l'inizio

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"Buongiorno gente" gridai sarcastica alle 6:00 del mattino, era il primo giorno di scuola al liceo, non vedevo l'ora di vedere i primini spaesati all'ingresso della scuola, d'altronde il mio liceo è molto grande, ha un giardino sul retro enorme con un campo da basket ed uno da calcio, ha tre piani quindi mi pareva normale vedere quei ragazzini li impalati di fronte a quell'inferno comunemente chiamato "scuola".

Presentazione veloce, mi chiamo Angel Evans e vivo a Los Angeles, ho 17 anni, capelli rossi ed occhi verde smeraldo, sono alta 1.65 e amo andare a correre.

Sono una di quelle persone estroverse, sempre allegre e spensierate, amo essere in compagnia però amo anche stare per fatti miei con un bel libro, senza disturbare e senza essere disturbata. Le cose che odio sono poche, la gente che spettegola di tutti con tutti, i ragazzi che ti parlano solo perché hai un bel corpo, chi ti diventa amico solo per arrivare ad un secondo fine.

Mi preparai molto velocemente, indossando dei jeans di colore nero un po' strappati sulleginocchia , un crop top bianco e delle scarpe nere alte. Prendo il mio zainonero ed andai alla porta, presi le chiavi e mi soffermai a guardare le foto difamiglia, io mio padre, mia madre e mio fratello maggiore, Jacob. Mio padre ciha abbandonato quando io avevo appena 6 anni, era violento ed ubriaco, unanotte non fece ritorno, scrisse solo un biglietto

"scusatemi", ad oggi non provo alcuna emozione positiva verso di lui, lo odio e basta, non c'è molto da dire su di lui, non lo ricordo quasi per nulla. Mia madre, si trasferisce ogni 6 mesi per affari, per me lei è il mio punto forza, la mia roccia, è la madre che tutti vorrebbero. Non ha voluto che ci trasferissimo dai nonni perché, I nostri nonni materni sono in Texas, mentre quelli paterni in Ohio. Fino a 7 anni fa vivevamo con George e Melissa brown, i migliori amici dei miei genitori, loro figlia è la mia migliore amica, siamo state assieme sin da piccole e sin da piccole non ci siamo mai separate. Rebekha brown è la migliore amica che si possa desiderare. Appena Jacob compì 18 anni, riuscimmo ad ottenere il permesso di vivere soli in casa, certo avevamo la casa di fianco a quella dei brown però in un certo senso io e jack ( diminutivo di jacob per chi non lo sapesse) ci sentivamo più liberi.

Uscii velocemente di casa andando a tirare per capelli quella ritardataria di Reb.

Una volta entrata in casa melissa mi spinse al tavolo servendomi delle crepes alla nutella

"Dio santo se non sono buone, melissa sei eccezionale in cucina"

Parlammo del più e del meno, per me era come una mamma e sapeva tutto di me.

Di fianco a me si sedette jaxon, il fratello di Reb, è di 3 anni più grande di noi "pronta per iniziare rossa?!"

"si, mi scoccerà alzarmi sempre prestissimo per arrivare in orario ed assicurarmi che anche Reb ci arrivi, ma si sono pronta"

In quell'istante scese Reb, salutò la madre ed assieme a suo fratello uscimmo di casa, lui ci diede un passaggio (ovviamente J)

Arrivati a scuola scesi dall' auto ed entrai velocemente nella scuola superando i primini, seguita da Reb.

Appena entrai sbattei contro qualcosa, o meglio qualcuno

"scusami tanto non ti avevo visto" dissi al ragazzo con le mani ancora sul suo petto

Alzai lo sguardo e vidi un dio, era alto, moro, aveva dagli addominali e dei pettorali di ferro, aveva il volto ben definito, la mascella contratta ed aveva il pomo da damo sporgente, aveva degli occhi di ghiaccio favolosi.

Era bellissimo dio santo... tutto rosa e fiori sinchè non aprì quella bocca

"sta un po' attenta rossa" mi guardò con superiorità e con un tono di voce antipatico ed odioso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 13, 2019 ⏰

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