21 Dicembre
È ancora lì ferma immobile sempre nello stesso posto e a me ancora ignoto il motivo, sarà perché nessuno la voleva, sarà perchè non è la più bella anche se cè quel qualcosa di lei che mi attira.
Giorno dopo giorno la gente gli passa davanti ma non la guarda nessuno, ogni tanto qualcuno gli prende contro e la fa cadere, ma ogni giorno che vado a scuola è sempre lì nel primo banco sulla sinistra accanto alla porta.
Sono fermo a fissarla, quando ad un certo punto, "driiiiin", il segnale che è ora di andare a casa.
FINE DELLA PACCHIA
Tornando a casa mi passa per la mente lei, uguale a tutte le altre ma sempre e costantemente sola e mi chiesi: << Perché sempre sola? Perchè sempre lì? >>.
Mentre cerco di rispondere alle domande arrivo a casa, vado in cucina, mangio un panino con hamburger e patatine fritte e dritto in camera.
MOMENTO RELAX
Accendo i computer e inizio a navigare nei social network.
IL TEMPO PASSA
Tutto concentrato sento bussare alla porta, "toc toc", seguito da un urlo, "è prontoooo", l'urlo di mia madre, talmente forte che lo sente tutto il vicinato, che avverte che la cena è pronta la cena.
Mangio e vado a letto.
SONNO TIME
22 Dicembre
Entro in classe di scatto, mi giro per vedere se lei è ancora lì, come pensavo, è ancora sola nella stessa posizione di ieri, con i miei dubbi e il sorriso stampato sulla faccia mi vado a sedere al mio banco.
Mi metto a fissarla è come sempre cerco di rispondere alle mille domande che mi passano per la testa.
"DRIIIN"!! Tutti a casa.
Camminando davanti a me, la prof. di matematica che mi chiede: << Daniele, perché la fissi sempre invece di ascoltare la mia lezione? >>.
Io rispondendo sovrappensiero: << la vedo sempre da sola, nessuno che la vuole, nessuno che gli posa lo sguardo, mi mette tristezza. >>.
A CASA
Tutto triste mi chiudo in camera e incomincio a pensare e pensare, intanto le ore passano, non accorgendomene che sono già le 23:30.
Chiudo gli occhi e mi metto a dormire.
SONNO TIME
23 Dicembre
Oggi tutto carico, deciso ad andare da lei, entro in classe e rivolto verso il primo banco vicino alla porta, fermo a guardare, lei non c'era più.
Corro verso la prof. di matematica e gli urlo: << Prof. non c'è più! L'ha vista? Dov'è? >>.
La prof. ha risposto con tono tranquillo: << Calmati Daniele, non ti voglio più vedere distratto durante le mie lezioni, la matita è al sicuro nella mia scrivania! >>.
FINE