Capitolo 10

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Dopo colazione la giornata passò velocemente e senza intoppi.

A pranzo Aiden si unì a noi insieme a sua madre e parlammo del più e del meno per almeno due ore.

Prima di salutarci lui mi diede il suo numero per farmi sapere che se avevo qualche problema con le costole potevo chiamarlo.

Era sera e mia madre e mia sorella erano già a letto dopo la devastante passeggiata a cui avevano partecipato senza di me; non perché non mi volevano lì, ma semplicemente perché non avevo tanta voglia e volevo stare a letto a pensare solo a Aiden.

La luna piena splendeva in cielo e d'un tratto vidi un'ombra umana alla finestra.

Mi assalì il panico, presi il candelabro e mi diressi verso l'apertura di vetro,scostai la tenda e per poco lanciai un urlo; purtroppo per me il candelabro mi cadde di mano finendomi direttamente sul piede destro.

Ululai di dolore, la finestra si aprì e Aiden entrò preoccupato.

"Oddio, mi dispiace tanto di averti spaventata!" poi mi guardò saltellare imprecando con il piede in mano "posso fare qualcosa?"chiese divertito.

"Magari un po' di ghiaccio?! Ma che ti salta in testa? Non potevi usare la porta come un normale essere umano?!"dissi su tutte le furie.

"Scusa,ma mia madre è in corridoio e non volevo che mi vedesse sgattaiolare nella tua stanza..sai, potrebbe pensare che abbiamo una storia ecc..

Comunque corro a prenderti del ghiaccio,e se rispunto dalla finestra stavolta resta seduta con le mani libere."disse lui cercando di farmi sorridere anche se ottenne il contrario.

"giuro che se non te ne vai ora ti prendo a calci"sibilai.

A quel punto lui si mise a ridere, si girò e se andò dalla finestra del quinto piano.


Quando tornò dieci minuti dopo io avevo già rovistato nel mio beautycase in cerca della crema per i lividi.

Quando alzai lo sguardo dal piede sanguinante lo vidi con uno straccio bagnaticcio a causa del ghiaccio al suo interno, e mi permisi di osservarlo meglio : aveva una camicia a quadri arrotolata fino ai gomiti e dei jeans strappati sulle ginocchia.Era così bello...aspetta, perché era lì?

"Perché sei venuto da me?"chiesi più curiosa che mai.

"Non posso stare un po' con la mia nuova amica?"rispose lui vago.

"Primo, non si risponde ad una domanda con una domanda,secondo  non ti credo,sei un pessimo bugiardo"affermai tutto d'un fiato.

"Beh.." disse lui venendosi a sedere sul mio letto e posandomi lo strofinaccio sulla ferita facendomi fare una smorfia "in realtà volevo portarti in un posto"alzò le spalle.

"In un posto dove?"lo sollecitai.

"Questo non te lo posso dire ma se non vuoi venire va bene, sono venuto qui per chiedertelo infatti"mi stava guardando ma io guardavo fuori dalla finestra.

Non volevo ferirlo perciò dissi "Va bene vengo ma prima devo mettermi dei vestiti diversi dal pigiama non trovi?"mi girai a guardare le iridi dorate.

"Non importa, non andiamo nella folla"si alzò e mi tese la mano.

Io non mi mossi.

"Dai forza alzati"mi pregò lui."Ehm non vedi che ho il piede ferito?"chiesi in tono ovvio.

"Si , ti porto io se vuoi ma ora dobbiamo andare"disse quasi scodinzolando.

"Okay okay andiamo"mi alzai aiutata da lui e ci tenemmo per mano nel resto del tragitto fino al tetto dell'Hotel.

Quando fummo davanti ad una porta di metallo lui prese delle chiavi dalla tasca dei pantaloni e aprì la porta con una mano.Quello che ci aspettava fuori era un sogno.





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⏰ Last updated: Aug 30, 2019 ⏰

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