Chapter {1}

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Come ogni mattina mi svegliai sentendo il tanfo dell alcol invadermi le narici. Mi alzai e mi diressi verso il bagno per prepararmi ad un'altra orribile giornata scolastica , mi guardai ed avevo un aspetto tremendo , il mascara tutto colato perché la sera prima non mi ero struccata e i miei capelli erano un groviglio di nodi. Controvoglia mi sistemai il trucco e cercai di rendere presentabile la mia capigliatura. Non mi reputavo una brutta ragazza tantomeno bella , alla fine ero semplicemente una ragazzina dalle origini giapponesi con i capelli corvini gli occhi color nocciola e la pelle di un bianco candido. Passando per il soggiorno vidi mia madre che come di routine era sul divano già ubriaca , non la vedevo sobria da un po' , corsi in fretta verso la stanza per non ricevere uno dei suoi tantissimi insulti e indossai la mia divisa , divisa che odiavo con tutta me stessa dal momento che la gonna fosse troppo corta e per non parlare del colore,pessimo colore, era di un giallo senape che solo a guardarla mi veniva da vomitare.Prima di uscire dalla mia stanza presi la foto posata sulla scrivania che rappresentava una piccola me felice abbracciata al suo papà , quanto mi mancava , avrei fatto di tutto pur di rivederlo ma a causa mia era in prigione e per questo la mia mamma mi odiava , mi teneva con se per il semplice fatto che fossi minorenne altrimenti mi avrebbe gettata volentieri in una discarica , ogni giorno mi ripeteva quanto mi disprezzasse e alle volte quando era fuori di se capitata anche che mi picchiasse. Presi il mio zaino e uscii di casa , grazie al lavoro di mio padre eravamo messi bene economicamente difatti vivevano in una buona zona a Seoul e la mia scuola era abbastanza vicina a casa , dovevo solo camminare per una quindicina di minuti ma a me non dava affatto fastidio anzi potevo schiarirmi le idee. Durante il tragitto misi nelle orecchie le mie amatissime cuffie e mi diressi verso la scuola. La musica penso che fosse il mio punto fondamentale , rappresentava la mia valvola di sfogo , la possibilità di essere me stessa , essere libera , potrei dire il mio "Magic Shop" . Dal momento che a scuola mi odiavano tutti anzi più che odiare diciamo che mi tenevano alla larga per le voci che giravano su di me , ero etichettata come la figlia di un assassino. C'era chi mi ignorava ma molti altri se la prendevano con me , e mai una singola persona che venisse ad aiutarmi , ma dopotutto perché aiutare me? Non mi conoscevano e non mi erano amici perché rischiare di essere presi di mira? Altre volte mi usavano come capro espiatorio quando magari avevano avuto una giornata stressante e io ero lì immobile non riuscivo a reagire perché gli davo ragione . Inoltre a mia madre non importava nulla quindi nessuno si è mai accorto del mio malessere oltre Mizuki , l'unica a restarmi sempre accanto nonostante tutto , amiche da quando eravamo in fasce, ma sfortunatamente andava in un'altra scuola quindi in quel posto ero sola , ma una volta uscita da quella "trappola" era come se mi togliessi un peso perché finalmente avrei potuto incontrare la mia amica. Parlando sinceramente non avevo mai provato a parlare con qualcuno perché la gente fin da subito sapeva chi fossi e se qualcuno tentava di rivolgermi la parola rispondevo bruscamente , perché le persone, gli esseri umani sono falsi e meschini non ho bisogno di persone come loro al mio fianco. Perché d'altronde come la gente era prevenuta sul mio conto io ero prevenuta nei loro confronti.
Appena arrivai a scuola ad accogliermi c'erano i miei amatissimi bulli , li superai fingendo di non vederli , pessima mossa , all'improvviso uno di loro , Sehun , mi tirò per lo zaino così da farmi cadere per terra , si avvicinò e mi disse con quel solito ghigno compiaciuto "Ma come non saluti ? I tuoi non ti hanno insegnato l'educazione?" Mi alzai cercando di trattenere le lacrime , perché loro? Perché dovevano nominarli ? Era consapevole della mia situazione come tutti ma in ogni caso doveva prendersi beffe di me nominando questi ultimi. Tentai di andare via ma mi strattonò da una spalla così da farmi cadere nuovamente , mi passò davanti ridacchiando con i suoi amici. Rimasi un po' per terra riflettendo sul perché continuassi ad andare a scuola ma a bloccare il flusso dei miei pensieri fu una voce "Hai intenzione di rimanere lì ancora per un po' ?" Inizialmente ero spaventata perché pensavo fosse uno degli amici di Sehun ma appena incontrai il suo sguardo e il suo strano ma carino sorriso quadrato mi rilassai. Era davvero bello , aveva i capelli color pece ed aveva dei riccioli che ricadevano morbidi sulla fronte , era molto alto o almeno in confronto a me che ero circa 1,60 m , ed indossava la nostra uniforme color senape quindi dedussi che sarebbe venuto nella nostra scuola. Mentre lo osservavo lui continuò a parlare " Vuoi un aiuto?" Mi tese la mano ma io la schiaffeggiai fulminandolo con lo sguardo , non potevo fidarmi di nessuno tantomeno di uno sconosciuto , perché dopotutto chi voleva avvicinarsi ad una tipa come me? Il suo sguardo si rabbuiò per un secondo ma poi tornò a sorridermi e alzando le mani in segno di resa disse " Ok,ok se non volevi una mano bastava dirlo no?" Mi rialzai in fretta e continuando ad ignoralo tornai a camminare per entrare a scuola e mentre avanzavo urlò "Comunque piacere Taehyung" Mi girai e gli mandai un dolcissimo dito medio.
Il mio carattere era un po' complesso , io ero una persona che non esitava a rispondere male a chiunque ma se qualcuno come Sehun e i suoi amici toccavano un tasto dolente come mio padre perdevo tutta la mia audacia , per questo avevo paura di loro pensavo fossero più forti perché appunto conoscevano il mio punto debole. Entrai in classe e mi sedetti al mio posto , il mio compagno di banco era apposto , non era cattivo , io ignoravo lui e lui ignorava me , un rapporto perfetto. Entrò il professore di matematica , iniziò a parlare e di conseguenza i miei compagni si zittirono tutti "Buongiorno ragazzi invece di farvi uno dei miei soliti discorsi arrivo al dunque quest'oggi è arrivato un nuovo compagno... Prego entra" appena finí di parlare entrò lui , "no ti prego non nella mia classe , no no no" dissi tra me e me , ero disperata.

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