È il secondo venerdì di dicembre, come ogni weekend Roberta si è recata a cena in un prestigioso ristorante della città con il marito e qualche coppia facoltosa di amici.
Chiedono la lista dei vini prima ancora di sedersi, poco tempo e il marito ha già preso a sghignazzare, raccontando barzellette.
Roberta sospira e abbassa lo sguardo verso il piatto, sorride imbarazzata alle donne al tavolo, cercando comprensione, ma i loro sguardi di compatimento sono tutt'altro che amichevoli.
A ogni risata del marito la sua frustrazione sale, nemmeno lei capisce se è perché vorrebbe condividere la sua ilarità o perché trova decisamente inopportuno il suo comportamento.«Roberta è mora!»
Una frase apparentemente innocua, ma urlata e decisamente poco elegante, visto il suo biondo platino.
Un sorso di prosecco le si blocca in gola.
Roberta ha gli occhi lucidi, afferra velocemente il tovagliolo per coprire il naso, le narici bruciano per l'alcol che vorrebbero eruttare.
Alba, la moglie del signor Giusti, la guarda altezzosamente, non ci vuole certo un genio a capire che i suoi capelli sono tinti, ma la sua incapacità di gestire il marito è intollerabile.
«Ah, lo so! Un bel nero corvino!» Esclama Giusti ridendo.
Nel tavolo scende il silenzio, il marito gioioso scruta la moglie con fare accusatorio, Alba stringe gli occhi scandagliando il proprio marito, mentre Carla e Giovanni, i più miti del gruppo, cercano di ristabilire la serenità.«Alba, Stefan... sta scherzando! Non scaldatevi!»
«Certo!» Giusti ride e lascia una pacca scherzosa sulla schiena di Stefan che di colpo sembra avere perso la voglia di fare battute, «Come potrei mai avere messo gli occhi fra le gambe di tua moglie?»
Roberta si è guardata bene dal sorseggiare nuovamente il vino, ma avverte di nuovo quella sensazione di soffocamento bollente, si alza traballante e si scusa gentilmente prima di recarsi al bagno.
Mentre si allontana sente alle sue spalle Giusti ridere e disquisire sul vero colore dei capelli di Carla, sembra che nel ristorante vi siano solo loro, ne sente distintamente il vociare e gli schiamazzi, stringe la borsetta come fosse uno scudo e la difficoltà nel respirare si intensifica.
Ho sposato uno dei commercialisti più conosciuti del paese, dalla vita politica molto attiva, ci garantisce un dignitoso tenore di vita, ma è sgradevole e umiliante il suo alzare il gomito e la volgarità che ne scaturisce.
Giusti… un sadico, non perde occasione per ridicolizzarlo, quantomeno il mio Stefan è ingenuo e spontaneo.Una volta davanti allo specchio, Roberta controlla il viso, il trucco non si è sfatto, è soddisfatta della tenuta del nuovo fondotinta: il rossore non si nota assolutamente.
Si vede bella, ma questa consapevolezza è turbata dalle voci che la vedono sposata per soldi.
Osserva la porta, pensando che sarebbe meglio tornare di là, mettersi seduta al fianco del suo ricco e osceno amato, e atteggiarsi come se tutto fosse normale.Fa per avviarsi, finalmente convinta, ma... i neon iniziano a lampeggiare, l'edificio trema, una crepa taglia il muro in uno sbuffo, si sente sbalzare all'indietro e si aggrappa al mobile dei lavabo.
***
È il secondo venerdì di dicembre, quasi tutto il corso universitario si è radunato in una elegante cena dopo circa sette anni dal conseguimento della laurea.
La serata si presenta fin da subito spassosa, riuscire a riunirsi tutti dopo tanti anni sembrava utopia, proporre addirittura il ristorante più chic del centro un azzardo, ma non è stato difficile sciogliersi e recuperare lo stesso spirito di squadra di allora.Quasi tutti hanno messo su famiglia e alcuni hanno anche procreato.
«Marta, ma tu non metterai mai la testa a posto? Non ti manca avere qualcosa di stabile, qualcuno che ci sia quando torni a casa?»
«Sinceramente... no, non sono mai stata coinvolta da un rapporto così tanto da voler rinunciare alla mia libertà, diciamo che sono più da mordi e fuggi.»
A Marta i legami stanno decisamente stretti.
«Il mistero, l'incognita mi attraggono, una volta svaniti, puff! Si dilegua anche il mio interesse.»
STAI LEGGENDO
Brivido Nero
Short Story«Mi piace questa posizione», mormora Marta scendendo lungo il suo corpo, la guarda attraverso la pelle e la esplora con le labbra. Storia partecipante a: I Cinque Sensi Senza un Senso Senza la vista Scritta con @VictorDuval Copertina: @ManaVeer Foto...