Avrei voluto che tu mi guardassi negli occhi quando avevano qualcosa da dire. Quando c'era un intero mondo da esplorare dentro di me e il vuoto non facesse presenza più dell'acqua.
Avrei voluto che tu mi ascoltassi perché, sebbene non abbia mai gridato, nei miei occhi c'era scritto tutto.
Il tuo corpo muto e immutabile non si è mai accorto di ciò che disperatamente non riuscivo a trovare le parole per dire.
Avrei voluto che tu fossi stato per me il coltello che tagliava la carne per scovare la luce, per leggermi dentro quello che volevo sapere e non riuscivo a capire.
Io sono oceano,
acqua e tempesta,
abisso e marea.
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Mi hai sentito? Avrei voluto che tu avessi sentito.
Bellezza, bellezza, passione. Questo hai guardato finché il mio corpo l'ha offerto. Avrei voluto che tu vedessi l'odio, quando il mio fuoco non era d'amore.
Avrei voluto che tu avessi percepito l'angoscia anche quando le lacrime non erano commosse.
E ora? Ora non resta niente né della bellezza, né della passione, né dell'angoscia.
Ti incolpo come anima in pena per non avermi salvato, quando sempre più dolore c'era nella mia inessenza. Esiste questa parola? Il correttore dice di no. Dice che io non posso inessere.
Eppure giurerei che è ciò che sento.
Ti incolpo perché avrei voluto che tu ci fossi quando piangevo da sola e mi guardavo allo specchio senza sapere. Sapere che? Sapere chi?
Chi è che dovrei sapere?
Nessuno è nato per stare da solo, avrei voluto che tu fossi stato colpevole quando io non trovavo a chi ingiuriare la mia mancanza.
Mancanza di te? No, mancanza di me.
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Ora che negli occhi non resta niente da dire, vorrei che tu avessi capito perché te ne dovevi andare.
Invece quando io ho squarciato il tuo, ci ho trovato il vuoto. Ho scavato sperando di vedere ciò che dentro di me mancava, per lasciarlo scivolare lento dove le mie ferite aperte strillavano.
Avrei voluto che ci fossimo visti di più, guardati di più, amati di più, in una serie di congiuntivi scritti meglio senza se e senza ma. Certi e concreti, pieni e grandi come l'oceano.
Io sono oceano, te l'ho già detto? Acqua che scorre, liquido che vibra dove nient'altro ha il coraggio di andare. E spazzo via tutto, sangue e notte, vita e morte fino a che ogni piccola particella diventa mia parte.
Avrei voluto che tu avessi visto cosicché io ora non avessi dovuto perdere questo tempo a ricordarmi come sarebbe stato bello se non avessi avuto bisogno di imparare a scrivere così bene di quanto lo avrei voluto.