« Ho paura... »

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Il telefono era spento così come lo sguardo di Taehyung.
Fissava il muro giallino senza una qualche emozione negli occhi ed una bomboletta spray nera in una mano. Era passato molto tempo dall' ultima volta. Gli piaceva ancora il profumo che ne usciva quando disegnava. Non gli piaceva più la sensazione che gli lasciava.
Sapeva di sbagliare ma soprattutto, sapeva che avrebbe deluso una persona in particolare.
Abbasso il cappello da baseball nero sulla fronte, nascondendo il senso di colpa mentre scuoteva il braccio prima di rilasciare il contenuto sulla parete.
« Dobbiamo farlo velocemente! »
« Perché? Non c'è nessuno. »
« Questo, ora, è il quartiere di Park Hae Min. »
« E me lo dici ora? » Sbraitò Taehyung, fulminando con lo sguardo prima di continuare il graffito non senza farsi un' occhiata intorno.
Park Hae Min era sicuramente uno dei peggiori delinquenti della zona.
« E cosa stiamo facendo qua, allora?» Chiese Tae, riflettendo e fermando ciò che stava facendo.
« Gli diamo fastidio. » Rispose Woo Suk facendo spalancare gli occhi dell' altro ragazzo. Non fece in tempo a rispondere che degli abbaglianti fecero sussultare entrambi.
« Sono gli uomini di Park, corri! »
Infilando velocemente la bottiglietta nello zaino che aveva con sé, Taehyung iniziò a correre nella direzione opposta a quella dell' altro ragazzo. Le luci continuarono a seguirlo.
Non sapeva nemmeno dove andare. Le strade erano tutte abbastanza ampie da far passare una macchina.
Smise di pensare e cercò di mettere più spazio possibile tra lui e l' auto ma fu inutile. Il mezzo era sempre vicino al ragazzo che iniziava a sentire dolore alla gambe.
Mentre passava di passare dei guai seri, un' altra macchina iniziò a fargli i lampeggianti proprio di fronte.
Mettendo a fuoco la vista riconobbe il mezzo. Era la macchina scassata di Yoongi con la quale uscivamo illegalmente.
Sorridendo gli corse incontro, finalmente al sicuro. O almeno così pensava perché appena entrato, uno schiaffo gli arrivò direttamente sulla guancia.
« Hyung. »
« Deficiente! » Esclamò Yoongi prima di partire nuovamente, stringendo il volante.
Taehyung non chiese il perché di quel gesto, lo sapeva bene.
Si appoggiò allo schienale e guardò fuori dal finestrino per tutto il tragitto. Lo aveva portato al suo appartamento.

« L' ho portato a casa mia! »
« Davvero? Grazie hyung. » Rispose Jimin prima di afferrare un lungo cardigan, coprendosi per uscire. Purtroppo fu intercettato dalla madre a cui dovette dire una bugia. « Vado da Jin hyung a studiare. » L' unico dei suoi amici che il genitore accettava. E dopo il suo consenso, Jimin corse fuori di casa per raggiungere quella dell' amico per poter parlare con Taehyung.

Jimin bussò due volte alla porta in legno scuro fino a quando Yoongi non aprì. Non si dissero nulla, Yoongi uscì dall' appartamento e la porta venne chiusa. Superato il breve corridoio, lo sguardo del biondo incontrò quello del castano seduto sul divano.
« Che ... Che ci fai tu qua? E Yoongi? »
« È uscito! »
« Lo hai cacciato di casa, praticamente. »
« Gli chiederò scusa ma era l' unico modo per -- »
« Per...?! »
« Parlare con te! E poi starà da Namjoon non in mezzo alla strada. »
Incredulo per la situazione che si era creata, Taehyung si rannicchiò sul divano e scostò lo sguardo da Jimin che nel frattempo si era avvicinato.
« Perché non sei con Jungkook? » Chiese a bassa voce il castano.
« Cosa dovrei fare con Jungkook a quest' ora? » Domandò sbattendo gli occhi più volte, non capendo fino in fondo il perché di quella domanda.
Notò le mani affusolate di Taehyung, sporche di una vernice nera. Alzò un sopracciglio mentre le prendeva tra le sue.
Era un tocco a cui entrambi si erano abituati ma il tempo in cui le loro mani si stringevano, sembrava davvero lontano. « Sei tornato a frequentare Woo Suk? »
« Adesso ti interessa? »
« Quando non mi sono interessato a te? Mi sono sempre preso cura del mio Taehyungie. »
« Il mio Taehyungie... » Ripeté Taehyung, sorridendo amaramente. « Perché lui lo abbracci ma hai smesso di abbracciare me? »
« Stai parlando di Jungkook? »
Nessuna risposta ma le dita di Taehyung strinsero con maggior forza quelle di Jimin. La mano di Jimin sembrava fatta apposta per restare al sicuro in quella del amico.
« Perché abbracciarlo non mi fa stare male! »
« Io ti faccio male? »
« Si. » Una lacrima scivolò lungo la guancia di Jimin. Frettoloso, fermò quel tragitto con l' indice, dando le spalle a Taehyung che si era accorto di tutto ed era balzato in piedi.
Afferrò il cardigan di Jimin tra l' indice ed il pollice, abbassando il capo mentre la frangetta copriva lo sguardo.
« Lo so che sono egoista ... Ti voglio di nuovo con me ma allo stesso tempo io... »
« Non dire nulla! » Jimin iniziò a tremare a causa di tutti gli sforzi che stava facendo per non scoppiare a piangere. Si morse con forza il labbro inferiore fino a sentire il leggero sapore del sangue sulla lingua.
« Tu non provi nulla per me. Lo so. Ma allora perché quel bacio? Io non l' ho dimenticato! Non ci riesco! »
Taehyung appoggiò entrambe le mani sui fianchi di Jimin, facendolo girare per poterlo guardare negli occhi. Non voleva più parlare alla sua schiena, l' aveva vista troppe volte in quei giorni.
Immediatamente le labbra carnose di Jimin attirarono la sua attenzione a causa dei segni rossi. Con un dito, le ripulì mentre queste si schiudevano al suo tocco.
Neanche Taehyung aveva dimenticato quel bacio. Ora che il suo polpastrello aveva sfiorato quei boccioli delicati, poteva addirittura percepirne la consistenza sulla propria bocca.
« Non l' ho dimenticato solo che... »
« Era sbagliato... »
« Solo che ho avuto paura. »
Jimin credeva di aver sentito male. Paura? Taehyung sapeva quello che stava dicendo?
« Stai peggiorando la situazione. Non sai neppure quello che stai dicendo. »
« Non sono un bambino, Jimin - ah. So quello che sto dicendo.
Ho avuto paura perché quando le tue labbra si sono posate sulle mie, sulla neve, le ho desiderate ancora. E quando ti ho baciato è stato perché non potevo più farne a meno. La voglia di assaporarle di nuovo si era fatta così intensa da farmi cedere. Ho avuto paura e ho ancora paura perché l' unica persona per cui provo tutto questo è il mio migliore amico. Ho paura perché anche ora... Voglio baciarti. »

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