Le stagioni del nostro amore

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Primavera

"C'è un tempo per i baci sperati, desiderati, tra i banchi della prima B"

Chi ha facoltà di conoscere in anticipo quanto una giornata, una azione, una conversazione o anche un semplice caffè inciderà nella sua vita? I grandi cambiamenti e gli eventi storici di ampia portata in fondo vengono ricordati dai posteri, non dai contemporanei, poteva forse immaginare il contadino francese che ha assaltato la Bastiglia che il suo disperato gesto avrebbe modificato la storia di molti popoli per i secoli a venire? Stefano non si era mai posto quelle domande o più semplicemente non gli interessava una risposta, per lui quella era una mattina come le mille precedenti e sarebbe verosimilmente finita tra sbruffi di noia e battute con gli amici proprio come tutte le altre. Ma quella mattina sarebbe stata diversa dalle altre, la prima di una nuova era ma questo lui non poteva saperlo ancora.

Anche quel giorno Stefano Monti arrivò a scuola dopo il suono della campanella nella sua scuola, il Liceo Classico Giovanni Pascoli dove per le bidelle era ormai diventata una routine aprire le porte a quel ragazzino mai puntuale e con una tendenza ad attirare guai che superava la normalità per cadere nel tragicomico. Dopo la solita ramanzina sull'importanza della puntualità l'occhialuto giovine riuscì ad infilarsi in classe miracolosamente prima del vecchio professor Lojacono, un bonario vecchietto all'apparenza che nascondeva bene la sua natura di sadico e bastardo professore di latino e greco. Probabilmente fu un bene che Lojacono quella mattina fosse rimasto chiuso nei bagni del piano terra con una dissenteria acuta, anche perchè Stefano non aveva fatto caso alla presenza o all'assenza del vecchio, la sua vista ed il suo cervello erano impegnati ad elaborare altro: lisci capelli neri che arrivavano appena sopra il pregevole fondoschiena, stretto in un paio di jeans, ed incorniciavano un viso delicato, spolverato da una manciata di lentiggini; occhi scuri, naso proporzionato, labbra sottili, braccia delicate incrociate sotto il piccolo seno fasciato da un pullover giallo. Poteva essere un giorno come mille, ma quest'immagine non abbandonerà mai i ricordi del giovane Monti che aveva tra le altre cose il posto vicino a quello della splendida sconosciuta e dove ebbe per la prima volta fretta di fiondarsi per presentarsi alla nuova compagna: "Ciao, piacere Stefano" disse il ragazzo sedendosi, la ragzza si girò e, dopo aver mostrato uno splendido sorriso diede la mano al ragazzo e rispose: "Piacere, Carlotta".
E questo anche se i due non lo potevano sapere fu l'inizio di un giorno nuovo che avrebbe condizionato i seguenti per molto tempo.

Estate

"C'è un tempo per i primi sospiri, tesi insicuri, finche l'imbarazzo va via"

Io vi ho narrato di un primo incontro a cui come potete immaginare ne seguirono altri, tanti altri nei mesi successivi. Per essere precisi i due giovani si vedevano tutte le mattine all'ingresso della scuola (le bidelle commentarono con un'antico detto l'improvvisa e repentina modifica dei comportamenti del ragazzo, qualcosa che centrava con un carro di buoi o cose simili)per poi dirigersi insieme in classe, ma i loro incontri erano presto andati oltre a quelli obbligati dall'istituzione ed ancor prima di poter dire "Supercalifragilistichespiralidoso" facevano coppia fissa; lui sbadato ma simpatico, lei determinata ed assennata oltre che carina, erano la classica coppietta su cui i maligni facevano scommesse e di cui le ragazze (leggasi vipere) sparlavano mettendo l'accento su quanto fosse insulso lui quando parlavano tra di loro e su quanto secondo loro fosse noiosa lei davanti ai ragazzi ed agli amici, in pratica la vecchia fiaba della volpe e dell'uva applicata al voler annullare una possibile concorrente che però al momento non aveva occhi che per il suo innamorato. L'assennatezza della giovane ci porta però a fare un salto temporale di un paio di anni nei quali sostanzialmente i due ragazzi si sono conosciuti per bene durando ben oltre le previsioni degli scommettitori più accaniti (si narra che un certo Pasquale Esposito loro compagno abbia guadagnato una raguardevole cifra contro chi scommetteva in una fine più o meno rapida della storia) e nei quali il loro sentimento si è consolidato sino a traformare i brevi periodi di distacco in epopee degne della campagna in Russia; fatto sta che nonostante per molti sembrasse impossibile un così bel ragazzo ed una così bella ragazza oramai insieme da quasi un lustro non avevano ancora mai neppure sfiorato l'affare di letto: non che lui non volesse o che lei fosse apertamente contraria o decisa ad aspettare sino all'infinito, semplicemente sentivano che non era ancora arrivato il momento giusto, quello che avrebbero ricordato come il primo giorno in cui si erano incontrati. Quel giorno infine arrivò durante la gita di quinta superiore a Parigi, tra francesi che trasudavano sdolcinatezze ed italiani che si prodigavano a ridere di loro. Restarono soli nella camera di lui, era il terzo giorno che erano a Parigi ed avevano visitato il Louvre quella mattina scattandosi diverse istantanee davanti ad alcune delle più famose opere d'arte presenti nel globo. Il buon Pasquale Esposito (forse memore della cifra raccimolata grazie a quei due) si era dileguato senza essere visto quando aveva da lontano scorto i giovani entrare nella stanza ed aveva deciso che quella notte l'avrebbe passata in qualche bar o in qualche bordello, dipendeva dalla quantità di alcool che avrebbe ingerito, ma questa è una storia diversa. I due ragazzi si erano baciati, sullo sfondo alla finestra la Tour Eiffel, dentro di loro una fiamma sempre più forte che divampò e li sorprese, fu come acqua che disseta dopo mille miglia nel deserto, potente come l'onda che colpisce la sogliera ma delicato come battito d'ala d'una farfalla. E quando tutto finì lasciandoli abbracciati ed accaldati in quello stretto talamo non furon più due ma uno solo.

Autunno

"C'è un tempo per il silenzio assenso, solido e denso,
di chi argomenti ormai non ne ha più"

Passano gli anni ma dieci son tanti, e così come è elevato il numero degli anni trascorsi è elevato il numero degli avvenimenti che si sono succeduti nelle vite dei due giovani. Molto brevemente, dopo il diploma Stefano svolse il servizio di Leva come Ausiliario nella Polizia dove rimase come agente riuscendo a salire grazie ai suoi studi al rango di ispettore. Il giorno della sua definitiva promozione fu anche il giorno in cui chiese all'ormai avvocato Carlotta Sensi di diventare sua moglie con grande gioia da parte di quest'ultima che aveva temuto di dover aspettare ancora molto tempo prima di poter coronare la sua storia d'amore. Il matrimonio pochi mesi dopo potete immaginarlo come un tipico matrimonio del sud Italia in cui lo sposo si presenta all'altare in alta uniforme, la sposa arriva con il velo bianco a braccetto con il padre che ha sempre mal sopportato il futuro genero, dove i due sposi escono dalla chiesa sotto il ponte di spade segno della fine della vita precedente e dell'inizio della vita nuova e dove succedono tante, tantissime altre cose che vengono poi narrate per i successivi anni nelle rimpatriate tra amici e nelle cene di famiglia. Ma poi è arrivato l'autunno, l'unione non fu benedetta dall'arrivo di una progenie e questo faceva male a Carlotta, che più di ogni altra cosa provava l'ardente desiderio di diventare madre. L'autunno è subdolo, oggi fa caldo, tutto gira per il verso giusto poi improvvisamente, come per caso, senza una valida ragione arriva il freddo, aumentano le tasse, i francesi fanno un colpo di Stato in Libia ed il governo italiano cade (cosa poi comune a tutte le stagioni ma che resta comunque problematica), e così di punto in bianco non senti più il bisogno di confidarti, di parlare. Senti che l'altro è a disagio ma non riesci o non vuoi capirne la motivazione, passi più tempo in ufficio o per strada che nel tuo letto e quando torni a casa la mattina trovi sempre il cuscino umido di lacrime dalla notte precedente. Perchè l'autunno è il momento più duro, la vita che esce dal suo regolare corso e che ci lascia spiazzati e deboli, pronti per essere spazzati via. Ma Stefano e Carlotta erano forti anche più di quanto pensassero e riuscirono con un paio di urla, diversi pianti e delle lunghe sedute di pace (gli interessati leggano "sesso riparatore") a superare anche questa.

Inverno

"C'è un tempo per qualcosa sul viso, come un sorriso
che non c'era ieri e oggi c'è"

L'inverno è considerato da sempre come la stagione più dura dell'anno, spesso viene legata alla morte ed alla fine. Ma l'inverno è anche speranza di una primavera più mite, è focolare che unisce e celebrazione della vita nel periodo natalizio. Carlotta era in bagno da più di un'ora in quel freddo giovedì prima di Natale, i lunghi capelli arruffati da quel pianto liberatorio, sul pavimento un termometro che non misura la temperatura ma che ha sopra nitide e precise due linee rosse come i semi del melograno, simbolo della vita che impetuosa si presenta anche nella stagione fredda. Ancora piange quando rientra Stefano che passa dalla preoccupazione per lo stato della donna alla gioia più pura quando capisce la motivazione di quel pianto liberatorio. E furono molti e molti ancora gli inverni, le primavere, le estati e gli autunni che passarono ancora insieme con i loro figli, ancora uniti come quel lontano giorno al liceo classico dove un giovane ritardatario aveva per la prima volta incrociato lo sguardo con una giovane e promettente ragazzina.

"Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbe descrivere mai"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 24, 2019 ⏰

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