasi superficie in cui tu possa rifletterti, persino nel tuo cellulare se ti riprendi, non cambierebbe nulla se tu rompessi questo, anche se scoprirai che ogni singolo specchio è un oggetto di rara importanza»
«e allora perché sei apparsa proprio ora?»
«Perché ora mi hai chiamato. Ora lo hai voluto con tutta te stessa! Hai usato il tuo potere!»
Sophie non si rese conto fino a quel momento, che i suoi occhi stavano brillando.
«Succede quando uso il potere?»
«Esatto.»
«Non so nemmeno che poteri ho. Vorrei saperne di più su tutta questa storia, nessuno me ne ha mai parlato.»
«Non si può, ogni discendente deve rimanerne all'oscuro fino al momento in cui il potere sceglierà di rivelarsi. Sapendolo prima, avresti provato in tutti i modi ad attivarti, questo non è consentito e soprattutto potrebbe creare un sovraccarico di potere che ti porterebbe alla morte.» Disse cercando di essere più chiara possibile. «Ma non è vero che non ti hanno detto nulla, la tua bisnonna Elinor ha lasciato un diario, che tua nonna ha continuato e che ora passerà a te.»
«Dove si trova?»
Sotterrato nel giardino posteriore della casa, accanto ad un vecchio albero di pesche ormai morto, c'era uno scrigno di ferro.
Sullo scrigno, appena sopra la serratura, c'erano attaccate delle lettere di legno che formavano la parola "Freja".
Con le mani doloranti per aver tenuto stretta la pala e le unghie sporche di terra per aver scavato quando la pala si era imbattuta sullo scrigno, Sophie rientrò in casa, abbracciandolo come fosse un tesoro.
Lo nascose sotto il suo letto, andò a farsi una doccia, più velocemente possibile, per soddisfare al più presto la sua curiosità.
Una volta rivestita, cercò la chiave per aprirlo, ma non c'era.
Provò tutte le chiavi antiche abbandonate nei cassetti della casa, provò a scassinarlo in tutti i modi e con ogni oggetto. Dopo interminabili ore, si rassegnò, sedendosi a gambe incrociate sul pavimento davanti allo scrigno, lo guardò, accarezzò le lettere una ad una e iniziò a ripetere mentalmente "apriti. Apriti. Apriti."
Presa da una crisi di nervi, sbattendo i pugni sulle ginocchia urlò:
«APRITI STRAMALEDETTISSIMO AGGEGGIO INFERNALE!»
E come se avesse pronunciato la parola d'ordine, lo scrigno si aprì, illuminato dalla luce verde dei suoi occhi.
All'interno, c'era un mondo da esplorare:
Specchi di tutte le forme e dimensioni, libri, diari, foto.
Sopra a tutto, c'era una busta bianca con su scritto in bella calligrafia: Sophie.
Come poteva la sua bisnonna sapere il suo nome? E perché sullo scrigno c'era quello di Freja? Le domande iniziarono ad arrivare e prendere posto disordinatamente nella sua testa.
Aprì la busta delicatamente, era una lettera per lei.
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Nuove generazioni di ètoile
FantasySophie vive sola con il padre, ha un amico di nome Mike ed è una ragazza semplice, con una vita semplice. Finché il suo riflesso nello specchio non le rivela una sconvolgente verità sulla sua famiglia e la porta in quello che è il suo vero mondo d'...