Sapete, vorrei ritornare bambina, dove il Natale era pura magia, pura allegria, dove si respirava aria di struffoli e felicità, dove la gente sborsava i centoni per regali e pensierini.
Mi manca quando scrivevo la lettera a Babbo Natale e chiedevo per prima cosa la pace nel mondo, perchè mamma e papà mi dicevano di non essere egoista e di pensare al mondo intero.
Vorrei ritornare a quelle Vigilie dove i parenti venivano a casa sorridendo e augurando un buon Natale.
Mi piaceva quando l'8 Dicembre era dovere di tutti rimanere a casa a fare l'albero e il presepe, litigando per chi dovesse mettere il puntale sull'abete alto, con le canzoni del coro dell'Antoniano di sottofondo.
Ballavamo, tanto, indossavamo cappelli ridicoli e ci dividevamo i compiti per addobbare per bene la casa. Mi divertivo quando ci tiravamo i capelli per decidere chi mettere il pastore del bambinello a mezzanotte, nella piccola culla; oppure quando si mangiava tutti insieme e io aspettavo solo la mezzanotte per l'arrivo del tanto atteso Babbo Natale.
Adoravo sentire quella campanella misteriosa che avvertiva l'arrivo dei regali, quando ero piccola mi chiedevo sempre la sua provenienza.
Ma la parte più bella era quando, cercavo in casa i regali e quando li trovavo, li aprivo e urlavo di gioia, scoprendo la casa di barbie o la cucinella oppure il pupazzo di Hello Kitty, che poi avrei gettato nell'armadio in attesa del prossimo modello.
Sembrerà strano, ma una cosa che mi manca era scendere di sera tardi per andare alla messa per la nascita di Gesù, dove mi addormentavo sempre sulla panca perchè era troppo tardi per stare ancora in piedi.
E invece ora?
Beh ora, non c'è più magia, si respira aria pesante e aria della felicità degli altri, non la mia, dove le persone sborsano ancora centoni, ma non per me. Ora non trovo più un foglio di carta su cui scrivere a Babbo Natale, scoppierei in lacrime a chiedere qualcosa che non avrò.
I parenti non vengono più sorridendo, anzi non vengono proprio. Quest'anno, l'8 dicembre, non ci sono stata a casa, ho appeso alcune palline e sono andata via.
Ormai le canzoni natalizie arrivano alle mie orecchie come una lagna insopportabile.
Non litigo più per chi deve mettere il bambinello nella culla, perchè il presepe non esiste.
E ormai ho perso il conto dei giorni in cui non vado a Messa.
Questo Natale non lo passerò a mangiare perchè i soldi scarseggiano e la voglia di farlo l'ho persa fra i traslochi.
Sapete, ora ho capito la provenienza della campanella misteriosa, proveniva sempre da mamma e stranamente mancava sempre una campana alla sua collezione.
Ormai non lo aspetto più Babbo Natale, perchè io non ci credo più nel Natale, non ho più qualcosa che voglio, voglio solo essere lasciata in pace.
Allora caro Babbo Natale, l'unica cosa che posso chiederti è di aiutarmi perchè ho paura di aver gettato insieme al pupazzo di Hello Kitty, anche il mio spirito natalizio nell'armadio e temo di aver smarrito la chiave.
STAI LEGGENDO
Diario di una scrittrice
RandomButtare i pensieri in una pagina bianca è come sbrattare dopo una bruttissima sbronza. Fate un salto nella mia testa se avete i controcoglioni.