"Uffa!" pensò Alice Allevi in quel pomeriggio di giugno mentre la centrifuga del laboratorio stava esalando l'ultimo respiro.
Per uno strano istinto, manifestatosi subito dopo avere presentato domanda di specializzazione all'Istituto di Medicina Legale di Roma, Alice corse a recuperare il suo Mac mentre urlava alla sua amica e collega Lara «Tu non sai dove sia andata. Non dire niente alla Wally e a Claudio. Soprattutto a Claudio».
Poi si scapicollò dallo scalone dell'Istituto proprio quando sentì la voce gracchiante della professoressa Boschi, aka Wally, che sbraitava «ALLEVI! LA CENTRIFUGA! Cosa ha combinato questa volta?»
"Non ho fatto niente accidenti. Evidentemente era arrivata la sua ora, ma tanto nessuno mi crederà. Ora me ne torno a Sacrofano e mi faccio coccolare da nonna Amalia. Inizio a odiare questo posto."
La sua fuga terminò quando giunse a casa dei genitori e la nonna venne ad aprire, abbracciandola felice «Bambina mia cosa fai qui? E il tuo dottorino? –guardandosi intorno– Non c'è?».
«Nonna, Claudio non è più il MIO dottorino. E' sempre il mio professore ma non ci frequentiamo più, lui non desiderava rendere ufficiale il nostro rapporto e allora l'ho lasciato» terminando la frase nella propria mente "imbecille che sono".
Alice si sistemò in cucina e raccontò alla nonna le ultime disgrazie a cui era andata incontro, si consolò con un'infornata di biscotti al cioccolato, e infine andò a rifugiarsi in camera sua.
Si sedette sul davanzale della finestra aperta, indossò le cuffiette e aprì la sua playlist favorita sull'iPhone, accese una sigaretta e si mise a pensare con lo sguardo perso nel vuoto. Era triste per la fine della sua relazione con Claudio Conforti, il medico legale più affascinante, più arrogante ed egocentrico del Paese ma il problema delle ultime settimane non era Claudio, era la noia, una noia mostruosa.
Erano due mesi che lei e Claudio non venivano convocati per un sopralluogo. Aveva bisogno di un cadavere... o anche solo di un evento strano che richiedesse l'intervento di un medico legale.
"E cosa è mai quello?" pensò spegnendo la sigaretta, attirata dalla nuvola di polvere che proveniva dalla strada sterrata che portava alla casa.
Un furgone DHL si fermò proprio di fronte al cancello, e poco dopo il campanello iniziò a trillare insistentemente.
«Scendo io nonna!» urlò Alice, che stava già fantasticando su cosa avesse il corriere per qualcuno della famiglia.
Al terzo assillante trillo lei, ancora con il fiatone della corsa, aprì il cancellino e quasi si scontrò con un ragazzo che la fissava con aria truce «Era ora! Chi sei che ti permetti di fare attendere un poveraccio che lavora? Ti chiami per caso Alice Allevi? Sì? Allora firma qua e prenditi il pacco, non ho tempo da perdere io. Io lavoro. IO! Tu guarda se mi devo sorbire una strada dissestata solo per trasportare un inutile pacchetto a una ragazzina nullafacente».
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Alice Allevi e... la noia della normalità
FanfictionQuesta storia partecipa alla "Mystery Box" - Challenge La Challenge di Settembre 2019 del profilo @FanfictionIT E' una One Shot dedicata ad Alice Allevi (L'Allieva - Alessia Gazzola). Spero vi divertiate a leggere come io mi sono divertita a scriv...