XXL.

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5:01
Mi affaccio alla porta, ha un vetro per vedere l'esterno,con delle tendine bianche.
Le nuvole erano sparse nel cielo, un silenzio rotto solo dai miei movimenti. Adesso immobile, con il viso privo di espressione di qualsiasi genere. Ed eccolo,il loro respiro, nella quiete di questa casa, rumoroso e l'unico percettibile tra queste pareti spoglie.
Sentivo una pace interiore,quella guerra imperterrita era cessata per qualche secondo. Sbuffando,guardo l'orologio.
5:13.
Meglio muoversi, o si sveglierà.
Prendo un asciugamano, una maglia a righe bianche e nere e la mia amata t-shirt bianca, XXL. Trovata nel reparto maschile di un negozio, ancora mi è ignoto cosa colpì mio padre sulla testa, nel comprarmela. Non ha mai accettato il mio abbigliamento "particoalre".
Mi incammino frettolosa verso lo specchio, guardo i miei lineamenti. Il viso, con tutte quelle fastidiose imperfezioni.
Inizio a sfiorarmi i fianchi. I battiti iniziano a mangiarsi ogni secondo,incalzando respiri sempre più spessi e profondi. Quella voce si fa sentire.
Hai visto? Non piaci neanche a te stessa. Non sono gli altri a sbagliare,ma tu.
Ti prego,vattene. Basta.
Ed eccola,la sua risata acuta,come un fischio nelle orecchie. E quei bambini, urlare di gioia e ridere finché sentire un nodo allo stomaco. Ed io,mentre sprofondo nuovamente in quell'oblio. Qualche lacrima mi sfugge,ma non deve caderne nemmeno una, maledico me stessa per essere stata una debole,una persona fragile quel giorno. Non devo esserlo più ,devo essere sempre una persona forte,nessuno merita di preoccuparsi per queste banalità.
"Sei così carina."
Quella voce grottesca. Profonda quanto gli abissi. Sì è svegliato.
Ho solo bisogno di convincermene per rassegnarmi a tutto ciò che accade,a fregarmene di me stessa perché a nessuno importa realmente.
"Pensi di nuovo troppo."
Alza la voce.
Come sono arrivata a questo?
Io sono come il tempo, sono una piccola parte di esso. Insignificante,per chi lo vive,perché solo una piccola particella tra tante,che quando arriva,è già passata,terminata. Una parte del tempo che si consuma senza neanche iniziare,perché la vita mi calpesta con violenza?
Non ho mai vissuto,anche se credo di sì. Sono come il tempo,mangiato ed usato da tutti.
Nelle crepe che si formano nella mia testa, arriva quel momento. In cui cessa tutto, in cui tutto sembra non avere spessore. In cui il rumore c'è e basta, in cui le immagini passano davanti e non trasmettono nulla. Quel momento in cui non sento più me stessa,non sento quelle voci,quel strillare impaziente. In cui non sento nulla,tutto si spegne. È tutto grigio,anche se a colori. È tutto piatto,tutto silenzioso anche se c'è un baccano tremendo.
Sono pronta.
Adoro questo momento,anch'esso sfuggente,mi ferisce le dita con cui lo avvolgo, anestetizzandomi. Appena torna tutto normale,mi rendo conto di sanguinare,che tra quei spiragli rossi avverto un dolore che mi piace. Un dolore che finché non è a sovrastarmi, non mi dispiace averlo. Ma è quando diventano più profondi,e quei momenti si posano a riposare su di me,che le gambe cedono e le corde vocali si corrodono.
I polmoni sono come un fiume in piena,che sta per straripare,ma nel quale passa sempre più acqua. Di nuovo.
Devo avviarmi a scuola,con il corpo che implora di fermarsi.
"Non puoi continuare così, questa cosa ti sovrasta. Ti consumerai."
Non lo considero.
Prendo il telefono.
-Papà?
-Buongiorno,dimmi.
-Puoi accompagnarmi?
-Certo. Arrivo.
Ho ancora 10 minuti per calmarmi.
Fisso il vuoto. Respiro piano,nonostante il cuore prevedesse tutt'altro. Quella voce si fa sentire.
Su forza,calmati. La tua vita è stupenda,perché ti lamenti? Non ti piace essere così?
Hai ragione. La mia vita è stupenda.
-io vado,è arrivato papà.
-Stai attenta e non portare guai a casa.
-Tranquillo.
Non ho fatto neanche colazione, in realtà non la faccio mai, ma oggi avevo fame.
Mio padre sporge il capo in casa e dà il buongiorno. Poi si incammina verso l'auto,apre lo sportello,si siede e lo richiude.
-Buongiorno.
Faccio un sorriso più ampio di quel che avevo già prima e faccio un cenno col capo.
-"Quelle cicatrici alle guance rendono inquietante un sorriso che prima era angelico."
Apro la portiera, lui frena. Scendo con assoluta calma.
-"Buon lavoro."
-I professori non si sono lamentati,dei piercing?
-"Perché dovrebbero? Ce l'ho da un mese e tu non mi ci hai mai visto,te lo dissi."
Odio quando assumo questo tono,ma alcune volte non mi controllo.
-Mh.
Parte e se ne va.
18 minuti a piedi.
Spezzo la coda e ne sfioro la punta. Il mio sangue bianco, che non brilla nemmeno al sole. Attendo che assumi una colorazione grigia e disegno una volpe. Si apre il solito varco, lo sorpasso.
Lui è già qui,che sollievo. Almeno non sarò da sola mentre i pensieri mi assalgono.
-

Ciao, Edithri.
-Buongiorno alskia.
Mette la musica,come ogni mattina ci accompagna in ciò che facciamo. Parliamo del più e del meno.
7:48.
Ancora presto.
Mi da quella già finita,si fa la sua. Io tremante prendo il mio accendino dalla sua tasca.
Accendo,poso sul muretto che circonda la scuola. Faccio un tiro,aspiro.
Lo guardo seria.
Faccio uscire il fumo velocemente per poi proseguire.
-"Come va con la Elsa?"
Dico sorridendo.
-Sai com'è ormai. Essere senza potere la devasta, chissà perché.
-"Ma dai, per una cosa così banale."
-Facile per te, hai uno dei poteri più rari e forti.
-"Questo mi fa essere temuta e odiata, lo sai che non ho mai chiesto di avere questo schifo."
-Apprezza invece di far così.
-"Facile a dirsi, essendo un potere forte chi lo possiede dev'essere altrettanto resistente. La sterilità è solo la parte più banale che possa accadere ad un corpo che lo possiede."
-Già lo so, scusa. Poi per come ti usano per estrarre veleni e antidoti da te, è anche più che difficile psicologicamente.
Sorrido e faccio un altro tiro.
Elsa si precipita verso di noi, saltandomi sulle spalle per fare un acrobazia.
-Elsa, smettila.
Dico sorridendo dolcemente, il mio corpo non resiste a lungo agli sforzi, per colpa di quegli animali.
Il mio corpo viene studiato ed analizzato da anni ormai e i progressi sono sempre più lenti. Non vivrò abbastanza per poter essere d'aiuto alla causa e a causa della sterilità, il mio potere non è ereditario.
Stanno sperimentando il mio sangue e pezzi di coda per cercare di creare nuove cavie da laboratorio, mi si stringe il cuore a pensarci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 27, 2021 ⏰

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