Mi giro, cerco di vedere o toccare qualcosa ma niente ... qui è tutto buio e così decido di sedermi. Mi costringo a ragionare, a cercare di capire dove mi trovo e di ricordare chi sono. Ho tanta paura, così tanta che mi sento bloccata, immobile. Non so più, ormai, da quanto tempo sono seduto qui, in questa posizione, in questo posto tetro e freddo. Ad un certo punto mi costringo ad alzare la testa e, fortunatamente, scorgo un bagliore di luce calda che mi accarezza il viso dolcemente come una madre accarezza il proprio figlio. Così, mossa da una forza inaspettata, mi alzo e mi avvio lentamente verso la fonte luminosa. Poi, impaziente, comincio ad affrettare il passo fin quando non mi ritrovo a correre. Corro, corro, sempre più veloce e non mi fermo, corro! Inizio a sentire un dolore al petto come se i miei polmoni stessero per scoppiare. Il mio respiro è pesante ed affannato. La mia gola è secca. Le gambe pesanti. "No!" Urlo e continuo a correre. Inciampo, cado e piango. Non ho più forze. Eppure quella luce non è così lontana. La sento, la vedo ma non riesco a prenderla. Così, se pur sfinita, decido di ritentare. Mi alzo e ad un certo punto sento qualcosa stringere alle caviglie e ai polsi, come se qualcuno o qualcosa mi abbia preso e messa in catene. "Oh no!" Dico singhiozzando. Le tenebre stanno avvolgendo il mio bagliore, la mia luce calda e accogliente.. Non capisco. Cosa sta succedendo? Chi è che mi fa questo? Non ho più forze. Eppure quella luce non è così lontana. "Oh no!" Dico singhiozzando. Allora, con tutta la forza che ho in corpo costringo le mie gambe a reagire ma quando finalmente riesco a spostarle vengono rimesse al punto di partenza lasciandomi nello sconforto. Non capisco. Cosa sta succedendo? Chi è che mi fa questo?
Comincio a dimenarmi con violenza ed urlo, urlo con tutto il fiato che ho in gola, e piango. Non voglio arrendermi, ma sono più forti di me e mi stanno tirando via. Sento il mio corpo strisciare "No ... NO!" urlo. "AIUTO, qualcuno mi aiuti!" borbotto tra singhiozzi e lacrime. Ma niente, non risponde nessuno. Mentre vengo trascinata lontana dalla mia luce, intanto sempre più piccola, percepisco, di nuovo, quel freddo secco e quel silenzio assordante che mi fanno perdere i sensi per la disperazione.