Capitolo 1

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Viola

Venerdì 20 dicembre 2019

Neve: fredda, umida e monocromatica neve! Nasconde i colori e gli odori della montagna, altera gli spazi ed è pe-ri-co-lo-sa! Non capisco ancora come Tania sia riuscita a convincermi a passare le vacanze di Natale in mezzo al bianco più accecante. Se non indossassi i miei amatissimi occhiali Chanel adesso avrei le pupille ustionate dal riverbero del sole. Ma lei sembra così felice mentre ammira la distesa soffice che ci circonda, che un timido sorriso mi si affaccia sul volto. Mi divertirò ancora per un po' a tenerla sulle spine fingendo di essere qui contro il mio volere, ma in fondo so che durerò poco. La montagna sta già facendo effetto sul mio umore, e non importa se erba e terra sono nascosti sotto metri di acqua allo stato semi solido, io ne sento comunque l'influenza benefica scorrermi sotto pelle.

Osservo distratta un ragazzo correre verso il nostro taxi e aiutare il tassista a sgomberare il bagagliaio dalle nostre valigie. Un'altra cosa che non sopporto delle vacanze invernali è il carico di maglioni, vestiti pesanti e accessori voluminosi che si è costretti a trascinarsi appresso per non rischiare l'assideramento. Tania è estasiata mentre fissa l'ingresso del nostro hotel. Come sempre, è stata lei a occuparsi della parte organizzativa, quindi la scelta di questo delizioso albergo è da imputare esclusivamente alla sua ricerca puntigliosa delle migliori strutture della zona.

«Caspita, si gela quassù» borbotto, fermandomi al suo fianco. Senza degnarmi di uno sguardo, alza le spalle e risponde: «Non ti sforzare troppo nel tentativo di farmi sentire in colpa per averti portata qui. Sarebbe fatica sprecata, perché so benissimo che ami la montagna, anche se non sai sciare. Ma a questo rimedieremo subito!». Si volta, sfidandomi con un sorriso compiaciuto e sicuro di sé. «Vedrai, ci divertiremo». Sembra più una minaccia che un augurio, ma mi fido di lei. Mi conosce e sa cosa mi rende felice. Getto la spugna e smetto di lamentarmi. La nostra vacanza ha inizio.

Aspettiamo che il ragazzo svuoti il portabagagli e lo seguiamo verso l'ingresso del rustico, ma accogliente, Hotel Rigoni. Un ampio disimpegno ci permette di adattarci al cambiamento climatico e di far asciugare le suole delle scarpe sulla scura moquette con il logo dell'albergo. Tania freme di aspettativa, mentre io cerco di controllare i brividi di freddo. La porta automatica si apre davanti ai nostri occhi increduli e, una volta entrate nella hall, il calore del grande camino centrale ci avvolge come una calda coperta di lana.

Avvampo all'istante sentendo bruciare la pelle del viso, sfilo gli occhiali e inizio a togliermi guanti e sciarpa come se stessi per prendere fuoco. Tania mi allunga una gomitata redarguendomi con un cipiglio irritato. «Datti un contegno, sembra che tu abbia un'ape infilata sotto il maglione» borbotta a mezza bocca. Le rispondo con una linguaccia. Un comportamento non molto maturo, ma giuro che in questo momento ho solo bisogno di non stramazzare al suolo per il caldo. Finisco di sfilarmi il berretto con tutta la classe e l'eleganza possibile, con il risultato di far sorridere mia sorella. La osservo togliersi con cura i guanti e aprirsi la lampo del piumino mentre la sua attenzione vaga nella sala ampia fino a soffermarsi su una figura maschile girata di spalle.

«Cosa dici, ci facciamo consegnare le chiavi della nostra stanza o ti sei dimenticata di prenotarla e dobbiamo dormire sui divanetti della hall come due mendicanti?» la punzecchio, strappandola dalla sua contemplazione. Mi risponde anche lei con una linguaccia. «Io non mi chiamo Viola, e se avessi lasciato a te il compito di organizzare le nostre vacanze di Natale non saremmo mai partite. E sappi che la fortuna ci ha sorriso, e sono riuscita ad avere una suite allo stesso prezzo di una doppia». Stupore misto a curiosità si fa largo sul mio viso, Tania lo nota e mi lancia un sorrisino impertinente.

«Questa poi me la spieghi» rispondo, puntandole un dito contro. Mi prende sotto braccio e insieme ci avviamo verso la reception.

«Buongiorno, sono Tania Martini e lei è mia sorella Viola. Abbiamo una prenotazione». L'uomo di spalle, che Tania stava fissando prima, si gira di scatto nel sentire il nostro nome, senza lasciare il tempo alla concierge di verificare. «Sara, alle signore ci penso io, grazie. Sono ospiti della Snow Queen».

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 30, 2019 ⏰

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