Inizialmente la gente faticava a credere che questo evento fosse possibile. Chi mai avrebbe pensato di fare una cosa simile? E, per di più, quell'uomo ha dichiarato di non averne una motivazione. Allora, perché lui fa ciò che fa?
Ormai è diventato l'argomento del giorno, tutti ne parlano, soprattutto in luoghi pubblici come bar e ristoranti. Sono sicuro che ne discutono molto pure a casa. I ragazzi, probabilmente, lo prendono come esempio e vogliono seguire la sua strada. Per un normale bambino dell'Alabama è sicuramente un eroe, una figura mitica scesa in terra che calpesta il pavimento scalfito dal passaggio di milioni di normali individui.
Quell'uomo può essere paragonato al Messia, poiché sta portando in questa società consumista e materialista un senso in più, un aspetto che in America è sempre stato trascurato: il senso della vita. Quell'uomo, probabilmente, dice di non avere una motivazione per fare ciò che fa, ma io sono sicuro che, nel profondo del suo cuore, agisca per un obiettivo ben preciso che, possibilmente, è uscuro a lui stesso.
C'è chi pensa che lo faccia per motivazioni ambientali, per la salvaguardia della natura, una lotta in cui le gambe e le scarpe da ginnastica sono le principali armi. Altri, invece, lo giudicano negativamente, poiché l'interesse degli Stati Uniti, in questo momento, è totalmente incentrato su questa figura particolare, di conseguenza i problemi maggiori passano in secondo piano.
Io non appoggio né l'una né l'altra opinione, semplicemente penso che lui, Forrest Gump, abbia le sue ragioni che vanno al di là del pensiero di noi uomini comuni. Normalmente agiamo per avere qualcosa in cambio, sia che si tratti di lavoro che di amore, purtroppo. Credo che lui sia diverso, credo che non pensi a un secondo fine, un qualcosa che possa ricompensare ciò che fa. Lui agisce perché sente di dover agire, perché sa che, se non farà come gli suggerisce l'istinto, si perderà il tramonto più bello di tutti i tempi.
Lui possiede ciò che l'uomo ha perso da tempo: la speranza e la fede in qualcosa di superiore e inspiegabile. È per questo che mi ritrovo qui, fra tutta questa folla di anime sconosciute, a correre verso un luogo che non c'è, verso l'incognita per eccellenza.
Mi sono unito al gruppo circa tre giorni fa, in un attimo di pazzia. La mia vita apparentemente perfetta mi stava stretta da un bel po' di tempo, non mi permetteva di essere il me stesso originario. I miei colleghi, a lavoro, ne saranno rimasti sicuramente sconvolti. Loro mi hanno sempre conosciuto come un uomo con i piedi per terra e la testa sopra le spalle, come un poliziotto degno della sua qualifica, un cittadino modello in tutto e per tutto.
Se non fosse che mi mancava qualcosa, quella goccia di imprevedibilità che non affibieresti mai a un uomo della mia età. Ma io ne avevo bisogno, disperatamente. Quel pomeriggio venni a sapere che il Salvatore era arrivato, per uno strano caso del destino, nella nostra città desolata.
Così, senza pensarci su troppo, presi lo zaino che solitamente uso per i viaggi brevi e gli buttai dentro due magliette, dell'acqua e un toast preparato al momento. Uscii di casa senza chiudere a chiave e, veloce come una furia, corsi verso il confine.
Sentivo decine e decine di occhi puntati addosso, mi scrutavano con i loro noiosi sguardi infidi come se al posto dei capelli avessi un camaleonte. Ma in quel momento non mi importava niente del loro giudizio, di ciò che avrebbero potuto pensare vedendo Scott Lynch, poliziotto di successo, vedovo e senza prole, correre verso quell'evento tanto straordinario quanto folle.
Nessuno, in quel breve quanto fatale tragitto, provó a chiedermi spiegazioni, così come nessuno tentó di fermarmi per farmi ragionare, ricordandomi che Brown Hill aveva bisogno di me, o almeno della mia figura professionale. Rimasero semplicemente lì, inermi, nascosti dalle tende di quelle anonime case, non so se ad ammirarmi per la mia audacia o a considerarmi come un pazzo. Comunque sia, non mi importa, sono felice che non abbiano cercato di mettere in discussione questa scelta così personale.
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La Strada Del Futuro - Forrest Gump
ФанфикQuesta è una fan fiction ispirata a Forrest Gump e può essere intesa come un omaggio a questo bellissimo film/libro. È stata scritta per il concorso di @BelMa-Pattison. ESTRATTO: "Posso ricominciare una vita da capo, costruendo le basi dalle macerie...