Nelle profondità della montagna

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La storia che trovate di seguito è stata serbata in segreto per molti anni, tuttavia le accorate e insistenti richieste della famiglia dello scomparso investigatore Baldini mi hanno finalmente deciso a rivelare i fatti lungamente taciuti.

La vicenda suscitò molto scalpore e voci sconvolgenti riguardo ciò che accadde, ma io so che la realtà supera di molto le elucubrazioni delle menti più fantasiose. Presenterò ora, con quanta più chiarezza potrò, gli accadimenti orrendi e tragici che costarono il sacrificio di un uomo dallo spirito nobile, oltre che un caro amico. Ancora oggi è difficile comprendere la portata delle macchinazioni che si stavano intessendo all'ombra dei monti Orobi, nella tetra Valtelen, soprattutto per coloro che non sono mai stati sotto la mefitica ombra di quei tetri monti.

Tutto ebbe inizio nel 1993, con una serie di misteriose sparizioni a Furasco, piccolo paesino non molto distante dalla vetusta e folcloristica Sunodri. Il paesino era un piccolo e trascurabile villaggio di agricoltori, greggi di case piccole e segnate dal tempo si fronteggiavano dalle rive opposte del torrente Cervia. Le vie strette e ciottolate correvano in tortuosi dedali mal illuminati e squallidi, tra le case non era raro trovare tristi ruderi, rosi dal tempo e dalle intemperie. Le due parti del paese erano unite da due ponti, neri e scheletrici, costole mostruose che emergevano dalle nebbie del fiume. A sud le imponenti montagne affondavano le loro radici nel terreno, formando un declivio graduale su cui si stendevano le abitazioni. A nord e hai lati si aprivano larghe distese erbose alternate a folte macchie boschive soprattutto in vicinanza delle pendici montuose. La catena montuosa nei mesi invernali getta nell'ombra la sparuta popolazione, che rimane stretta nella penombra e nel gelo. Non sorprende che in tali ambienti fin dai tempi più remoti siano proliferate oscure religioni e blasfeme tradizioni che la Chiesa combatté a lungo, sradicandole a fatica.

L'ispettore Baldini era il mio superiore e lavoravamo spesso insieme sul campo, entrambi eravamo assegnati alla centrale di Sunodri, e in quell'occasione fummo chiamati a indagare sulla sparizione di ###, avvenuta il 19 ottobre. Era una quotidiana mattina autunnale e quando arrivai in centrale trovai ad aspettarmi Baldini, con un cenno del capo mi salutò e apertami la portiera salii sull'auto e mentre raggiungevamo la nostra destinazione venni prontamente informato della situazione dal mio collega.

- Sembra che ieri un ragazzino non sia tornato a casa da scuola. Maschio 13 anni, alto e magro, capelli scuri. I compagni lo hanno visto per l'ultima volta all'uscita da scuola, alcuni sostengono di averlo visto andare verso casa, ma i vicini affermano che non è rincasato. I genitori rientrati la sera hanno subito dato l'allarme e alcuni volontari hanno iniziato le ricerche, in particolare lungo le rive del fiume.-

- Sembra proprio un bel casino. - commentai amaramente. - Siamo i primi? -

- No abbiamo già tre uomini sul posto a dirigere i gruppi, oltre a noi due arriveranno i rinforzi e i pompieri a dare una mano. Dobbiamo cercare testimoni e trovare qualche traccia. -

Mentre l'auto scorreva lungo la strada sterrata che ci avrebbe portato a Furasco. La campagna scivolava silenziosa e spoglia ai lati della vettura.

- Non ci resta che darci da fare e sperare per il meglio. - concluse l'ispettore.

Annui pensoso, quella gente era rozza e ostinata, oltre che sospettosa. Trovare qualcuno disposto a collaborare sarebbe stato difficile, quasi quanto un ragazzino disperso in quegli intricati boschi o sulle dannate montagne che circondano la valle in una morsa monolitica.

Dopo poco il paese comparve davanti ai nostri occhi. Colonnine di fumo si levavano timide nel cielo grigio, librandosi dai comignoli delle abitazioni sul lieve declivio davanti a noi. Imboccata la breve salita entrammo nel villaggio e, parcheggiata l'auto, ci dirigemmo senza perdere tempo verso il municipio che svettava sulla piccola piazza del paese con la sua faccia austera e imponente rispetto alle casupole intorno. L'edificio era sede delle operazioni e venimmo subito informati sui recenti sviluppi.Senza perdere ulteriormente tempo ci facemmo dare l'indirizzo della famiglia del ragazzo e uscimmo rapidi.Attraversammo in men che non si dica il paesino e intanto decidemmo che avremmo esplorato con alcune squadre i casolari sparsi nella campagna, i rifugi più sensati per chi si trovasse costretto a dormire all'addiaccio.

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