Capitolo 1

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Una scossa di adrenalina pervase il mio corpo, scuotendomi e facendomi sorridere.
Il ferro freddo delle chiavi del mio appartamento mi trasferì quella sensazione che, in diciotto anni, non avevo mai provato: la libertà.
Ellie mi guardò con i suoi occhi verdi e capii che d'ora in poi avrei iniziato a vivere davvero.

Ero sempre stata succube dei miei genitori, ogni decisione spettava a loro, non mi avevano mai permesso di esprimere un mio parere:
"i capelli devi legarli"
"la maglia è troppo stretta"
"cosa ti sei messa in faccia? struccati subito! vuoi che tutti pensino che ti abbiamo cresciuta come una poco di buono?".
Mi ero ritrovata molte volte, sdraiata sul letto, a chiedermi chi fossi veramente e chi sarei stata se fossi cresciuta in una famiglia diversa dalla mia. Mi sentivo intrappolata in una vita che non mi apparteneva, ma ora, con Ellie, potevo essere me stessa.
L'avevo conosciuta a scuola e da subito c'era stata intesa tra di noi. Con lei parlavo di tutto, mi faceva ridere quando ne avevo bisogno e, dato che potevo uscire raramente, trovava sempre il modo per non farmi sentire sola chiamando o inviandomi messaggi che riuscivano a strappare una risata anche tra le lacrime.
Quando mi cacciarono di casa, per aver urlato contro mio padre, non esitò neanche un secondo ad ospitarmi a casa sua e dato che avevo messo subito in chiaro che avrei cercato un appartamento per me, colse l'occasione e ci trasferimmo insieme.

*****

"Ecco" disse Ellie "anche l'ultimo scatolone è vuoto e quello scansafatiche di Michael neanche si è fatto vivo!" Potei notare il disappunto sul suo volto.
Michael era il fidanzato di Ellie ormai da un anno, cambiava colore di capelli quasi ogni mese, vestiva raramente con colori accesi e, insieme alla sua ragazza, andava nei club almeno tre volte a settimana.
"Michael, ma dove diavolo sei?! ah, ti sei appena alzato? bene! grazie per l'aiuto! Si era oggi il trasloco, te l'avrò detto minimo cinque volte ieri. Ah ok, scusami, non sapevo che ieri fossero arrivati i ragazzi. Si, va bene, perfetto, a sta sera!" e a bassa voce, pensando che non la sentissi, sussurrò un piccolo ti amo.
Mi ero sempre chiesta come riuscissero a provare ancora quell'amore incontrollabile e adolescenziale anche dopo tutto questo tempo.
Si conoscevano da tutta la vita, erano stati vicini di casa sin da piccoli fino a quando lui non si trasferì in un'altra città. Tra di loro c'era sempre stato un legame fortissimo che, con il passare degli anni, da semplice amicizia infantile si traformò in qualcos'altro: iniziarono i primi sguardi, i primi sorrisi, le prime guance rosse. Verso i quattordici anni, però, lui se ne andò. Dopo tre anni tornò di nuovo qui poichè il padre fu riassunto al suo vecchio lavoro. Quando Michael bussò alla porta di Ellie, dopo la sorpresa, gli abbracci e le lacrime, capì che quello che provava per lui era più forte di quanto immaginava. La sera stessa lui la portò fuori e dopo un romanticissimo bacio, guardandosi intensamente negli occhi, diventarono una cosa sola.

Io avevo avuto un solo ragazzo in tutta la mia vita, naturalmente scelto e approvato dai miei, ma non ero mai stata come loro. Sì, l'affetto c'era stato ma neanche lontanamente avevo mai pensato di provare quel sentimento che mi spaventava così tanto. Sapevo che non era quello giusto, sapevo di meritare qualcuno diverso da lui.

Dopo aver agganciato mi guardò con lo sguardo di un bambino che ne sta per combinare una.
"che c'è?" dissi allarmata "Ellie non guardarmi così!"
mi si avvicinò lentamente
"Stasera usciamo, amica mia, e ti presento gli amici di Michael, magari trovi qualcuno carino"

"Ellie.." dissi esasperata

"Mettiti le scarpe, andiamob dal parrucchiere!"


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-esse

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