Prologo

11 3 0
                                    

Di recente mi sono reso conto che gente comune come voi, non ha troppo spesso avventure eccitanti come quelle che normalmente capitano a me.Inoltre è molto difficile, sempre per gente qualunque come voi,avere l'occasione di godere di una bella storia. Così mi sono deciso a prendere penna e calamaio e ora scriverò la più bella storia che vi sia mai capitato di ascoltare. A meno che voi non siate gente comune.

Se siete cavalieri ammazza draghi, stregoni centenari o condottieri di grandi battaglie forse la troverete banale, ma se siete poveri,ignoranti e abituati ad arrovellarvi quotidianamente su problemi sciocchi e irrilevanti come la maggior parte della gente, troverete questa mia vicenda assolutamente eccezionale!

Ma veniamo al dunque.

È passato molto tempo, ma ricordo benissimo come tutto cominciò: ero nascosto dietro a un sacco di grano nel sotterraneo del castello.Stavo lì per non dover subire la meritata punizione per aver perdutola chiave della camera da letto del mio signore e intanto mi grattavo le chiappe.

Non era un sacco molto grande, ma io non sono molto alto, nemmeno per un testadiporco.

Ma voi non sapete cos'è un "testadiporco" vero? Io appartengo aduna di quelle nobili razze create con la magia da qualche illustre signore delle tenebre. Sapete, quel genere di creaturina orrida come il culo d'un ratto, dell'altezza più comoda per essere presa a calci in bocca e, generalmente, con l'intelligenza di un mucchio di letame? Quelli che non fanno che obbedire svolgendo compiti degradanti e, di solito, fallendoli con indomita costanza? Qualcuno ci definirebbe capri espiatori, anche se sarebbe più corretto porci espiatori. Comunque io non sono così. Io somiglio più ad un bambino obeso con la faccia di un maiale bruttino, ma sono intelligente,scaltro perfino.

Bene,stavo dicendo: mi grattavo le chiappone dietro un sacco e aspettavo con grande pazienza che le cose prendessero una piega diversa. Sono un tipo intraprendente almeno quanto responsabile.

Era notte fonda e il mio signore non si sentiva troppo bene. Intendo chele sue grida di solito erano udibili a quasi un chilometro di distanza, mentre quel giorno non lo sentii nemmeno chiamarmi. Schifur mi ha raccontato che mi cercò per parecchio tempo. "Blorg! Blorg, dove sei maledetto maiale?" gridava.

Blorgè il mio nome.

Comunque dicevo che mentre mi chiamava e correva su e giù per il castello per trovarmi, scivolò su un gradino della scala che scende nei sotterranei e ruzzolò per un bel po'. Io lo dicevo che i gradini erano da sistemare, alcuni erano così consumati che con quell'umidità ci si scivolava sempre.

E infatti il mio signore morì.

Dovette aver sbattuto la testa o qualcosa del genere. In realtà non conosco bene il funzionamento del corpo umano e non so come muoiono, ma lui era bello morto, non c'era dubbio. Mi ruzzolò davanti e si spalmò sul pavimento come una pozza di liquame gettato sul selciato.


E fu così che ci ritrovammo senza una guida, un capo, uno che ci comandasse a bacchetta e che infierisse su di noi con cose appuntite e roventi. E se il mio caro compare Schifur era spaventato a morte dal cambiamento, io avevo già un meraviglioso piano in mente.

BLORG - Il TestadiporcoWhere stories live. Discover now