Il Viaggio

37 1 0
                                    

Guardò meglio l’uomo che si stava avvicinando, aveva un aria energica anche se gli anni sembravano fossero scivolati su di lui, non era vecchio ma i suoi occhi e il suo sguardo penetravano in profondità e scendevano nei segreti più intimi che si conservano nascosti nei luoghi bui dell’anima.

 Aveva un fascino ed emanava una vivacità che metteva gioia, anche se si capiva che era una facciata che nascondeva altro. Si sentiva scossa e la sua vicinanza la inquietava. Ma era una sensazione che non le dava ansia, era piacevole anche se strana.

 Rimase però impassibile, sempre con il sorriso, aveva incrociato le gambe e si dondolava muovendo il corpo ora a destra e ora a sinistra. Lui la guardò, in quello sguardo c’era un mare in tempesta, le onde del mare quando si avvicinano alle spiagge in California e si sollevano compiendo un giro intero su se stesse prima di avventarsi con fragore sulla sabbia, rivolgendo tutto ciò che incontrano sotto la superficie del mare. Lei si senti come quelle onde, rivoltata interiormente e sbattuta poi sulla spiaggia. Ma non lo fece apparire, dentro di sé tremava e non ne conosceva il motivo, cercò con forza di non scomporsi.

Lui le disse “Buongiorno”, che voce calda e profonda aveva, come il turbine del vento quando incontra abissi e ne scuote le profondità per risalirli, riportando il sapore dell’inconoscibile. Rachel ebbe un sussulto, “Buongiorno” rispose. “Quale giro ha scelto di fare? Ha il biglietto?” Domandò la guida. Lei scosse un po’ il suo corpo e poi trasse dalle tasche il biglietto verde. “Ah,  ha scelto il giro lungo” , ma quando le sue mani toccarono Rachel, lei avvertì un turbamento, un emozione che aveva da lungo cercato e mai sperimentato. Questo la turbò, sentì minate tutte le certezze, tutte le visioni di se stessa e della vita che aveva fino ad allora vissuto. Era un crollare di convincimenti e modi di vedere gli avvenimenti e questo insidiava tutto ciò in cui aveva creduto, sembrava di avere superato senza accorgersene alcuni limiti e questo le consentiva di raggiungere nuovi mondi, nuove situazioni e nuove realtà. Con il cuore che batteva violentemente, i suoi occhi continuavano a guardare la guida, che tutti ora chiamavano semplicemente Albert.

Lui domando: “Posso accompagnarla all’autobus? Ho un posto proprio davanti, così potrà osservare da vicino e meglio tutti i luoghi e se le piace potrà anche farmi domande”

Rachel sempre sorridendo acconsentì. Gli porse la mano e di nuovo quel turbine l’avvolse sconvolgendola. Si sentiva frastornata dalla sua vicinanza e non sapeva dare risposte, ma teneva sotto controllo le sue emozioni e apprestatosi all’autobus salì e sedette in prima fila, proprio davanti a lui.

Il tour continuò così, parole, fermate discese e risalite, luoghi, monumenti, storia, ma Rachel non smetteva di sorridere e guardare Albert. E anche Albert  non distoglieva lo sguardo da Rachel quasi rapito dalla sua presenza, fremeva alla sua vicinanza e un fluire di emozioni scorreva tra loro, pur non riconoscendole.

Si fermarono a pranzo, Albert avrebbe voluto e desiderato stare da solo con lei parlarle, raccontarle, ma soprattutto ascoltare da dove una tale delizia era nascosta e perché non si fosse presentata prima di allora. Avrebbe poi voluta baciarla e abbracciarla per avvertire quell’unione divina che gli spiriti ricercano qui in questa terra, quando due cuori e due soffi si uniscono per ritrovare la pace perduta della lontananza.

Poi offrirle fiori, onorarle tributi ed esprimere ringraziamenti per tutto quello che lei era, per ciò a cui aveva tenuto fede nelle sua vita senza dimenticare, resistendo allo squallore dell’abbandono della certezza dell’oggi. Avrebbe voluto sentire il suo cuore e riversare in lei tutto ciò che gli avrebbe chiesto, come dono incondizionato per la gioia e la bellezza che diffondeva

 Ma non poteva, scelse il tavolo più vicino a lei , ma la logica del gruppo lo portava a star e un po’ con alcuni e poi con altri. Tutti domandavano, chiedevano, a volte anche domande assurde e senza finalità , ma non poteva sottrarsi, sarebbe stato scortese e avrebbe leso l’immagine del suo lavoro, nessuno sarebbe più venuto.

Eccoci Eccoci!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora