calcio, papà, storia breve

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( scusate eventuali ripetizioni. E vi prego con tutto il cuore di leggere tutta la storia, grazie e buona lettura❤ )

Figlio: Papà tutti mi prendono in giro perché non so giocare a calcio..
Papà: Jamie non dare retta a ciò che dicono gli altri, nessuno sa fare tutto e nessuno è nato imparato.
Figlio: Papà tu sai giocare a calcio?
Papà: Certo che si è la mia più grande passione.
Figlio: Mi insegni a giocare?
Papà: Non aspettavo altro che sentire queste parole.
Figlio: Quando iniziamo?
Papà: Da subito, prima di imparare la pratica ricorda che bisogna avere rispetto per la squadra e per gli avversari, dai il 100% delle tue capacità sempre, non giocare da solo perché il calcio è un gioco di squadra.

Il Figlio segui gli insegnamenti del papà.
Era emozionato il padre a insegnare la sua più grande passione.
Il figlio guardava il padre con occhi ardenti di passione.

Cresciuto Il figlio era diventato più tosto bravo a giocare, ora nessuno più lo prendeva in giro.

Anni dopo il padre volle coltivare la sua passione in lui in un'altra maniera, portandolo a una scuola calcio, sapendo che non poteva sostenere una spesa economica di tale peso ma vedere il figlio giocare era una meraviglia per i suoi occhi.

Il figlio guardava il campetto come se avesse visto il suo supereroe preferito dal vivo, e il padre ne andava entusiasta di ciò.

Il padre portava sempre il figlio ad allenarsi, anche se diluviava o nevicava, lui era sempre presente a sostenere il figlio.

Il ragazzo giocò per 1 anno nella scuola calcio, ma poi dovette smettere..perché il padre non poteva più sostenere la spesa.
Così il ragazzo smise di giocare.
Il padre ne soffriva di ciò, perché il figlio era scontento perché non poteva più praticare il suo sport preferito.
Così fece debiti e dopo un po' il figlio tornò a giocare.
Il padre era molto felice di vederlo di nuovo correre su quel campo.

Dopo un po' il figlio divenne un vero prodigio e varie società sportive lo contattarono, ma il ragazzo non si riteneva all'altezza.

Il padre gli disse di non sottovalutarsi perché lui vale davvero molto ed è veramente uno spettacolo vederlo giocare.

Il ragazzo ci pensò ma non accetto
Poco dopo smise di giocare a pallone.

Il padre si rattristo di questa cosa. Era morta una parte di lui.

La morale è che i nostri genitori fanno sacrifici per noi, però non vengono apprezzati e dopo un po' si tende a dimenticare quello che hanno fatto per darci il sorriso.







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