Capitolo 1

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Mi chiamo Priscilla, frequento la seconda media e non ho amici...sì, non ho amici. Sono la più piccola della classe, non ho ancora compiuto 12 anni e le uniche persone a considerarmi nell'ambiente scolastico sono gli insegnanti. Se qualcuno lo volesse sapere...sono la prima della classe, quella che prende tutti i dieci e quella che siede sempre al primo banco per essere interrogata più spesso. I miei compagni mi chiamano raccomandata,ma di raccomandata non ne ho neanche l'aspetto. Sono abbastanza alta con capelli lunghi e neri che mi arrivano fino alla vita e che quindi ho spesso raccolti in una treccia. La mia carnagione è piuttosto chiara, e ho le lentiggini. I miei occhi verdi si illuminano solo al mio compleanno. Mia sorella Beatrice è il mio esatto contrario. Capelli corti e biondi, occhi castani, carnagione scura. Tutti la invidiano a scuola e le stanno dietro come tanti i rimbambiti. Mia sorella frequenta il secondo liceo ed è già fidanzata da 3 anni con il nostro vicino di casa.

Fra due giorni è il mio compleanno sono nata il 29 aprile. Finalmente farò 12 anni. I miei occhi diversi sono sempre più lucenti per la gioia e credo che se ne sia accorto anche il piccolo gatto Miao che sono felice perché trotterella accanto a me con fare grazioso per poi salirmi in braccio e fare le fusa. Mi sono svegliata da poco e mi sto preparando per andare a scuola. Mia sorella Beatrice è andata a far colazione dal suo fidanzato,cosi' Miao ne approfitta per schiacciare un pisolino accanto a me. Saluto mamma e papà, do un frugale bacio sulla testa di Miao per non svegliarlo e prendo il mio zainetto verde e viola pastello. Di solito uso passare in panetteria per comprarmi un panino come merenda, ma oggi dovrò farne a meno perché sono già in ritardo. Quando arrivò nell'atrio della scuola la campanella non è ancora suonata, così mi rendo conto di aver preso l'orologio di Bea che va 10 minuti avanti. Sogghigno al pensiero che lei ha preso il mio e arriverà tardi a lezione. Passano 10 minuti e la campanella non suona. Inizio a preoccuparmi. L'atrio è ormai stracolmo e c'è un vociare pazzesco. Se non fosse perché ha iniziato a piovere uscirei fuori. Mi scoppia la testa. Ad un certo punto arriva il mio professore di storia che ci dice di stare calmi e di tornare a casa. Mentre lasciamo la scuola vediamo parcheggiare sul marciapiede opposto la polizia. Dopo un po' ecco che arriva anche l'ambulanza. Corro a casa spaventata,La pioggia si fa sempre più insistente. Miao è accoccolato sul mio letto,papà è al lavoro, mentre mamma è a casa perché oggi è il suo giorno libero. Mi dice di sedersi accanto a lei e di raccontarle ciò che è successo a scuola. Poi mi prepara una cioccolata calda. Per essere aprile fa molto freddo. Chiedo a mamma di accendere la tv e di vedere il TG perché ho ancora molta paura di quello che possa essere successo a scuola. La prima notizia, come pensavo, parla della mia scuola. È STATO ASSASSINATO IL PRESIDE E PER LO PIÙ NEL SUO UFFICIO.

Spero che la storia vi piaccia

La maledizione del sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora