Morte d'amore

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22 gennaio del 2003 alle cinque  del mattino molte macchine della polizia e l'ambulanza passarono alla sfrecciata davanti casa mia... Non potevo mai immaginare cosa era successo. Le sirene andavano verso la piazza dove abitava una famiglia molto unita con due figli di 10 e 9 anni. La moglie era stava trovata morta dai suoi figli, che piangevano sopra il corpo senza vita della madre avvolta in una pozza di sangue... Non riuscivano nemmeno a parlare per spiegare cosa era successo alla loro mamma.
La donna fu portata via fra il pianto disperato dei figli che fissavano il vuoto con gli occhi vuoti di amore e pieni di lacrime e malinconia. Fu accertato che la donna venne uccisa con 15 coltellate e l'ultima fu fatale, e che in oltre era piena di lividi. Gli agenti nel frattempo chiamarono il marito che corse subito a casa e abbracciava i figli piangendo con loro. Non fu sospettato ma gli agenti gli chiesero di restare a disposizione.
Cominciarono le indagini ma nessuna pista portava a scoprire chi aveva ucciso la donna. Il marito disse che nessuno voleva fare del male alla moglie perché era amata da tutti, chiesi al marito di raccontarmi di più della loro storia. Inizio dicendo che si erano fidanzati alle scuole superiori, lei lasciò il suo ragazzo per lui e dopo fu per anni un amore a tira e molla ché fini con un matrimonio e due figli. Ringrazio il marito e vado via ma nel suo racconto c'è qualcosa che non torna, lui dice che la amava ma sotto c'era qualcosa. Cosi vado al negozio dove lavorava la donna ma nessuno sa dirmi niente di certo. Una sera però mentre rileggevo il fascicolo dell'autopsia mi salta all'occhio che i lividi sul corpo della donna non erano di quel giorno ma di mesi e addirittura anni prima. La mattina seguente mi apposto con altri agenti davanti la scuola dove vanno i bambini e appena il padre va via vado subito a parlare con loro. All'inzio non parlavano, stavano nel silenzio fissando il vuoto ma dopo il maschietto di 9 anni dice "Papà picchiava la mamma" e scoppia in lacrime. La ragazzina invece stringe tra le braccia il fratello e non parla, cosi decisi di portarli con me per capire meglio cosa era successo. Li portai a casa mia per non metterli ancora più sotto pressione in caserma, gli diedi la cioccolata e dei biscotti e pian piano cominciano a raccontare tutto. "Papà ogni sera picchiava la mamma con la prima cosa che si trovava davanti, e poi quella mattina... Quella mattina prende un coltello e la uccide e poi scappa via per non lasciare traccia. Chiedo hai bambini se il padre li avesse mai picchiati e la femminuccia rispose "No a noi no, lui picchiava solo la mamma".  Ringrazio i bambini e li riporto a scuola e li prego di non dire al padre che avevano parlato con me. Ora tutto prendeva una forma, cosi comincio a contattare le vecchie amiche di Rose, la donna uccisa dal marito, e parlando con una scopro che varie volte si sono lasciati perché lui la picchiava... Cosi fissiamo un'udienza e comunichiamo al marito la data senza dire cosa sapevamo e arrivati in aula sia i figli che l'amica raccontano tutto al giudice, lui nega tutto ma sotto pressione e con le spalle al muro confessa "l'ho uccisa io, lei doveva vivere solo per me ma credevo che ci fosse un altro e allora l'ho uccisa" il giudice lo condanna all'ergastolo e i figli vengono affidati a una cosa famiglia e dopo qualche mese vengono affidati a una famiglia piena d'amore.
Ogni famiglia può sembrare perfetta all'esterno ma solo vivendoci puoi scoprire cose che non sai, ormai il tema della violenza sulle donne è attuale e ogni giorno si sentono nuovi casi. Perché?  Perché picchiarla se dici che la ami? Perché lo fai? Ti rende forte? Non penso... Ti rende soltanto un animale che non merita nemmeno la vita. 

Ora Rose da morta scrive con il sangue al marito una lettera piena di rancore e di disperazione...

LITTRA CU LU SANGU

Di cca ti scrivu sta littra cu  'i pusa
cu lu sangu chi mi facisti ittari,
e quannu st'arma tua s'avi a addannari
tu ha pinsari a comu era confusa.

Tu vulisti ammazzarimi a lignati
pietà nun ci avisti di st'arma mia,
chi fici erruri  stannu 'nsemi a tia
puru quannu mi davi vastunati.

M'ammazzasti pi to divertimentu
era na pupa nta li manu toi,
e puru si poi diri soccu voi
di la cundanna arriva lu mumentu.

Fici mali di chissu mi nni pentu
t'avia lassari quannu eu putia,
e sempri chiu 'nnucenti d'arma mia
cridia sempri a lu to ripensamentu.

E ora chi morta 'n terra mi lassasti
dimmillu tu soccu ci cunchiuisti,
la me famigghia chianciri facisti
e sta to vita tu ti ruvinasti.

                     VITO BADAMO

25 novembre "GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE".

Amala,
l'hai scelta.
Rispettala,
se la ami.
È la tua regina
comportati da re.
Stringila,
ma non con le mani al collo
ma fra le tue braccia
e rendila bella
più di quanto è.

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