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immaginando la mia vita con te,
affacciato dal balcone della mia camera.
alle mie spalle il letto ancora disfatto da quando te ne sei andato.
la sveglia suona e io ti sveglio con un bacio.
un bacio dolce, gli stessi che tu eri solito darmi.
entrambi ci alziamo velocemente, abbiamo paura di arrivare tardi a lavoro.
hai sempre voluto fare il fotografo, ma oramai il tuo oggetto più prezioso, la tua fotocamera, è piena di polvere.
il suo padrone è andato via.
ci siediamo al tavolo della nostra modesta cucina, la sedia vicina al muro è fredda.
non c'è nessuno che, sedendosi, la possa scaldare.
ti lascio un ultimo bacio prima di uscire, pregando che possa tornare a casa.
e ancora prego che tu entra da quella porta.
che tu mi saluta e mi dica che ti dispiace di averci messo tanto tempo.
troppo tempo.
scendo in strada e osservo la gente, sperando di vederti.
di incrociare il tuo sguardo.
e anche se non dovessi ricordarti del mio volto, riconosceresti la mia anima.
che si è unita da sempre alla tua.
per sempre.
torno a casa per pranzare, e ti trovo impegnato ai fornelli.
ora mi ritrovo a seguire le tue ricette, cucino per due, finendo per mangiare per nessuno.
ti dico che hai un talento naturale per la cucina, e tu sorridi timidamente.
come la prima volta in cui ci siamo conosciuti.
me lo ricordo come fosse ieri, o forse è stato proprio ieri.
ho perso la concezione del tempo da quando sei via, non ha più senso contare i secondi, i minuti, le ore, perfino i giorni e i mesi, se tu non ci sei.

era il primo anno di liceo quando ti vidi per la prima volta.
portavi gli occhiali e l'apparecchio ed eri chiuso in te stesso.
mi facevi pena, e volevo scoprirti.
trovare la chiave che mi avrebbe permesso di entrare nel tuo cuore.
non ci fu bisogno di cercarla.
ce l'ho sempre avuta, tu mi hai aiutato a capirlo.
non sono mai stato un tipo sveglio, e mi dispiace.
mi dispiace di averci fatto perdere tempo, non capendo i tuoi sentimenti.
continuavi a dirmi che ragazzo splendido e gentile fossi.
che ragazzo talentuoso fossi,
e quanto fossi uno spettacolo da ammirare ogni volta che ballo.
se potessi tornare indietro,
ti riempirei di complimenti.
sinceri, e non mi farei implorare per dirteli.
ti sei sempre preso cura di me, trascurando te stesso.
è per questo che è finita così?
sono stato troppo egoista?

oggi sono pieno di lavoro.
così ti avvicini piano piano e poggi le tue mani sulla mie spalle.
dopo tutto questo tempo, continui a prenderti cura di me.
mi giro per darti un piccolo bacio, per ringraziarti.
per farti capire quanto sia fortunato ad averti.
il giorno del tuo compleanno, faccio finta di essermelo scordato.
vedo la tristezza nei tuoi occhi, e vorrei cambiare il piano.
ma i tuoi occhi brillano così tanto alla vista dei nostri amici a casa la sera.
riuniti per celebrare il ventiduesimo compleanno di questo angelo.
una lacrima è scesa dal tuo occhio sinistro quando hai aperto il mio regalo.
hwang seungmin inciso in una collana d'oro.
non ti avevo mai chiamato così, ma ora sono pronto.
mi inginocchio davanti a te, e apro la scatolina che avevo costudito gelosamente nella tasca interna della mia giacca.
vuoi sposarmi?, ti dico.
e tu, tu non perdi tempo per dirmi di si.
e io, io ti afferro dalla vita e ti faccio volteggiare per aria, mentre le nostre bocche suonano la melodia più bella che sia stata mai creata.

immaginando la mia vita con te,
affacciato dal balcone della mia camera.
tiro fuori dalla tasca il mio pacchetto di sigarette e ne accendo una.
fa male alla tua salute e se tu stai male, sto male anche io.
probabilmente mi diresti una cosa del genere.
ogni sigaretta toglie quattordici minuti di vita.
forse è per questo che ho cominciato,
forse è per questo che non riesco a smettere.
perchè non è vita senza di te.
perchè non vale la pena neanche respirare se non ci sei te.

la sera ti dico buonanotte, ma non andrò a dormire.
mi infilo sotto le coperte e osservo il soffitto.
hai appeso delle stelle, perchè sai che non mi addormento facilmente.
e le stelle sono una vista più piacevole del soffitto bianco e polveroso.
silenziosamente entri nella stanza e ti fermi a guardarmi.
sei bellissimo, mi dici.
e io ti faccio cenno di raggiungermi.
non ti metti accanto a me, ma ti siedi sul piccolo spazio che ho lasciato dal mio lato del letto.
come stai?, mi chiedi e prima che possa rispondere, mi dai un bacio.
e io non ti rispondo, perchè con quel bacio ti faccio capire che sto bene.
sto bene se ci sei te.

è il giorno del mio compleanno, e tu mi hai reso l'uomo più felice del mondo.
eravamo sposati da qualche mese, e io ti avevo parlato di avere un bambino.
è così che in questo giorno mi hai fatto trovare le carte dell'adozione sul tavolo.
un lacrima scese dal mio viso, per poi afferrare il tuo e iniziarti a baciare.
ripetendoti quando sia fortunato ad averti.
hwang haneul, si chiama.
la nostra piccola bimba.
ha solo un anno di vita, ma avendo un padre come seungmin, è già la donna più fortunata dell'intera galassia.

abbiamo una quarantina d'anni, e haneul una ventina.
stiamo bene.
ti amo così tanto, e te lo dico ogni giorno.
sono diventato brutto a causa dell'età, ma tu non fai altro che guardarmi come si guarda la luna, le stelle.
e io non perdo un attimo per baciarti e ripeterti quanto ti amo.
abbiamo sessant'anni.
haneul è sposata e ha due figli.
oggi pomeriggio li ha lasciati a casa nostra.
è così strano essere chiamati nonni, ma è così bello stare con te.
byunghoon e minah sono delle piccole pesti, ma tu sei così bravo con i bambini.
quando li prendi fra le braccia, ripenso ai nostri vent'anni, quando presi per la prima volta haneul.

immaginando la mia vita con te,
affacciato dal balcone della mia camera.
è autunno e guardo le foglie cadere.
come te, si indeboliscono e perdono tutta la forza di rimanere attaccate all'albero.
me lo ricordo come piano piano tutta la vita che era in te, andò a svanire.
iniziò tutto l'ultimo anno di liceo.
ero confuso e ignorante a quei tempi.
pensavo fossi semplicemente stressato, a causa della scuola, dei compiti.
quando rifiutavi i miei inviti per uscire o passare del tempo insieme, pensavo fosse a causa dello studio, pensavo avessi troppo da studiare.
non mi ero mai accorto dei tuoi lividi, quando lo feci era troppo tardi.
cosa sono tutti questi lividi?, ricordo di averti chiesto.
e tu iniziasti ad urlarmi contro, dicendomi che non erano fatti miei, che dovevo starti lontano.
avevi paura.
e anche io.
avevo paura di perderti, per questo sono venuto a casa tua un giorno.
forse non avrei dovuto farlo.
nessuno mi aprì, perciò cercai di sforzare la serratura.
tuo padre ti stava picchiando, per non so quale ragione, eri un ragazzo d'oro.
basta si fermi, urlai.
ma non servì a nulla, iniziò a picchiare anche me.
per fortuna avevo chiamato la polizia prima di entrare.
fu l'ultima volta che ti vidi.
non volevi più vedermi, non volevi causarmi altro male.
è per questo che non ci sei più?

immaginando la mia vita con te,
affacciato dal balcone della mia camera.
ripenso a quel giorno in cui mi giunse notizia della tua morte.
non sono venuto al tuo funerale, mi chiusi in casa per mesi.
persi tutto l'anno scolastico, ma poco importa.
il mio angelo era volato via,
era tornato a casa.
ti amo, kim seungmin.
quanto vorrei poter riscrivere le stelle, e tornare indietro.
salvarti da tutto il male di questo mondo,
stringerti tra le mie braccia e non lasciarti più andare.
immaginando la mia vita con te,
affacciato dal balcone della mia camera.
delle gocce di sangue cadono giù dal mio braccio.
perchè non è vita senza te,
e sono stanco di respirare aria che non arriverà mai a te.
di guardare il cielo e dire ciao amore mio, come stai?
vorrei aver potuto dire ti amo un'ultima volta.
immaginando la mia vita con te,
affacciato dal balcone della mia camera.
svengo, e ti raggiungo.
adesso possiamo riscrivere la nostra storia.

F I N E.

❝rewrite the stars❞ seungjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora