-vuoi dirmi perché sei qui? - chiese, l'ormai eroe, Shouto all'intruso che c'era in casa sua. Erano quasi cinque anni che avevano finito le superiori e tutti erano diventati eroi professionisti. Nessuno era ancora riuscito a raggiungere la vetta, ma nessuno se ne lamentava. Erano ricoperti di fama e venivano fermati continuamente per strada.
-quei due stupidi di Kirishima e Kaminari mi hanno detto di intrattenerti- rispose Bakugou come se niente fosse. Anche lui era stato tenuto all'oscuro di quello che stava succedendo. Erano rimasti più o meno in buoni rapporti con tutti. Persino Bakugou si era dato una calmata.
-Izuku è già tornato? - chiese, dopo qualche minuto di silenzio, Todoroki. I due erano fidanzati dai tempi della scuola e, dopo aver raggiunto una situazione economica stabile, avevano deciso di andare a vivere insieme. Avevano preferito un appartamento intimo e lontano da occhi indiscreti. Non c'era spazio per altre persone oltre a loro, quindi non capitava spesso che avessero ospiti.
-se fosse qui non ci sarei io- rispose sbuffando il biondo. Odiava veramente tanto le domande inutili. E questa era una di quelle. Comunque sia, la situazione era davvero molto strana. Kirishima e Kaminari che tenevano nascosto qualcosa, Deku che non tornava a casa. Questa situazione era davvero strana.
-credo sia successo qualcosa- parlò Shouto, mentre versava ad entrambi dell'acqua. Era davvero strano che Izuku non gli mandasse un messaggio ogni volta che finiva un lavoro. Spessissimo capitava che si incrociassero durante l'attacco di un villan, ma quel giorno non era accaduto nulla di tutto questo.
-sicuramente avranno fatto qualcosa di stupido. Magari torneranno a casa con un esercito di gatti- ghignò Bakugou, mentre si immaginava quella minuscola casa invasa da felini. Poi gli venne in mente che Kirishima poteva fare lo stesso con lui. Se solo ci avesse provato lo avrebbe fatto saltare in aria.
-Izuku non è Shinsou e io non sono Kaminari. Trovo improbabile una roba del genere- rispose con tono pacato Todoroki, mentre guardava fuori dalla finestra. Nonostante abitassero al quinto piano, riusciva a vedere chi entrava nell'edificio. Pensandoci bene, avere un gatto in casa non sarebbe stato male. Sperava solo di non dover pulire ogni volta che faceva un guaio.
-Bakugou sono io! Todoroki è già arrivato? - la voce di Kirishima fece trasalire i due uomini nell'appartamento. La situazione si faceva ancora più strana e preoccupante. Perché preoccuparsi della presenza di Shouto in casa? Inutile dire che, entrambi, speravano in una qualche sorpresa per il bicolore.
-si, c'è qualche problema? E apri questa dannata porta- pessima idea quella di Bakugou. Davanti a loro c'erano sia Kaminari che Kirishima, entrambi ancora con il costume e con evidenti segni di lotta, ma c'era anche una piccola testolina verde bosco che compariva da dietro la gamba del secondo. I due uomini dentro all'appartamento non capirono subito che cosa stava succedendo. Non riuscirono nemmeno a capire di che cosa si trattasse, non prima di aver fatto caso al corpicino da bambino che spuntava da sotto la folta chioma.
-possiamo spiegare- dissero in coro gli altri due, consapevoli del casino che era successo. Todoroki continuava a guardare il bambino, incapace di credere ai suoi occhi. Anche Bakugou non riusciva ad accettare la realtà. Shouto si inginocchiò a terra, così da poter vedere meglio il bambino. Con una gentilezza mai vista prima, alzò il mento al fanciullo, in modo da vederlo in volto. Gli si gelò il sangue nel vedere gli occhioni verdi e le lentiggini. Si impose di non dare a vedere le sue emozioni, ma tutti potevano capire la sorpresa e la confusione di Shouto nel vedere Deku in quello stato.
-vedete di spiegarvi, e anche in fretta- Bakugou, con la sua immensa gentilezza, tirò tutti dentro l'appartamento e chiuse la porta. Sarebbe stato sospetto se qualcuno gli avesse visti. Todoroki non riusciva a togliere gli occhi da Izuku, ancora troppo shockato per poter dire una sola parola. Kaminari e Kirishima gli avevano comprato dei vestiti della sua taglia, forse era quello il motivo per cui ci avevano messo tanto.