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Immagina Eddie

"Mamma sto uscendo" dici a tua madre mentre ti allacci le scarpe e prendi lo zaino. "Va bene t/n* ma torna prima del coprifuoco: non vorrei che ti accadesse qualcosa di brutto". Sbuffi e dopo averla salutata esci di casa. Sai che tua madre ha ragione ad essere preoccupata: ultimamente a Derry sta succedendo qualcosa di macabro e oscuro, ma, sebbene tutti ne siano spaventati, sembra che nessuno riesca a trovare una spiegazione logica. Mentre costeggi la strada che porta al cinema non puoi far altro che rattristarti alla vista di tutte quelle foto di ragazzi scomparsi: chissà che cosa gli sarà capitato... Accelleri il passo e raggiungi il bosco: hai bisogno di un posto tranquillo dove pensare. Sei persa nei tuoi pensieri quando senti una risata familiare, ti avvicini piano piano e vedi Bowers con una pistola in mano che cerca di prendere la mira per sparare a qualcosa. Senza far rumore sbirci la scena e rimani a bocca aperta: il bullo più temuto della scuola sta puntando l'arma contro un gattino. Non puoi rimanere lì senza far nulla e inizi a guardarti intorno nella speranza di trovare qualcosa per salvare quel povero cucciolo. L'ansia sta quasi per prendere il sopravvento quando, finalmente, noti un grosso sasso. Senza ragionare e con l'adrenalina al massimo lo raccogli e lo lanci contro Bowers. L'attacco ha l'effetto sperato: colto di sorpresa, il bullo lascia cadere la pistola a terra e il gatto, per via del trambusto, scappa via. Non hai tempo di sentirti sollevata perché, alzando lo sguardo, vedi gli occhi di Bowers puntati su di te. Inizi a correre più veloce che puoi, ma sai che non potrai sfuggirgli: hai le gambe corte e le tue Converse non sono adatte al terreno fangoso in cui ti trovi. Stai per essere raggiunta quando inciampi e, rotolando, finisci quasi a faccia in giù nel ruscello. Nonostante il dolore pulsante alla gamba destra ti rialzi e zoppicando raggiungi un ansa del fiume dove vedi un ragazzo intento a costruire una diga improvvisata con dei sassi. "Eddie?" sussurri ansimando. "T/n? Che ti è successo? Sei ferita" dice preoccupato correndoti incontro. Ti aiuta a metterti a sedere su un ceppo, e mentre gli racconti cos'è successo, lui ti esamina il brutto taglio che ti sei procurata sul ginocchio. Lo vedi frugare nel suo zaino e tirare fuori del disinfettante e dei cerotti. "Ora stai ferma t/n così posso pulire la ferita". Lo guardi mentre con le sue dita delicate ti applica un paio di cerotti. "Ecco fatto: ho fin..." prima che possa terminare la frase appoggi le tue labbra sulle sue, lasciandolo senza parole. Dopo essersi ripreso dallo shock ti aiuta ad alzarti ed insieme tornate in città.

* t/n= tuo nome

Grazie a Cate_senpai1 che mi ha dato l'idea per il capitolo❤

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