Capitolo 1

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Tranquillamente sdraiata sul mio scomodo "letto", se così si può definire, ascolto. Ascolto qualsiasi cosa, il vento, che con il suo fare impetuoso muove i rami degli imponenti cipressi sotto casa mia; la pioggia, che quasi come un codice colpisce leggermente la piccola finestra della mia camera e mi fa battere le ciglia a ritmo; ed infine ascolto i miei genitori che parlano di me dei miei problemi di quanto sia stupida. Continuano così da giorni senza mai fermarsi e senza mai farmi sorridere. Non sorrido mai da un pezzo, non parlo, non mangio, non faccio nient'altro che servire i miei stupidi genitori e ascoltare per poi interpretare a modo mio. Ho smesso di andare a scuola a causa dei miei compagni o come ho fatto l'errore di definirli "amici". Mi consideravano strana anche pazza a causa della mia mania nel tradurre segni, anzi no, non solo segni qualsiasi cosa!
Dopo l'ennesimo insulto mia madre con il suo fare da superiore comincia a battere come con un martello sulla porta di camera mia gridandomi: "SVEGLIATI STUPIDA CAROLINE!!! IL PAVIMENTO NON SI PULISCE DA SOLO SAI??!!?" . Non la sopporto più ogni mattina dice e fa sempre le stesse cose esaurendo tutta la sua poca fantasia e diventando particolarmente e fastidiosamente monotona. Mi alzo dal letto, mi prendo i vestiti dal cassetto e mi chiudo in bagno. Il mio aspetto è orribile ma ormai non importa più a nessuno quindi non vedo perché dovrei rendermi bella come fanno moltissime ragazze della mia età. Mi lavo solamente la faccia per rinfrescarmi un po' e mi comincio a vestire. Imrovvisamente sento un forte rumore ma sarà di sicuro mia madre che per farmi lavorare di più e più faticosamente mette in disordine il più possibile, come al solito. Esco dal bagno e comincio a camminare nel corridoio della casa per raggiungere il salotto, quando mi cade l'occhio su una piccola pozza di sangue sotto i miei piedi. Aumento il passo e quando arrivo in salotto trovo mio padre crocifisso al muro con un chiodo in fronte che lo fa rimanere fermo e mia madre straziata e impiccata al soffitto con un enorme pozzanghera di sangue sotto i piedi. Comincio ad arretrare impaurita e mi appoggio al muro notando sopra di me un scritta di sangue su cui vi era scritto: "interpreta questo Caroline!". Mi alzo di colpo e mi avvicino alla porta, ma appena appoggio la mano sulla maniglia un coltello sfiora la mia testa e si pianta sulla porta! Di istinto mi volto e noto una persona apparentemente normale che mi fissa. Dopo qualche secondo estrae una pistola dai pantaloni se la rivolge verso la testa e si spara!

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