Polaroid

Capitolo 1

Oggi il tempo è nuvoloso, credo si metta a piovere a breve... ecco appunto. Sta piovendo.
Oh! tempismo perfetto Valery! dico tra me e me.
Ho l'aereo tra meno di un'ora, perfetto direi.
Guardando il cielo preoccupata chiedo:
"Papà credi che il tempo peggiorerà?"

Anche se chiederlo a lui, non è una buona idea, è persino più preoccupato di me.

"Non credo tesoro, il meteo dice che il tempo per le prossime 4 ore sia stabile, o almeno credo."

"Oh! rassicurante, davvero"

Giro lo sguardo verso il garage e vedo la mamma ed il mio fratellino Dean sistemare le valigie in macchina, avvicinandomi, li aiuto con gli ultimi bagagli.

"Sei sicura di aver preso tutto Val?"

"Sì mamma, ho preso tutto quanto, persino il maglione rosso della nonna."

Io e mio fratello tratteniamo le risate.
Quel maglione è davvero orribile!
Il rumore del motore della macchina che si accende scaccia via questi pensieri.

"Vuoi che prenda il tuo posto?
Sai che soffro di vertigini, sull'aereo morirei"

"Ahah, quanto sei simpatico papà.
Adesso capisco da chi ho preso tutta la mia simpatia!"

Salgo in macchina e ci avviamo verso l'aeroporto.
Quando siamo quasi arrivati sento il cuore a mille.
DEVI STARE CALMA, DEVI MANTENERE LA CALMA, NON PUOI MOSTRARTI COSÌ,ANDRÀ TUTTO BENE, È SOLO BOSTON, CIÒ CHE HAI SEMPRE SOGNATO, RAGAZZA!
Quando finalmente arriviamo, scendiamo tutti insieme per salutarci.

"Bene, è inutile dire che siamo orgogliosissimi di te, lo sai già, siamo davvero contenti del tuo traguardo, hai sempre sognato di studiare al college, ed eccoci qui stai per prendere un volo per Boston."
Dice papà con quasi le lacrime agli occhi.

" Papà ha ragione,sei sempre stata una ragazza determinata, è grazie alla tua grinta se sei arrivata fin quì"

Dice la mamma,trattenendo le lacrime, mi abbraccia, stringendomi così forte da non farmi respirare.
È il momento del mio fratellino, ma non spiccica una parola

"EHM DEAN"
dice papà improvvisando una tosse acuta.

"Sorellina... posso prendere la tua televisione?

Scoppiamo tutti a ridere.
"si certo, però, stai attento a non combinare guai,non far arrabbiare papà e la mamma, fratellone."

"Bene è il momento di andare, ci vedremo presto,ve lo prometto!"

Quando arrivo al banco del check-in, mi giro e scruto tra la gente ed intravedo i miei, che ancora mi stanno salutando.
Che famiglia strampalata.
Quando sto per passare il check-in, prendo la valigia... non la ricordavo così pesant... poof! Cado a terra e sbatto con la testa, noto in tempo che un ragazzo mi ha superata spingendomi.
Che maleducato!
Mi è venuto addosso e non si è preoccupato neanche di chiedermi se sono tutta intera, ne tanto meno, chiedermi scusa.

Sono sull'aereo, allaccio la cintura,prendo le mie cuffiette dalla tasca posteriore dei jeans, mi sistemo accovacciata sul sedile, faccio partire la mia playlist di Taylor swift con
"You belong with me"
Sono sovrappensiero, penso a come sarà adesso la mia vita a Boston,sono così felice... e al tempo stesso ansiosa. Ho fatto una scelta... sarà quella giusta?