Yuri camminava nella neve della Russia. Era da un po' che aveva visto il video di un ragazzo su You Tube... Lo aveva colpito... La gioia di aver vinto il campionato junior era sfumata subito quando, al suo ritorno a casa, non aveva trovato da nessuna parte Victor. Gli aveva promesso che gli avrebbe insegnato, eppure... Dopo aver fatto una lunga passeggiata ritornò a casa. Aveva freddo, sentiva la pelle congelarsi ma il viso rimanere comunque caldo. Ma non gli importava. Andò a letto senza cenare, non era per niente bravo a cucinare e non voleva combinare pasticci data l'assenza di Victor. Il giorno dopo vide una foto su instagram pubblicata qualche ora prima dal Giappone. Raffigurava Victor con, sullo sfondo, un tempio giapponese. Uno scatto di rabbia lo avvolse e lo spinse a lanciare il telefono verso la finestra. Subito dopo cominciò a preparare i bagagli per un lungo viaggio. Ordinò i biglietti per quella sera e quando arrivò il momento partì verso la stazione. Non aveva pensato di prendere un taxi quindi per strada incontrò molte sue fan. Oltre a loro trovò anche suo nonno, che lo abbracciò paternamente. Era la sua unica figura di supporto e gli dispiaceva perderla. Trattenne a stento le lacrime, ma quando si voltò non riuscì a fermarle. Piccoli fiumiciattoli scorrevano lungo le sue guance, gelati subito dal vento freddo della Russia. Appena seduto sull'aereo gettò un sospiro di sollievo e si mise a scorrere il suo instagram. Aveva molte foto nella home, ma nessuna gli interessava più di tanto. Le uniche a cui gettava un'occhiata erano quelle che rappresentavano i felini, la sua debolezza. Appena l'aereo atterrò si accorse subito del fuso orario. Infatti in quel momento in Russia sarà stata mezzanotte mentre in Giappone erano le 6 ed il sole era già sorto. Approfittò della mattinata per girare per la grande città di Tokyo, curiosando tra le bancarelle, stando sempre attento a non farsi scoprire, ma quando vide una t-shirt nera con una tigre stampata sopra non resistette a comprarsela ed a postare una storia su instagram. Mentre camminava scorse una pista da ghiaccio e decise di farci un salto, per rimanere in forma. Scoprì però di non essere il primo quando vide un grande stormo di ragazze che cercavano di sbirciare oltre la porta a vetri. Sebbene a fatica riuscì a superare la spessa muraglia di persone ed a notare un ragazzo affaticato che si appoggiava alla porta. Lui fece per aprirla, ma fu fermato da un calcio di Yuri che lo fece finire a pancia all'ingiù sul tappeto d'ingresso della pista di ghiaccio. Subito li raggiunse qualcuno che riconobbe come Victor che non sembrava minimamente preoccupato dalla situazione, ma quando Yuri gli spiegò la situazione sembrò ricordarsi di qualcosa veramente importante e si sbattè la mano sulla fronte per la sua sbadatezza. Si era scordato della sua promessa a Yuri. Tutto sembrò risolversi nella mente di Victor quando decise di fare a coach ad entrambi, nonostante l'impresa difficile. Sebbene Yuri cercasse di ribattere non c'erano scuse: Victor era irremovibile. Quella sera mangiarono tutti a casa di Katsuki e Yuri conobbe sua sorella maggiore che lo ribatezzò con il nome di Yurio. Dal giorno dopo sarebbero cominciati gli allenamenti per la nuova stagione, ma durante uno dei soliti allenamenti quotidiani a Yurio passò un lampo di genio: avrebbero fatto una piccola competizione, alla fine della stagione, dove lui e Yuri si sarebbero sfidati per decidere a chi avrebbe insegnato Victor. L'idea sembrò essere accettata, specialmente da Victor che era contento di un po' di sana competizione. Gli allenamenti continuarono, nonostante qualche intralcio. Qualche giorno dopo Victor comunicò loro come si sarebbe sviluppata la sfida ed assegnò ad ognuno le parti, con l'unico problema che le aveva scambiate. I due infatti volevano avere quella dell'altro. A Yurio toccò l'Agape, che rappresentava l'amore non corrisposto. In qualche modo ci si raffigurava, anche se avrebbe preferito l'Eros. Quando Victor gli fece vedere la coreografia rimase ancora una volta incantato di ciò che l'idolo potesse fare. Era sicuro di sè stesso e sapeva che avrebbe vinto. L'unico problema era che non lo rappresentava. Quella sera gli venne in mente un ricordo anche abbastanza recente. Era la fine del campionato junior, lui aveva sentito un pianto provenire dal bagno, voleva andare ad aiutare quella persona, ma qualcosa lo fermò... "Fermo Yuri. Sei sicuro di volerlo fare? Se ti abbasserai al suo livello sarai debole come lui. È questo che vuoi?" una voce penetrò nella sua testa e capì che cosa intendeva. All'istante. Capì che cosa voleva. E lo fece. Tirò un forte calcio alla porta del bagno ed all'improvviso sentì il pianto cessare. Sentì un debole "click" provenire da dietro la porta e quella aprirsi. Al di là di essa c'era un ragazzo molto più grande di lui. Avrà avuto all'incirca 8 anni di più. Lo guardò con serietà e gli disse "Fai meglio a ritirarti. Non sei alla mia altezza, a meno che tu non voglia continuare a piangere nel bagno pubblico. Io ti ho avvisato. Ti massacrerò!" disse per poi andarsene. Sapeva di essere stato duro, ma quella era la persona che tutti conoscevano e non poteva farci niente. Da quel momento si era ripromesso di non piangere più. Piangere è da deboli. E lui non era un debole. Si risvegliò e, come al solito, si diresse a fare colazione. Victor stava facendo di tutto purché loro si rispecchiassero nella loro coreografia, ma certe volte strafava. Quel giorno sarebbero andati ad una cascata. Aveva provato a ribattere ma non potè niente. Quando arrivarono Victor gli obbligò a mettersi delle toghe e mettersi a pregare sotto l'acqua. Loro due lo fecero, non volendo far infuriare il loro coach, ma Yurio non voleva minimamente entrare in acqua. "E dai Yurio, mica ti morde!" diceva Victor schizzandolo leggermente. "Pensa per te, bastardo! Io là sotto non ci vado!" "Uff.. Fai come vuoi." dopo qualche minuto Yurio si costrinse ad affiancarsi a Yuri sotto il getto della cascata. L'acqua scorreva veloce sulle sue spalle, sentiva i capelli bagnarsi e la sua fragile pelle cedere sotto la sua potenza. Era molto rilassante. Ad un certo punto si trovò in uno stato di dormi-veglia. Era talmente rilassato che non si accorse di starsi sbilanciando e sarebbe caduto se non fosse stato per Yuri che lo afferrò giusto in tempo. Era stato in un attimo, i loro sguardi si incrociarono, diventando tutt'uno. Era la prima volta che Yurio provava una sensazione del genere, sentiva un certo fastidio al petto e le guance prendere fuoco. E, proprio come era iniziata, la magia finì in un batter d'occhio, ritornando tutto come era prima, il rumore dell'acqua tornò a diventare l'unica cosa dominante. Yurio rimase stupito dal suo comportamento, era stato debole, anche solo per un secondo, ma lo era stato, e doveva subito rimediare. Al confronto delle altre persone lui aveva capito che la sua era una cotta. Lo aveva capito e non aveva intenzione di sopprimere i suoi sentimenti. Ma era strano. Almeno per lui. Aveva imparato che i maschi sono fatti per stare con le femmine e che due maschi insieme sono solo amici. Ora stava capendo che non era vero. Anche perché lui Yuri non lo considerava come amico. Certo, si conoscevano, ma erano a malapena compagni. E questo a Yurio dispiaceva. Voleva conoscerlo di più, anche solo essere suo amico gli sarebbe bastato, ma loro erano in competizione e non erano amici. Un giorno, mentre Yurio stava andando alla pista di pattinaggio, vide una cosa che gli fece crollare il mondo addosso. Yuri e Victor si stavano per baciare. Una rabbia immensa gli attraversò il corpo e gli fece urlare a loro di smetterla con le smancerie. Quel giorno saltò le prove. Non riusciva a vedere il viso di Yuri o di Victor ancora. Quella volta pianse. Piangeva e piangeva, chiuso nella sua stanza, cercando di soffocare i singhiozzi nel suo cuscino a forma di gatto. Si sentiva vuoto, come se ogni cosa in cui aveva sperato fosse svanita, non dandogli più la possibilità di sperare. Il giorno dopo capì cosa era l'Agape e finalmente ci si raffigurò totalmente. Mentre volteggiava sul ghiaccio l'unica cosa a cui pensava era il bacio che stava per avvenire tra il suo coach e Yuri. Se non ci fosse stato lui si sarebbero sicuramente spinti oltre. Non riusciva a toglierselo dalla testa, però lo aiutava ad eseguire la coreografia, raffigurandosi nell'amore non corrisposto. Aveva deciso di non mostrarsi più debole, di creare una barriera e di non lasciarla oltrepassare a nessuno senza il suo permesso. Ma ormai Yuri era dentro e non voleva uscire. Ormai Yuri era al centro dei suoi pensieri e quello che lo faceva arrabbiare di più era il fatto che gli piaceva. Gli piaceva pensare a Yuri come un suo ipotetico fidanzato, gli piaceva pensarlo in qualunque momento. Era per quel motivo che voleva allontanarsi il più possibile da lui, forse se lo sarebbe scordato, ma era inpossibile. Dopotutto abitavano nella stessa casa e condividevano ogni pasto. Non pensarlo sarebbe stato impossibile. E lo era. Ormai si era rifiutato all'idea di poter avere un futuro con lui. Era troppo evidente che a Yuri piaceva Victor e che il coach ricambiava appieno i suoi sentimenti. Dovevano capirlo solo loro e Yurio aspettava quel momento. Lo aspettava perché era sicuro che non ce la avrebbe fatta. Era il giorno prima dello spettacolo e i tre erano riuniti in una stanza a scegliere quale vestito usare per la performance. Ce ne erano di tutti i tipi, erano tutti quelli che aveva usato Victor. A Yurio ne saltò all'occhio uno che sembrava perfetto per lui e per la sua coreografia. Lo prese in mano, mentre Yuri sclerava alla vista di quel "tesoro". Dopotutto Victor era pur sempre un suo idolo e lui era un perfetto fanboy. Il costume che aveva scelto era color argento con una fantasia simile alle scaglie. Lo avrebbe indossato l'indomani. In confronto agli altri pattinatori non era per niente ansioso prima di una partita o almeno non lo mostrava. Aveva paura perché, in qualunque caso lui sarebbe dovuto tornare in Russia, con Victor o senza. Non voleva abbandonare Yuri ma era sicuro che lo avrebbe rivisto in qualche campionato. Il giorno tanto atteso era arrivato. Si era messo il costume sotto la tuta almeno non si sarebbe dovuto cambiare nello spogliatoio. Arrivò insieme a Victor e Yuri nello spogliatoio ed i due cominciarono a cambiarsi. Il primo a pattinare sarebbe stato Yurio. Sentiva il cuore battergli forte, ma all'esterno era come sempre. Nessuno si era accorto che ultimamente era cambiato. Nessuno si era accorto della sua cotta per Yuri. Ed andava bene così perché anche lui sapeva che non sarebbe potuta continuare. Scese in pista e si avviò verso il centro. Le luci erano spente e solo due fari illuminavano il suo corpo. La musica partì lenta e le sue braccia cominciarono a muoversi, seguite poi dalle gambe e dal busto. I suoi movimenti si succedevano uno dopo l'altro. A mala pena Yurio si rendeva conto di ciò che stava facendo. Ormai sapeva a memoria la performance che non gli serviva ripassare i passi nella mente. Come era iniziata la musica finì e si ritrovò nella posizione finale. Non sapeva nemmeno come ci era arrivato. Velocemente fece un inchino e se ne andò dalla pista. Vide, mentre usciva, Yuri entrare dopo di lui. Di già dall'inizio sapeva che era spacciato. Non si era concentrato abbastanza sulla sua coreografia ed aveva perso il controllo sull'ultima parte. Invece Yurio stava andando benissimo. In quel momento capì che cosa stava succedendo. Un lampo gli attraversò gli occhi. Era un lampo di certezza, perché lui era certo di che cosa sarebbe successo. Prese la sua valigia ed uscì dalla pista di pattinaggio quando ancora Yuri non aveva finito la sua esibizione. La direttrice della pista aveva provato a fermarlo ma non ce la aveva fatta. Ripercorse all'indietro la strada che aveva fatto per arrivare fin lì. Quei mesi erano passati in fretta, eppure ricordava ogni singolo particolare. Ogni singolo momento passato con Yuri era gettato al vento. Una lacrima solitaria solcò il suo viso. Era riuscito a sentire il crack del suo cuore, in quel momento. Strinse i pugni, sussurrando delle parole dirette a Yuri "Non sarò più così debole! Ricordalo! Colui che conoscevi ora non c'è più!". A passo spedito ritornò all'aereoporto dove lo attendeva l'aereo diretto a Mosca. Durante il viaggio rimase con lo sguardo puntato sul finestrino. Non aveva salutato ne avvisato nessuno della sua partenza ma poco importava. Quando l'aereo atterrò a Mosca erano le sei di sera. Ripercorse al contrario la stessa strada, sperando di incontrare suo nonno. Usciva sempre verso le sei di sera per una passeggiata, per poi rientrare all'ora di cena. Fu fortunato quando, sopra un ponte, vide proprio lui intento a guardare l'acqua scorrere sotto i suoi piedi. Altre lacrime gli bagnarono le guance ma questa volta erano di felicità.
Finale del Grand Prix
Yurio era riuscito a qualificarsi primo alla finale del Grand Prix, ed era anche riuscito a rivedere Yuri. Non aveva mostrato la sua immensa gioia, ma dentro di sè esplodeva dalla felicità. Quella sera se ne andò felice a casa, con i piedi doloranti ed il sorriso dulle labbra. Yuri stava rincasando, si stava cambiando mettendo le sue cose nel borsone, quando vide un foglio piegato ed infilato dentro la sua borsa. Era una specie di lettera da parte di Yurio. Recava scritto:
"Caro Yuri,
Spero che tu ti ricordi di me, sennò sarebbe un bel problema! Volevo dirti tante cose che sicuramente non riuscirei a dirti di persona. Il tuo viso non mi fa pensare correttamente. Ma, infondo, chi sono io per dire ciò? Ci sono milioni di persone che stravedono per te ed io sono solo uno di quelle tante. Ecco ciò che ho da dirti. È da quando il tuo video è andato virale che ho capito quale era il mio destino. È stato tipo un colpo di fulmine. Non te lo saresti aspettato da uno come me, vero? Ti ho sempre maltrattato, a cominciare dalla prima volta che ci siamo visti. Ero furioso perché Victor aveva scelto te piuttosto che me. Ma dopo ho capito. Tu hai un cuore d'oro, sei gentile e generoso con tutti, e quello Victor lo sa. Ed io chi sono? Sono solo un ragazzino viziato che vuole la strada per il successo spianata. Quante volte hai tentato di diventare mio amico? Quante volte ho rifiutato? Eppure io volevo essere di più che un semplice amico, per te. Strano, no? Questa sarebbe chiamata pedofilia, ma non mi interessa. Tutto ciò che voglio è un tuo sorriso, e sono sicuro che ne vedrò tanti solamente lasciandoti andare. Solamente lasciandoti spiegare le tue magnifiche ali e lasciandoti volare alto nel cielo. Mi sono fatto altri amici. Sono ancora asociale, ma sto cercando di rimediare. Non ho intenzione di tagliarmi i capelli, forse un giorno chissà, la vita è lunga. Sappi che tu sei ancora nella mia testa, e lo sarai per sempre, ma questo non deve impedirti di volare. Perché tu lo puoi fare. Vai ora, Victor ti sta aspettando, lui si merita sicuramente più amore di me.
Con affetto,
Yurio"
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One Shot||Yuuri!! On Ice
Short Story{ATTENZIONE!} questa one shot sarà sulla ship tra Yuuri e Yurio, che non molti shippano ma che io trovo in parte vera. Boy × Boy. Don't like? Don't read!