Ci sono storie che seguono il naturale ordine delle cose: ci si resta impressi, ci si frequenta, l'iniziale interesse evolve fino al non riuscire a fare a meno dell'altra persona. L'attrazione diventa così forte che ti toglie il fiato, e ci vorresti passare più tempo possibile con quella persona. Vorresti sentirla parlare per ore, conoscerla fino al farci l'amore con la testa, con il corpo, con le mani, con la lingua. La vorresti spogliare un po' per volta, gustandoti ogni singolo centimetro di lei, inspirandola fino a riempirtene i polmoni. Fino a riprendere il fiato che ti toglie.
È un qualcosa di ascendente, che arriva a stabilizzarsi continuando però a crescere.
Ci sono storie che iniziano col botto e non iniziano per niente, anche se lasciano ben sperare: gli elementi per sublimare la perfezione ci sono tutti. Sono quelli degni di ogni cliché di un telefilm vecchio stampo: l'incontro casuale, quel qualcosa che ti colpisce, l'iniziale rapimento nei confronti dell'altra persona, il rincorrersi e l'assaggiarsi. E poi il fermarsi, per non rovinare tutto e lasciare la perfezione dell'incompletezza.
La storia di Giada e Tommaso era di questo tipo: un trovarsi e perdersi sospeso nella perfezione degli attimi fatto di momenti di estemporanea completezza, a tratti spontanea, a tratti sofferta, un po' triste e arrabbiata, ma sempre silenziosa. Era così per Giada, che Tommaso lo aveva voluto sempre, pur sapendo che insieme sarebbero stati due sostanze non miscibili tra loro. Lo sapeva ogni volta, anche dopo essersene dimenticata, anche dopo averne ricordato amaramente le conseguenze dell'entrare in collisione l'uno con l'altra. Ogni volta sapeva come sarebbero andate le cose, quello che avrebbe provato, quello che non avrebbe potuto esternare. Le bastava averlo per poco, Tommaso, e a frammenti, anche se questi le si conficcavano nelle dita. Tutte le volte.
Ogni volta che le loro vite si incontravano, la realtà non tardava a rimarcare il concetto alla base del loro ritrovarsi: insieme, non potevano esistere nel mondo reale. Erano una storia perfetta per una sceneggiatura, per una sera, per uno scambio infinito di sguardi. Sarebbero esistiti fino all'istante prima dei saluti, quando Tommaso sarebbe tornato ad essere algido e distante, facendo scoppiare quella bolla di assoluta perfezione che erano tanto bravi a mettere in piedi. Perchè solo lui era capace di farla sentire nello stesso istante tre metri sopra il cielo e dieci sotto terra.
Soltanto Tommaso era capace di scombinarle gli equilibri senza sembrare rendersene conto, facendole credere di essersi immaginata tutto quanto, ogni volta. Come se quelle piccole cose che si portava via ogni volta, lui non le vedesse nemmeno. Le dimenticava subito dopo, tornando alla frenesia della propria vita, concentrato a mille su se stesso, mentre Giada cercava di tenere con sé più ricordi possibili per non lasciare che quei frammenti rimasti sotto la sua pelle le portassero via tutto.
Tommaso aveva sempre avuto le idee chiare sulle proprie scelte e sul proprio futuro, possedeva quella fantastica capacità da non lasciarsi distrarre da niente e da nessuno; l'opposto rispetto a Giada, che non aveva mai avuto chiaro cosa avrebbe voluto fare "da grande". Quel da grande che cercava di ritardare il più possibile, non perchè non avesse voglia di prendersi le proprie responsabilità, tutt'altro, ma grande sembrava non sentircisi mai: matura sì, ma mai abbastanza da definirsi tale. Tommaso invece aveva grandi piani e un modo di dimostrarlo che la metteva a disagio, quasi. Sembrava gli riuscisse tutto così bene, così facile, così semplice: aveva sempre in ballo progetti, li portava a termine, mentre per Giada era difficile riuscire a organizzare le cose da fare in una giornata qualunque, figurarsi mettere in piedi qualcosa a lungo termine.
Era questo il motivo per cui era certa che il loro fosse un feeling che si manifestava solo da vicino: non funzionavano a distanza, era come se gli ingranaggi non si incastrassero a dovere e a lei in quel frangente, Tommaso, sembrava così lontano. Così diverso. Ed era questo il motivo che la portava a scegliere di essere lei quella distante, se non altro per il proprio orgoglio personale, perchè aspettare che Tommaso si sciogliesse, ogni volta, era troppo. Per lei, ogni volta, era abbastanza, e per il suo cuore sarebbe stato meglio chiudere l'ennesima e bellissima parentesi e tornare alla propria vita. Quella in cui di fatto Tommaso non ne era mai stato parte: era un personaggio che compariva ogni tanto portando scompiglio nelle sue certezze per poi tornare ai propri progetti. A quelle priorità che non avrebbe mai messo in secondo piano, non per Giada almeno, ne era convinta. Quando per qualche tempo lui aveva avuto una ragazza fissa, Giada si era chiesta quale posto nella piramide delle priorità questa occupasse. Di certo lei, quella top ten, non l'aveva mai vista nemmeno da distante.
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ChickLitCosa succede quando l'unica persona che ti ha spezzato il cuore ricompare per caso e ti incasina per l'ennesima volta la vita? Giada è indipendente, commessa felice in un negozio di articoli di design, crede che i fidanzati siano creature mitologich...