Monday

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13/12/14

Caro Amico,

    Credo che questa sia la volta buona per cominciare a scrivere un Diario. Non ti parlerò di come sono, dei miei capelli o del mio carattere. Vorrei solo sfogarmi con qualcuno. E che questo qualcuno non mi giudichi per quello che sono, o del mio modo di fare. Non voglio ne fare pena, ne voglio compassione; voglio solo un amico per poter parlare. In questo caso, sono un po’ spaesato; non ho mai avuto un Diario Segreto o qualcosa di simile a questo, e non so esattamente come iniziare. Delle ragazze mi hanno detto che devo scrivere ciò che mi turba, e che mi devo descrivere. Io credo che non sia necessario. Credo che l’inizio della mia storia, possa essere sufficiente come inizio. Beh, tutto iniziò con una lettera.

   Mi ricordo che come inizio di quel giorno, era un comune fottutissimo giorno di Lunedì. Sapevo quello che mi aspettava una volta arrivato a scuola, eppure la rabbia, la paura e la voglia di scappare da quel posto erano ancora dentro di me. Pronte ad uscire e concretizzarsi ad un sol lamento o gemito che sarebbe uscito dalle mie labbra.

   Non amavo di certo la mia vita, caro Amico, no di certo. Ma l’idea di laurearsi ed avere una vita normale, a Harry Styles, era sempre piaciuto. Affrontavo, quindi, la vita passo dopo passo. Scansando ogni tipo di ostacolo, e impedendo a qualsiasi amico di farsi avanti e far amicizia.  Ero più che altro uno a cui la parola “Amico” non è mai andata a genio, per questo potrei dirti che in quel momento tu saresti potuto essere il primo.  Ero un ragazzo complicato per una mente sana. Sì perché io ero malato. Malato da quella malattia che si può definire Amore. Ero un ragazzo cieco, inconscio di quello che potrebbe offrirmi il mondo il giorno dopo, ma ero sempre stato pronto, organizzato, perfetto, fin troppo perfetto nel mondo dell’organizzazione. Sempre pronto a ciò che diventerà il mondo del lavoro, della famiglia, e di un marito.

   Non avevo una famiglia, proprio come in quei film famosi, sai? Come quando alla protagonista le muoiono i genitori e poi incontra il ragazzo perfetto, e come da programma, appariva il famoso “e vissero per sempre felici e contenti”. Se io ti racconto la mia storia, potresti credere che uno di questi non lo ha avuto? No, perché la mia, di vita, non è un fottuto film, no, era una vita da rimpiangere con lacrime fin troppo amare. Che quando sei vecchio, e riguardi indietro,  ti viene da vomitare.

   E dire che quella era proprio una vita che non potrei mai augurare a nessun mio peggior nemico. Perché sì, io Harry Styles, futuro studente modello del college con sua borsa di studio assicurata, assicurato lavoratore in una fabbrica famosa, a mantenere i suoi futuri figli, avevo proprio una vita da schifo.

   Forse era perché Dio, stufo di tutte quelle ragazze e ragazzi perfetti  ha voluto creare uno fottutamente imperfetto. Tra le meraviglie del mondo, una ragazzo sfigato, secchione, orfano e gay, doveva rovinare il quadro. Forse anche per questo che tra le famiglie più belle del mondo mi era ritrovato a casa, quando una lite piuttosto tra fuoco e fiamme si era appena accesa.  Mi ricordo di come ogni giorno quella lite si faceva più ardente e di come un giorno mi ritrovai con le cuffie nelle orecchie e con la musica a mille.

   I primi tempi dei loro litigi erano una cosa estranea e un’ossessione per me. Mi spalmavo contro la porta per tentare di ascoltare qualche parola, mi intromettevo come una mosca fastidiosa nelle loro discussioni, chiedendo, dentro di me, spiegazioni di cui non capivo il significato.

   Dentro di me, in quell’inverno piovoso di Gennaio a tre giorni dal mio compleanno, dal quale era appena un ragazzino stufo di quella situazione, mi sentivo come se quel giorno era diverso dagli altri. In tutti quei giorni terribilmente terrificanti, mio padre non faceva altro che sorridermi, accarezzarmi i capelli,e dirmi di non dovermi preoccupare, di non intromettermi che presto sarebbe finito tutto. Mia madre, invece, mi ignorava e come suo solito mi rimandava in stanza, continuando a dirmi che ero troppo piccolo per capire.

Monday // OS!LSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora