IV

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Sono le 19 e ancora non so cosa mettere ne come fare i capelli. Sono in crisi perché non ho capito se si tratta di un appuntamento o se di una semplice uscita tra amici, insomma credo che ci sia qualcosa da parte di entrambi a giudicare dagli sguardi ma non ne ho la certezza. Così decido di andare sul sicuro mettendo dei semplici pantaloni neri con un top bianco e un paio di décolleté nere. Finto di truccarmi e tutto il resto sento una macchina e dopo poco il mio cellulare vibrare.

Alessio
Sono fuori❤️

Entro nella sua auto e vedo lui che sorride.
"Perché sorridi?"
"Pensavo di dover aspettare qualche annetto qui"
"Sei proprio simpatico, se vuoi la prossima volta ti faccio aspettare" incrocio le braccia facendo la finta arrabbiata
"Ti aspetterei senza alcun problema"
Posso decisamente morire adesso.
Mentre guida non toglie lo sguardo dalla strada così ne approfitto per guardarlo. Indossa anche lui una maglia bianca con un pantalone nero, il che mi fa sorridere.
"Inizio a consumarmi ti avverto"
Perfetto, ci voleva per iniziare una bella figura.
Mi giro dall'altra parte per evitare che mi veda rossa dall'imbarazzo
"Non volevo che tu smettessi eh" dice guardandomi
"Non puoi fare così però" mi giro verso di lui "vorrei puntualizzare che non ti stavo guardando mi ero solo imbambolata"
"Come darti torto" ride
Che bella risata. Okay direi che può bastare per oggi.
Non parliamo più fin quando non arriviamo in un ristorante. Molto elegante e silenzioso.
"Prego" dice con fare galante spostando la sedia
"Addirittura"
Ci sediamo entrambi e ordiniamo.
"Sei molto bella sai" dice all'improvviso
Lo guardo imbarazzata
"Mi imbarazzi e credimi che non capita spesso"
"Dico solo la verità"
"Grazie" sorrido
"Allora parlami di te, adesso abbiamo tempo" dice riempiendosi il calice di vino
"In realtà non c'è granché da sapere"
"Si invece, per esempio cosa ci fai a Milano?"
"Questa è semplice, mi sono trasferita da poco per studiare fisioterapia, trasferirsi da un piccolo paese in Puglia ad una grande città non è stato semplice però ho sempre sognato di venire a studiare qui ed essere riuscita a farlo mi rende orgogliosa" mi interrompo rendendomi conto che sono completamente partita.
"Dovresti aver capito che mi piace tantissimo parlare, è più forte di me" continuo
"Bhe si da il caso che a me piaccia molto ascoltare" schiaccia l'occhio "perciò puoi continuare"
"Non c'è altro da sapere credo, forse non ti ho detto che ho 19 anni compiuti poco tempo fa. Ora non so cos'altro dire quindi intervieni tu, parlami di te"
"Vivo a Milano dal 2015, mi sono trasferito per continuare a fare quello che amo fare ovvero giocare a calcio, il fatto di essere distante dalla mia famiglia inizialmente non mi ha aiutato però con il tempo mi ci sono abituato e ora mi sento a casa anche qui. Appena ho del tempo però torno ad Anzio da loro perché è inutile prendersi in giro la vera casa è dove c'è la famiglia e per quanto mi possa piacere stare a Milano il posto migliore del mondo sarà sempre lì."
"Mi piace questo" dico senza pensarci
"Cosa?"
"Il tuo modo di pensare, quello che dici, il fatto che siamo simili ma anche totalmente diversi e okay basta la smetto"
"Ma perché fai così, non devi smetterla, puoi dire tutto quello che vuoi" appoggia la sua mano sulla mia
Alzo lo sguardo verso di lui e vedo che sorride. Ad interrompere il momento ovviamente arriva il cameriere ci consegna i piatti. Mentre mangiamo discutiamo sulla qualità del cibo che soddisfa a pieno entrambi.
"Con quale coraggio ordini anche il dolce spiegami" chiedo mentre è intento a decidere cosa ordinare
"Non può essere un appuntamento senza il dolce dai, le basi Vale" ride
"Chi ti dice che sia un appuntamento?" Incrocio le braccia
"Per me lo è, poi fai tu"
"Sicuro di te, bene" sorrido
Ordina il dolce che arriva dopo pochi minuti
"Non te lo farò assaggiare" sentenzia
"Devi, altrimenti non sei un vero gentiluomo"
"Non è giusto però"
Prende un pezzo di torta e mi porge il cucchiaino.
"Grazie " sorrido e gli stampo un bacio sulla guancia
In altre circostanze probabilmente mi sarei pentita di averlo fatto ma con lui so di poter fare qualsiasi cosa.
Finisce di mangiare e parte una litigata su chi dovrebbe pagare e ovviamente vince lui.
"Non voglio che sia sempre così però eh" dico appena usciti fuori
"Quindi mi stai dicendo che ci saranno altre uscite"
"Può essere"
Facciamo un giro in centro tra varie battute e racconti dei suoi primi anni qui, dopo mi riaccompagna a casa.
"Grazie di tutto" dico aprendo lo sportello
"Grazie a te" sorride
"Buonanotte Ale" prima di scendere mi avvicino e gli stampo un altro bacio sulla guancia
"Buonanotte" lo sento sussurrare mentre mi avvio verso la porta di casa.
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•No Reason• Alessio Romagnoli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora