Capitolo Uno

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Le strade di Roma sono molto animate, per strada i ragazzini in scooter senza casco, il caos che formano i turisti nelle zone più famose al mondo. Devo abituarmi a tutto ciò e in fretta.
Entro in un bar che si chiama "Er Colosseo" e sorridendo entro con la mia valigia ancora piena di vestiti e altra roba.
B: buongiorno
Molto rapidamente mi raggiunge uno dei camerieri
C: si vuole accomodare?
B: no, vorrei parlare con il proprietario
C: stai a cercà lavoro?
B: si
C: ok, arrivo subito
Conclude la nostra conversazione con un pieno accento romano
Vedo uscire un uomo con un po' di barba, i capelli un po' biondini non tanto lunghi, legati. È vestito molto bene e si dirige verso di me
P: buongiorno signorina
B: buongiorno signore, sono venuta per
P: si, si lo so, mi hanno riferito che è qui per lavoro
B: oh beh, si
P: sei fortunata, perché cercavo una barista
B: oh come barista...
P: non le piace?
B: oh dio no, va benissimo
P: ok, le chiamo Mirko e l'accompagnerà al guardaroba
B: cosa? Inizio già da ora?
P: si è urgente
B:ah ok...
P: Mirko! Vieni, portala al guardaroba e fagli mettere la divisa da barista
M: ok capo!
Il ragazzo ricciolino e sempre sorridente si rivolge a me
M: ciao io sono Mirko, ho 27 anni e sono di Roma, ti seguirò io per i tuoi primi giorni. Di dove sei?
B: Puglia
M:... Capisco... Di poche parole eh, haha devi aprirti se vuoi avere sto lavoro
B: sisi, il tempo di ambientarmi
M: Ok! Non ti aspettare che io sia simpatico con te, sei appena arrivata e devi guadagnarti la mia simpatia eh
B: e questo che centra? A lavoro bisogna essere professionali e non simpatici
Mirko mi guarda dalla testa ai piedi con aria superiore
M: vabbè, tiè, a magliette e il grembiule, moviti a lavorà
B: ehm... Mi devi guidare no?
M: si... A destra c'è il tuo bancone, in fondo c'è il bagno, la sala è quella lì e devi prendere gli ordini a quei tavoli e al bar
Mirko mi indica in maniera annoiata e molto veloce il posto è a dir la verità è troppo veloce per farmi capire qualcosa
B: aspetta, a che tavoli devo prendere gli ordini?
M: eddaje, statti attenta quando parlo, ho detto quelli li
Mi indica 6 tavolini in un angolino, tavolini che non sono nemmeno apparecchiati
B: ok!
M: daje veloce, vai che se sta a riempì
B:ok!
M: sai dire qualcosa di diverso di "ok"?
B: ma hai qualche problema?
M: se parti cosi, te renderò la vita 'n cazzo d' inferno
Mi si riferisce con toni aggressivo e dopodiché si reca verso l'uscita per accendersi una sigaretta.

Mi dirigo al bancone, prendo delle tovaglie a quadretti i rossi e bianchi e inizio ad apparecchiare i miei 6 tavolini
Mi si avvicina una ragazza con una gonna, la camicia e la targhetta con sopra scritto "Martina"
Ma: ehi tu, che stai facendo?
Questa ragazza con i capelli a caschetto e la frangia,il loro colore è un intreccio tra il rosso e biondo. Il suo viso è morbido, con delle leggere lentiggini sul naso e sulle sue guance, i suoi occhi sono chiari. Il suo viso è perfetto, colorato, vivace.
B: ehm...io sono Bianca,  e ho iniziato a lavorare ora
Ma: si quello lo so, mi riferisco ai tavoli
B: sto apparecchiando i miei tavoli
Ma: ma...questi tavoli sono rotti...non si devono apparecchiare
B: come no? Il cameriere... Mirko, si lui, mi ha detto qui e questi sono i miei tavoli
Ma: lascia stà a quello lì, non è vero, questi tavoli sono dimenticati dal locale, non bisogna apparecchiarli. Ci serve un barista e non un altro cameriere, torna al bancone, ti faccio vedere io cosa devi fare te.
La ragazza si gira e si dirige verso il bancone del bar e io la seguo. Arrivate mi indica delle bottiglie.
Ma: quelle bottiglie su quello scaffale sono tutti alcolici, quegli altri lì su quell'altro scaffale sono analcolici. Prima di dare gli alcolici devi...
La ragazza mi spiega tutto molto chiaramente e molto velocemente mi sento più sicura di me stessa e iniziamo a lavorare.

Sono le 23:45 e non abbiamo ancora finito. Il Bancone del bar è strapieno di gente, ci sono persone ubriache, sole, innamorate, pervertite, timide; ci sono centinaia di personalità solo al bar, e le sto osservando tutte, sto cercando di socializzare con qualcuno, ma riesco solo a socializzare in maniera stupida con qualche uomo ubriaco.
Cliente1: e alla fine mi ha tradito con quel bastardo di mio fratello
B: non è rispettoso chiamare così un fratello...
Cliente1: mi ha fottuto la moglie! Come lo dovrei chiamare? Amore mio? vita mia? Sangue mio?
B: beh...in fondo ha ragione...
Cliente2: Ao Me dai na vodka lemon!
B: apsetti un attimo
sussurro all'uomo con qui stavo parlando e rispondo ad un altro cliente
B: Certo! Arriva!
Tra me e me: Ok ora devo fare una vodka lemon...
Prendo un libricino con tutte le bevande più richieste e inizio a prendere la vodka, la Schweppes e la Lemon Soda, mischio tutto e spero sia un vero vodka lemon.
B: Prego!
Cliente2: finalmente è pronto! Che ce vuole pe fa 'n cocktail!
B: sono nuova, dammi il tempo di ambientarmi!
Rispondo con un tono secco e sicuro, anche se non credo mi abbia sentita perché c'è la musica ad alto volume e tutti gridano,ballano e cantano a squarciagola.
B: mi scusi, diceva?
Cliente1: teo
B: come scusi?
Cliente1: me chiamo teo
B: oh, piacere mio, io sono Bianca, ma devo tenere un comportamento professionale a lavoro
Cliente1: il suo collega non mi sembra tanto professionale...
Gira la testa e indica con il mento in direzione di Mirko, che ha tutte le ragazze attorno a lui che fanno a turno per limonarlo
B: bleah...
Cliente1: allora?
B: non arriverò mai a quel punto...comunque... dicevi di quel bastardo di tuo fratello?
Gli dico appoggiando i gomiti sul bancone e il mio mento sulle mie mani.
Teo mi sorride e ricomincia a sfogarsi mentre mi professionalmente e continuo ad asciugare i bicchieri

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