𝙇𝙀 𝙋𝘼𝙍𝘼𝘿𝙄𝙎 𝙀𝙉 𝙍𝙊𝙎𝙀 ; timothée chalamet

𝑪𝑯𝑨𝑷𝑰𝑻𝑹𝑬 𝟓

Una figura slanciata sbucò dalle tende bordeaux sul fondo del palco.

Si avvicinò al palo con passo lento e a tempo con la musica.

Timothée si ritrovò a lasciar andare il respiro trattenuto nel momento stesso in cui la ragazza sotto il nome di Lune toccò con le dita il palo color argento.

Una luce soffusa ne illuminava il corpo, dandogli una leggera tonalità di rosa. Lunghi capelli lisci incorniciavano degli occhi che gridavano sensualità.

La pelle caffellatte metteva in risalto della lingerie bianca, che di casto aveva solo il colore.

Lune iniziò a ballare la pole dance con uno stile che mandava a farsi benedire qualsiasi pregiudizio su quel genere di danza.

Lei non voleva far eccitare i clienti. Voleva farsi guardare mentre si comportava come la fottuta dea della pole dance per dirti "Esci quei soldi che me li merito" . E cazzo se ci riusciva. E cazzo se se li meritava.

Banconote di basso taglio volavano intorno a lei, ma erano tante e poco importava se €10 fosse la massima somma buttata.

Mentre si muoveva, teneva gli occhi chiusi e qualche volta li apriva per far gustare ad un fortunato fra loro un sorriso malizioso che sembrava illuminare dello stesso sentimento anche gli occhi.

Poi successe. Lo sguardo della ragazza sembrò tuffarsi negli occhi verdi di Timothée.
Il corpo di Lune continuava a muoversi, si staccò dal palo e scese dal palco, ondeggiò deciso. I fianchi che si muovevano a tempo di musica fino al giovane attore. Lo sguardo di lui era concentrato sul viso e si rese conto che lei era sulle sue gambe solo quando un dolce profumo gli stuzzicò le narici.

Le morbide labbra di Lune erano sul suo collo, ma Timothée le avrebbe volute sulle sue labbra.

Mai aveva bramato tanto una ragazza, specialmente una ragazza che aveva conosciuto da poco meno di cinque minuti, di cui non conosceva neanche il nome.
Le accarezzò un fianco e dimenticò lì la mano.
Sentì i fischi degli uomini intorno a loro.
Sentì la musica continuare ininterrotta.
Sentì il fruscìo di vestiti che si spostavano.

Ma in quel momento non gliene poteva fregare di meno. Il suo cervello aveva smesso di funzionare nel momento stesso in cui aveva sentito la ragazza sorridere sulla sua pelle.

Timothée guardò Lune ubriaco di lei.
La foresta e la terra dei loro occhi che si mischiavano. Il newyorchese ebbe l'impulso di baciarla, baciarla ovunque.
Ma Lune gli sorrise
<<Aspettami all'ingresso.>>
Timothée sorrise, sorrise come quando si fumava una canna o guardava un film comico di Jim Carrey o quando si fumava una canna mentre guardava un film comico di Jim Carrey.
Timothée continuò a sorridere anche quando lei si era ormai alzata dalle sue gambe.
Anche quando si fermò la musica e quando Lune era ormai stata inghiottita dalle tende bordeaux.
Sorrise quando pagò alla cassa e mentre un'orribile canzone gli martellava i timpani.
E sorrise anche quando vide arrivare Lune - non più in lingerie, ovviamente - sotto un ombrello.

Timothée, dieci minuti dopo, si ritrovò seduto in un pub, faccia a faccia con la ragazza che in meno di cinque minuti gli aveva fottuto il cervello; un tavolino, una bottiglia di birra e due bicchieri a dividerli e le ginocchia che si sfioravano se uno dei due muoveva le gambe.

la scuola mi sta
facendo rimpiangere
di essere nata

ma dettagli,
a voi come va?
Come vi è
sembrato
questo capitolo?
sono successe cose
molto eheheh

mi sembra strano
dirlo, ma
se volete
lasciate qualche voto
e qualche commento 💕