Capitolo I. Arrivo

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Non volevo lasciare casa mia, eppure sentivo che era la cosa giusta da fare.

Ormai era già da un anno che valutavo l'ipotesi di poter mollare tutto ed andare a vivere da tutt'altra parte. Ricominciare sarebbe stato difficile ma avrei avuto dalla mia l'elasticità dei vent'anni che mi avrebbero permesso, almeno per l'inizio di arrangiarmi, il tempo di trovare un lavoro che mi avrebbe permesso di trovare un lavoro che mi avrebbe dato un'indipendenza, una stabilità, mi avrebbe permesso di vivere decentemente.

La voglia di partire è sempre stata molto presente in me, ma prima non si trattava di partire per andare via da casa, era più un partire per scoprire il mondo, per vedere cosa il mondo riservava di bello per me. E' strano quante cose in un anno possano cambiare, quanto una persona possa stravolgersi ed arrivare ad essere una persona completamente diversa da quella che è sempre stata nella vita.

La vita ti mette davanti a delle sfide, non dandoci la chiave ed il modo per affrontarle, quello sta a noi deciderlo, in base al nostro carattere, all'impatto che le sfide possano avere su di noi, a quanto queste possano segnarci e portarci a dire basta, a chiudere i ponti con tutti. Eppure ero troppo codarda per porre fine davvero a tutto, a tutto quello che la mia testa pensava ogni giorno, ogni ora, non mi dava tregua, ogni giorno c'era qualcosa di nuovo che si aggiungeva alla testa, una nuova sfida che non sapevo se avrei accettato e come avrei reagito.

Puntualmente ingoiavo tutto ed in silenzio andavo avanti, non riuscendo a dire nulla, ad avere nessuna reazione, se ne avevo ero sempre da sola, non avrei permesso a nessuno di vedere il mio crollo.

Ebbene si, le valigie erano quasi chiuse.

Erano le tre del mattino, in casa dormivano tutti, non volevo farmi vedere da nessuno, odiavo i saluti, gli addii, anche perché non lo era, prima o poi sarei tornata a casa.

Guardavo la mia stanza, stavo lasciando un pezzo di vita, la mia infanzia era tutta lì dentro, tutti i miei pupazzi, tutte le bambole, il cicciobello che non avevo mai avuto il coraggio di buttare, era il regalo dei miei nonni per il mio primo compleanno.

C'erano tutti i miei libri, quelli letti alla tenera età di 10 anni, che erano di una semplicità spaventosa, a volte anche banali, ma mi avevano tenuto attaccata per ore ed ore sul mio letto pur di sapere come sarebbe finita quella storia.

Dalì era nata una delle mie passioni più grandi, leggere libri, è sempre stato per me un rifiugio, anche solo sapere che c'era un libro sul mio comodino, che c'erano dei libri nuovi nella libreria, che mi avrebbero fatto compagnia nei giorni no, mi aiutava a sentirmi meno sola. Perché si, avevo sempre usato i libri come rifiugio dalla vita che mi girava intorno, i personaggi erano persone vive dinanzi a me, vivendo le loro storie come se li conoscessi, come se avessi potuto parlare con loro, arrabbiarmi, intristirmi, spaventarmi ed innamorarmi. Quelle storie diventavano le mie storie, messe insieme formavano piccole parti di ciò che io ero.

Non mi ci sarei mai separata, eppure non sapevo come portarmi dietro più di un centinaio di libri, non avevo abbastanza spazio in valigia e nemmeno abbastanza mani per portare un'altra valigia, per cui, a malincuore, dovetti fare una scelta, portare con me solamente quei libri che più degli altri mi ero rimasti nel cuore, quelli per cui mi faceva male separarmi.

Il passo seguente, una volta finite le valigie, era prendere carta, penna e scrivere una lettera di addio, una lettera in cui spiegavo ai miei cosa mi aveva spinto ad andare via, che non mi avrebbe dovuto cercare, che sarei stata più che bene, che avrei ricercato me stessa e mi sarei arresa fino a che non avessi finalmente trovato pace.

"Cari mamma e papà,

so che appena svegli vi allermerete perché vedrete la mia stanza stranamente vuota, il letto fatto, un vuoto sulla parete al posto della valigia e dello zaino che dimoravano lì, per cui mamma mi riproverava sempre perché avrebbe voluto li mettessi a posto, eppure per me lo erano.

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⏰ Last updated: Sep 24, 2019 ⏰

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