"Prego entra" non appena il professore finí di parlare l'attenzione della classe si rivolse alla porta che era stata appena aperta. "No ti prego no no!" pensai, stavo letteralmente per urlare, era quel tipo che aveva provato ad aiutarmi. Quando entrò cominciò a guardarsi intorno e sfortunatamente mi notò e non solo si soffermò a guardami ma mi sorrise anche , però lo ignorai semplicemente , in realtà mi sembrò persino un po' deluso ma immediatamente pensai che fosse tutto frutto della mia immaginazione. "annyeonghaseyo io sono Kim Taehyung, spero vi prendiate cura di me durante il tempo che trascorreremo insieme" disse semplicemente e dopo un piccolo inchino andò a sedersi vicino a Seulgi, dal momento che era
l unico posto libero, speravo vivamente non diventassero amici perché Seulgi faceva parte del gruppetto di Sehun e di conseguenza anche lui avrebbe iniziato ad infastidirmi e non avevo proprio bisogno di un altro problema ne avevo abbastanza. Iniziò così la lezione di matematica, nonostante fosse noiosa in matematica andavo abbastanza bene come in tutte le materia , non perché mi piacesse la scuola ma per quella promessa...
almeno una dovevo mantenerla. Ad interrompere i miei pensieri fu il professore che mi richiamò "Sasaki all'interrogazione" e sbuffando mi alzai diretta alla lavagna , mentre passavo tra i banchi ricevetti qualche pallina di carta lanciata da destra e sinistra , ma ormai ne ero abituata , e sentii qualche sussurro di qua e di là , aish perché la gente non riusciva a farsi gli affari suoi.
"Allora ti farò un paio di domande riguardanti la teoria e svolgerai qualche equazione" disse il professore con tono autoritario , in risposta annuii e scrissi ciò che dettava, fortunatamente riuscii a svolgere tutto con abbastanza facilità, quando mi girai per andare a sedere mi bloccai sul posto a causa di Taehyung che mi sorrideva anche se con un azione così semplice , mi aveva destabilizzata dal momento che era un sorriso luminoso e accogliente, un sorriso che ormai non vedevo da un sacco, mi trasmetteva una sorta di calore che mi faceva sentire come se mi trovassi in un vero abbraccio. Internamente sorrisi perché intorno a quella stanza grigia e buia c'era un minuscolo puntino luminoso, ma questo momento di "felicità" finì subito , ripresi coscienza di me stessa lo fulminai con lo sguardo e passandogli accanto gli dissi acidamente "amore guarda che non mi incanti con i tuoi sorrisetti" e prima di passare aventi gli sorrisi beffarda. "Ma che vuole questo nemmeno mi conosce" pensai leggermente stranita da ciò che fosse appena successo.
Lo ammetto forse me la stavo cercando perché facendo così sarebbe andato con più facilità contro di me perché in qualche modo ne avrebbe avuto motivo, però proprio non le tolleravo le persone false , i finti sorrisi perché si lui non voleva davvero essermi amico, ne ero fermamente convinta.Dopo matematica ci furono due terribili ore di storia , la odiavo con tutto il cuore , perché secondo il mio umilissimo parere parlare di persone già morte non aveva assolutamente senso. La giornata trascorse con una verifica di chimica alla 4 ora , ed ero agitata fino alla punta dei capelli ,perché dopotutto chi non è agitato prima di un compito in classe?
La verifica trascorse abbastanza tranquillamente dal momento che nessuno mi aveva chiamata per chiedermi aiuto , la dura realtà di chi non aveva "amici" , perché comunque mi avrebbe fatto piacere sentire chiamare il mio nome e subito dopo una richiesta di aiuto , cose che per chi ne è abituato potrebbe sembrare persino fastidioso ma per me no anzi era una cosa che invidiavo terribilmente a coloro che durante la verifica sentivo essere chiamati , perché se fosse successo a me sarei arrivata a sorridere come un'ebete.Skip time
Era ormai arrivata l'ora di pranzo ed ero pronta a trascorrere un'altra ora da sola a mangiare sul tetto , lì non ci andava mai nessuno quindi potevo stare tranquilla , lo ritenevo il posto più bello in tutta la scuola . Avevo intenzione di chiamate Mizuki così da avere un po' di compagnia.
Una volta aperte le porte una leggera brezza mi accarezzò il viso , era piacevole , nonostante fosse autunno c'era un bel sole e il clima era molto piacevole , ma il motivo principale per il quale andavo sul tetto era che da lì si poteva ammirare un paesaggio ,se così potevo chiamarlo, che mi trasmetteva tranquillità. Il cortile della scuola ormai vuoto perché tutti gli studenti si trovavano in mensa. Il pavimento aveva un colore che tendeva dal rossiccio all'arancio per le foglie che a causa della stagione si staccavano e cadevano per terra formando una sorta di tappeto che a parer mio era molto piacevole alla vista , ma spostando il mio sguardo verso il centro si poteva intravedere il bianco sporco causato dalle impronte delle scarpe del pavimento. Vedere la lenta e dolce danza delle foglie mi rilassava e mi faceva riflettere , io paragonavo la vita della persone alle foglie , in qualche modo ci trovavo un'analogia , per me le stagioni rappresentavano i problemi della vita di queste ultime e c'era gente che riusciva ad affrontarli e superarli come gli alberi sempreverdi e poi coloro che non ne erano in grado facendosi condizionare dalle intemperie cedere e staccarsi iniziando a cadere finendo al suolo e venendo calpestate. Ma soprattutto guardando dall'alto tutto pareva più piccolo e tutti quegli studenti con quell'ego smisurato , una volta posti accanto me si sentivano migliori e così grandi ma visti da quella distanza potevo persino schiacciarli tra l'indice e il pollice così facendo potevano anche sembrare più "fragili" quindi in quel lasso di tempo che passavo a contemplare il paesaggio mi sentivo come se solo in quel caso le persone potessero in un certo senso comprendere come mi sentissi , fragile piccola e soprattuto indifesa, sola in un mondo totalmente sproporzionato nei miei confronti. Uno strano rumore fece spostare i miei occhi dal cadere delle foglie alla porta. "No vi prego almeno durante l'ora di pranzo lasciatemi respirare" pensai subito , cominciai a guardarmi intorno in cerca di una via di fuga , per un momento pensai persino di buttarmi dal tetto pur di sfuggirgli , "diamine come fanno a sapere che passo il tempo qui" continuai insultandomi mentalmente.
Mi immobilizzai immediatamente quando scorsi alla porta la persona che volevo vedere ancora meno di Sehun e la sua compagnia , quel Taehyung , ormai lo trovavo ovunque. Uno sbuffo lasciò le mie labbra "perché mi perseguiti?" gli chiesi alterata.
"Non ti sto perseguitando" disse facendo il segno delle virgolette alla parola ~perseguitando~
"solo che non so ti ho vista sola e anche parecchio scontrosa e dal momento che sono nuovo potemmo non so conoscerci meglio così da diventare amici e magari riuscirei a far spuntare un sorriso su quelle tue labbra" mi chiese con un sorriso sulle labbra , convinto di ricevere una risposta positiva.
Tirai fuori una risatina sarcastica e gli dissi "caspita dovrai crederti molto simpatico per pensare di farmi ridere così di punto in bianco" continuai con un sorriso finto dipinto sulle mie labbra "amici dici eh?" Dissi continuando a ridere con una punta di sarcasmo , lui ne sembrò contento perché non aveva capito le mie intenzioni. Con più freddezza possibile gli dissi "vai a farti fottete tu e la tua insulsa proposta , sai le persone come te mi urtano un sacco quindi sparisci , grazie" era un po' spiazzato , e subito aprì la bocca per ribattere ma una terza voce lo interruppe "Tae ti ho cercato ovunque , vieni in mensa altrimenti finirà tutto" disse Jimin ,mi sembra, veniva in classe con me anche se non ero del tutto sicura del suo nome , lui annuì e sparì dietro la porta con il suo amico.
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MY SPECIAL FLOWER
Fanfiction"Sai mia madre mi diceva sempre " Mi disse Tae con ormai gli occhi lucidi "Penso sia una frase meravigliosa. Tua madre doveva essere davvero fantastica" dissi pensando al fatto che almeno lui l'avesse avuta... "La voglio dedicare a te , perché f...