Scomessa

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Video degli Inoob, 2016
-Di questi sai che c'è anche la challenge dei due centimetri
-Cosa vuol dire?- chiese Camper, non troppo sicuro di volerlo sapere.
-In pratica una persona prende il Pocky da questa, la seconda dall'altra e devi mangiare finché non restano due centimetri di differenza. Potreste farlo voi due eh!- disse Leo guardando me e Andrea.
-No
-Ma anche no
Leo sbuffò.
-Non fate mai promesse per i like, non è giusto-
-Ok, sai una cosa? A centoventimila like lo facciamo!-
Guardai interrogativo Andrea, per chiedergli perché l'avesse detto.
-Sono centoventimila. I nostri video a quella cifra saranno tre o quattro
- L'importante è che non tagli la parte
-Tolgo dalla frase di Giova in poi
-I fan camperkiller saranno felici- sussurrò Lever, pensando di non essere sentito. Lo sentii ma decisi di ignorarlo.

Non l'avesse mai detto.
Ci sono volute settimane, mesi, ma il video ha ormai 120.000 like e quasi 3 milioni di visualizzazione. Per carità, era monetizzato e ci aveva fatto guadagnare, ma la scomessa era comunque persa. E se potevamo pensare che i fan non se ne sarebbero mai ricordati o accorti, ci sbagliavamo. In poco tempo dalla raggiunta dei grandi numeri, i nostri iscritti hanno iniziato a scrivercelo ovunque. Direct e post Instagram, commenti di Facebook, tweet di Twitter, commenti su YouTube che ottenevano sempre più evidenza e aumentavano. La sua situazione pareva ormai ingestibile, così decisi di parlarne con Andrea.
Decisi di farlo una sera in cui ci saremo incontrati per registrare e cazzeggiare. Speravo che lui avesse un'idea per farci uscire da questa situazione scomoda.

Suonai il campanello e arrivo Manuel, suo fratello, dopo qualche secondo. Era abituato a vedermi a casa loro a quell'ora, ma sembrò quasi deluso.
-Oh, sei tu.. entra pure-
-Aspettavi qualcuno?-
-Sì, ma non importa-
Decisi di non chiedergli altro e andai direttamente in camera del mio amico.
Entrando, lo vidi a pancia in su mentre guardava qualcosa al telefono. Quando mi notò, si tirò su e mi salutò. Ricambiai il saluto.
-Registriamo subito?- mi chiese.
Avrei voluto prima parlare della challenge, ma pensai che forse era meglio fare prima un video in tranquillità.
E così lo fecimo.
Spenta la videocamera e deciso chi avrebbe montato -lui, perché io dovevo ancora finirne un altro- decisi di parlargliene.
-Ehm, senti, hai notato anche tu dei commenti per la challenge...?
-Sì cazzo! Sono ovunque e scommetto che ci saranno anche nel prossimo video, e nel prossimo ancora e...
-Cosa pensi di fare?
-Io...- fece una breve pausa. -Non lo so. Credo che farò una storia e smentirò tutto.
-Non migliorerà nulla, i fan si arrabbieranno e continueranno a chiedercelo.
Mi guardò come se fossi uno di loro. -Cosa pensi sia meglio fare? La fottuta challenge? Ho provato a informarmi di più e se non vuoi quasi baciarmi in diretta YouTube, dammi ragione!
Lo guardai colpevole. Il suo tono era chiaramente stufo, ma riuscì a percepire un briciolo di imbarazzo. Ne avrei avuto anch'io al pensiero di 'quasi baciare' il mio migliore amico, se non l'avessi ardamente desiderato da mesi. Già, ormai mi ero arreso all'idea di amare Andrea. Mi odiavo per ciò, ma ammetterlo di faceva stare meglio di nasconderlo a me stesso.
-Sì, scusa, pensavo solo che.. non lo so... hai ragione tu. Fai la storia con il privato o con Inoobchannel?
-Il nostro. Arriverà a più gente, spero
Prese il telefono e chiuse qualunque app avesse aperta (fu così veloce che non riuscì a vedere) e aprì instagram mettendo il profilo scelto.
Fece un respiro, mise la camera e registrò. -Molti continuano a chiedere della Pocky Challenge nominata da Leo qualche tempo fa. Seppur il video abbia raggiunto i like richiesti, non la facciamo comunque. Quindi potete anche smettere di scrivercelo o vi banniamo.
Mi guardo in cerca di approvazione ed io annuì, e pubblicò la storia.
Dopo qualche minuto passato a parlare di cose a caso, venimmo reinvasi da post e risposte, da persone non molto felici.
-Non hai risolto molto..
-Basterà bannarli.
-Sono troppi! Perderemo pure follower!
-Pensi che me importi qualcosa?
-Andrea, odio doverlo ammettere, ma non voglio perdere mille iscritti! Non saranno tanti, ok, ma hanno ragione!-
Mi accorsi di ciò che avevo detto e sperare che non si facesse troppe domande.
-Sono fan Camperkiller, ok? È già tanto che non li abbia bannati in precedenza, se lo meritano!
-Andrea...- lo guardai negli occhi. Per un secondo pensai di dirgli che io lo volevo davvero fare quel video, ma mi accorsi subito che stavo per fare una cazzata. -Pensa a quanto ci potremo guadagnare-
Lui mi guardò stranito. -Di solito sono io quello che pensa ai soldi.
Non sapevo più cosa dire per convincerlo. Guardai basso come per sconfitta.
-Va bene. Ma solo per porre fine a questa storia.
Tratteni un sorriso. Stavo per quasi-baciare Andrea. Mi sembrava di sognare.
Cazzo, sembravo proprio una ragazzina che deve baciare la sua cotta adolescenziale che lo bacia per un obbligo del gioco della bottiglia.
-Registriamo oggi?- gli chiesi, sperando in un sì.
-Prima iniziamo prima finiamo- rispose lui. Non sembrava arrabbiato. Era più esasperato.
Si alzò e si inchinò vicino alla scatola che si trovava ancora in una angolo della sua camera. Per qualche motivo non mi sorprese il suo mancato ordine.
Ci cercò dentro, prese il pacchetto di Pocky, e si alzò.
-Facciamo nella postazione a casa tua?- chiese, e io annuì.

Non parlammo finché non arrivamo a destinazione, la tensione era palpabile. Andrea sistemava l'attrezzatura mentre blaterava parole incomprensibili a bassa voce. Io ero seduto nel divanetto nero con in mano la dinattissima scatola di Pocky. Me la rigiravo tra le mani, visibilmente stressato. Come diamine ero finito lì, a fare un video con il mio migliore amico nonché persona che amo a fare una challenge che neanche i Valespo, davanti a chissà quante persone? Sarebbe finita malissimo.
Mentre cercavo di capire qualcosa delle frasi in giapponese del pacchetto, Andrea si avvicinò a me lentamente, come se volesse che il momento di iniziare non arrivasse mai. Appoggiò affianco del divanetto un righello, poi accese la videocamera, si sedette e iniziò a parlare: -E dunque, dopo mesi, abbiamo deciso di mantenere la fantomatica promessa... No, non va bene
Fece un respiro e ricominciò: -Vi ricordate quanto nel 2016 abbiamo il fatto il video dei cibi giapponesi? Abbiamo fatto una scomessa, che abbiamo perso. Per quelli che non si ricordano...-
Pensai che si fosse rifermato in modo che nel montaggio avremo messo la clip, ma sbagliavo.
-Cazzo, è così stupido- sospirò, mettendosi le mani in faccia.
-Se vuoi inizio io
-Peggio di me non puoi fare
Dopo aver pensato a quello da dire, parlai: -Negli ultimi tempi ci avete tartassato di commenti, direct e post a causa di una promessa del 2016, e oggi siamo qui a mantenerla, come abbiamo sempre fatto. Per i pochi che non si ricordano ecco qui.
-La challenge, come ha già spiegato Leo, è semplice,- continuò il mio amico -io mangerò il bastoncino da questa parte mentre Giova dall'altra, finché non resteranno due centimetri di differenza.
Aprii la scatolina mettendoci più tempo del necessario. Presi uno for bastoncini e lo infilai in bocca, e Andrea fece lo stesso. Iniziammo a mangiare, ma dopo neanche due secondi Andrea si era già staccato.
-4 centimetri. Sicuramente di può fare di meglio- dissi, misurando la lunghezza del bastoncino, per poi mangiarlo e prenderne un altro.
La scena si ripeté. Un morso, due morsi, tre morsi. Eravamo vicini e sentivo il suo respiro mescolarsi con mio. Si ristaccò.
-3 centimetri, secondo me al prossimo ci riusciamo.
-Cazzo ma eravamo vicinissimi!
-Prova a inclinare la testa come se ci stessimo veramente baciando-
Mi guardò con un'espressione difficile da decifrabile. Era stufo, stressato e imbarazzato insieme.
Io invece sudavo freddo, ma fingevo di essere tranquillo e avere un'aria pacata.
Da un lato speravo che quella challenge non finisse mai, ma dall'altra non avrei mai voluto farla, perché stavo morendo dalla voglia di baciarlo, e non sapevo per quanto ancora sarei riuscito a fare finta che tutto ciò non mi suscitasse niente. Dio, che situazione tremenda. Chissà cosa provava lui invece: era schifato dal quel contatto o anche lui sentiva le farfalle nello stomaco?
Rimisi un nuovo Pocky in bocca e lo stesso fece Andrea. Questa volta però fu io a staccarmi: eravamo troppo, troppo vicino.
-2,1 centimetri- annunciai.
-No vabbè, è impossibile- disse. -Non possiamo approssiamare?
-Dai, ultima volta, non ci vuole niente a mangiare un millimetro in più- risposi.
E di nuovo, le sue labbra di avvicinano alle mie, tanto che riescivo a sentire il suo labbro inferiore sul mio. Ma lui non si staccò, e io non ce la feci più: il mio cervello non funzionava più e il cuore prese il comando.
Appoggiai le mie labbra sulle sue, dandogli un dolce bacio. Sentii il mio cuore andare così veloce che non mi sarei sorpreso se fosse uscito dal petto da un momento all'altro. Lui non si ritrasse, rimase fermo, impassibile, finché non fui io a staccarmi.
Rimanemmo in silenzio. Ecco, ho fatto la cazzata più grande della mia vita e non potrò più tornare indietro, pensai. L'unico modo per uscire ora sarebbe stato dire che avevo sbagliato, ma non avrebbe retto, perché non era il primo bacio di nessuno dei due e sapevamo come funzionava.
-Scusa- dissi allora.
Lui mi guardò con la faccia di uno che non aveva ancora metabolizzato cosa fosse successo, probabilmente perché era così. Non parlò, rimase fermo com'era a gambe incrociate, a scruttarmi coi suoi stupendi occhi verdi.
-Non scusarti- rispose. Per un attimo mi si fermò il battito. -Non scusarti per una cosa che non ti dispiace. Lo volevi fare e lo hai fatto.
Secondi di silenzio.
-Ho rovinato la nostra amicizia, non è così?
Non disse niente. I miei occhi si riempirono di lacrime. Cercai invano di ricacciarle indietro, ma fu inutile.
-Cazzo, non volevo, davvero. Non volevo innamorarmi, okay? È successo per caso. Da un giorno all'altro, senza preavviso. Non è colpa mia. Ma posso rimediare, te lo prometto. Posso ricacciare indietro questi sentimenti da dovunque siano venuti. Ti prego non voglio rovinare la nostra amicizia, permettimi di rimediare. Dio, mi sento così stupido-
Parlai così velocemente da non essere sicuro che mi avesse completamente capito, ma non era davvero importante.
-Non puoi tornare indietro, sai?- 
Non feci in tempo a rispondergli che continuò:
-E poi, devi smettere di dare sempre tutto per scontato, Giovanni. Non ho mai detto che mi è dispiaciuto.
Il cervello mi andò in poltiglia. Che significavano quelle parole?
Andrea rise piano e si avvicinò al mio viso, baciandomi. Non capì più nulla. Sentivo le farfalle nello stomaco e mi sentivo in paradiso. Tutto quello non poteva essere vero. Ci staccammo per prendere fiato.
-Ti amo, idiota-
-Anch'io, Andrea.

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ᴘᴏᴄᴋʏ ᴄʜᴀʟʟᴇɴɢᴇ || ᴄᴀᴍᴘᴇʀᴋɪʟʟᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora