26 gennaio 1932
Non ero solita ascoltare ed ubbidire,forse era dovuta a questa la mia popolarità.O forse,perché la mia vita spericolata aveva fatto tanto scalpore.Nonostante la mia breve e giovane vita,ero una delle ragazze più ricercate in america.Chi l'avrebbe mai detto,che sarei finita cosí?
«Non hai mai pensato di cambiare vita?Cambiando nome,città.»la mia amica Clarence clay sorseggiava il suo thè,cercando di non scottarsi.
«Anche se ci avessi pensato,sarebbe impossibile.Ho più di quindici colpi a mio carico,probabilmente la metà di questi crimini non li ho nemmeno commessi.A loro non importa,quando sentono il nome "Bonnie Parker" è così e basta.Sono stata io.Stop.»Prendo la tazzina e mi alzo dalla sedia.
«Ti serve altro?»chiedo gentilmente.
Clarence mi ospita per qualche giorno,il tempo che il suo braccio non faccia tanto male per continuare la sua vita.Quanto la invidio,lei non ha una taglia sulla testa.
«Eppure sarebbe così bello.Ti ci vedrei ad invecchiare in una casetta con degli ulivi sul giardino,dei figli.Nipoti.»continua il suo discorso su come la mia vita potrebbe prendere una piega diversa.Se parla in questo modo,probabilmente nemmeno mi conosce davvero.
«Non sarei me stessa se fossi quel tipo di persona,lo sai bene.»alza le spalle in segno di arresa.
Sa bene che non mi piace parlarne.A volte vorrei davvero dimenticare chi sono e che cos'ho fatto,ma ormai sono qui.
«Clarence!»la porta fa un leggero tremolio e sento bussare.Chi diavolo è?
«Aspetta Bonnie,vai in cucina.Vado io ad aprire.»faccio quel che mi ha detto e guardo dalla piccola finestra che sfocia sul giardino.
Un ragazzo con un capello in testa ed una giacca pesante è davanti alla porta ed ora,sta entrando in casa.
«Rispetto sempre le mie promesse,questi sono i soldi che mi avevi prestato.Ci sono tutti,puoi contarli.»lo sento dire dal soggiorno,e incuriosita mi affaccio alla porta e rimango sullo stipite.
Il suo sguardo vagava in tutta la stanza finchè non finisce su di me.Un colpo di tosse e Clarence,si gira a lanciarmi un'occhiata.
«Bonnie,vieni pure qui!Nessun pericolo.»
Faccio un gran respiro e mi sistemo la gonna.Da quando m'importa del mio aspetto?
Al diavolo.
Esco fuori e vado davanti a Clarence e questo ragazzo misterioso.Non sembrava un uomo,ma un ragazzo come me.
«Clyde,lei è la mia amica Bonnie.»
Lui,da vero gentiluomo,mi prende la mano e la bacia.
«È un piacere conoscerti,signorina Bonnie.»
Tolgo la mano dalla sua presa.Odiavo questo tipo di manifestazioni,non le sopportavo davvero.
«Si piacere mio.»lo liquido così,lasciandolo di stucco.
«Immagino che sia uno spasso passare giornate intere e parlare con te,signorina Bonnie.»ridacchia e io cerco di ignorarlo.
Non posso fare a meno di pensare degli apprezzamenti sul suo fisico e sul suo aspetto in generale;sembra davvero un bel ragazzo,fuori.
«In realtà Bonnie è una brava persona,solo che non ti conosce e non lo vuole mostrare.»e ci ha azzeccato,e brava Clarence.Ed io che la sottovalutavo.
«Aspetta un attimo»si mette davanti a me e mi squadra da capo a piedi.Potrei picchiarlo da un momento all'altro.
«Tu sei Bonnie Parker giusto?La rapinatrice!Ma dai che coincidenza trovarti qui.»
Fantastico,ora si che posso definirmi nella merda più totale.
«Grazie Clarence!Ora questo maledetto stronzo andrà dai texas.Grazie tante.»
Clyde mi scruta e fa un cenno di negazione con la testa.
«Non andró dai texas,faccio parte della Barrow gang.Mai sentito parlarne?»
In realtà,non ho la benché minima idea di cosa stia parlando.
Vedendo che sto zitta,continua a parlare. «Siamo rapinatori,e a volte uccidiamo.Non ne vado fiero di quest'ultima cosa,a dire il vero.»si gratta la nuca come a volersi scusare dall'imbarazzo.
Scoppio a ridere e mi guarda con uno sguardo confuso.
«Voi rapinatori?Ma fammi il piacere.Nei giornali leggo solo il mio nome,nessun'altro.»
«Siamo cosí bravi che a differenza tua,non ci facciamo scoprire.»
Rinizio a ridere.Davvero,questo sbocco di felicità oggi ci voleva.
«Se non ci credi,puoi venire con noi.Vedrai che cambiare idea,miss parker.»
Ci penso un attimo su.Non sarebbe una cattiva idea,ne uscirei pulita parecchie volte mettendo nei guai questi imbranati.Non è una cosa saggia da fare,ma credo che mi farebbe sentire ancora più libera di quanto io sia già.
«Okay,ci sto.»
Non sapevo ancora che accettando,mi sarei segnata per sempre.
STAI LEGGENDO
Sunset
Historical FictionCorreva l'anno 1932 quando i giovani Bonnie Parker e Clyde Barrow si videro per la prima volta.Non sapevano ancora che quell'amore talvolta struggente,passionale e irriquieto,si sarebbe trasformato nella loro rovina.