Stavamo tornando al castello, l'allenamento è stato più duro del previsto, siamo tutti stanchi anche chi, di solito, come Giorgio, si stanca di meno dato che il movimento con l'arco è molto più leggero.
"Lyon." mi richiama Anna.
Mi giro verso di lei sistemando la spada nella fodera.
"Dimmi." le rispondo serio
"Non hai leggermente esagerato oggi? Sono tutti eccessivamente stanchi." mi fa notare lei, con sguardo preoccupato, indicando i miei compagni che facevano fatica anche a camminare.
Sospiro leggermente... non è mia abitudine essere così severo con loro, ma è tutta la mattinata che penso al sogno di quella notte.
"Forse hai ragione..." le do ragione e aumento il passo "Ma ho dovuto."
La sento aumentare anche lei il passo; cerca di starmi dietro. Così lasciamo gli altri indietro.
"Sei sicuro che non è per colpa di quel sogno?" rimango in silenzio. Le ho parlato del sogno prima di uscire dal castello per andare nella pianura dove ci alleniamo. "è un semplice sogno ne sei cosciente? Herobrine non esiste, Entity voleva solo spaventarci" cerca di rassicurarmi lei, ma senza successo.
"E se invece fosse tutto vero? Se davvero avessimo sconfitto Herobrine ma non lo ricordassimo? E se lui, per vendicarsi, stesse allenando questa specie di mostro per ucciderci tutti? Pensaci Anna, i demoni per quanto maligni possono essere, non possono comunque mentire!" dico alzando il tono della voce senza accorgermene.
"Ma sai anche che i demoni rigirano la verità come vogliono. Magari, si, Herobrine può esistere, ma nessuno è così potente da fare un incantesimo della memoria a otto persone!" anche Anna alza la voce, so dove andremo a parare.
"Non puoi sapere come mi sento! Eravate tutti morti lo vuoi capire! Ed io... ero lì e lui ti ha-" mi muoiono le parole in gola al solo ricordo di quello che quel mostro le aveva fatto.
"Non vuoi capirlo che è solo un sogno?! Smettila di fare il bambino Ettore, non siamo più in guerra da due anni ormai e tu continui a farci allenare fino allo sfinimento!" adesso sta urlando e aver sentito il mio secondo nome mi fa capire che si stia scaldando. Ingoio a vuoto e aumento il passo. Non voglio litigare con lei.
Ho continuato il percorso di ritorno da solo; Anna è tornata dagli altri, li sento ridere e scherzare. Mi cresce un sorriso sulle labbra; non avere preoccupazioni è la cosa migliore che possono avere, anche se vivere tutti insieme nel castello non mi ha mai convinto troppo. Certo siamo tutti grandi amici e abbiamo sconfitto Entity insieme, ma avere una vita sociale fuori dal nostro gruppo credo che sia la cosa migliore per tutti.
Mi scappa una risata ripensando alla ragazza che mi piaceva prima di partire con il gruppo, ho una vaga immagine di come fosse fatta: capelli marroni lunghi, un bellissimo fiocco rosa dietro la nuca e occhi del medesimo colore. Mi sembra si chiamasse Ofelia, forse dovrei ricontattarla.
Alzo leggermente lo sguardo. Siamo arrivati.
"Finalmente a casa" dice Alex superandomi.
"Tu non eri stanco morto per caso?" lo rimprovera Giorgio andandogli in contro e dandogli una pacca sulla spalla. A quel gesto Alex fa un finto broncio per poi scoppiare a ridere, il quale contagia tutto il gruppo.
Io nel frattempo rientro nel castello. Apro le porte della mia camera e inizio a levarmi l'armatura, riposo la spada nel mio porta armi. L'allenamento ha stancato anche me, mi sdraio sul letto e guardo il soffitto, poco dopo sento le palpebre farsi pesanti...
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Sono in una stanza buia, cerco disperatamente una fonte di luce fino a quando non vado a sbattere contro qualcosa: una candela. Appena la tocco con la mano essa si accende.
Ora che un minimo riesco a vedere riconosco il posto in cui mi trovo: le segrete del castello. Sono dentro una delle celle, anche se la porta è aperta. Questo scenario mi sembra familiare...
Esco dalle segrete, è tutto così silenzioso. Un ruggito mozzato proveniente dal piano di sopra mi fa allarmare. Salgo velocemente le scale e scopro che l'unica cosa rimanente del castello erano proprio le segrete.
Mi guardo intorno, vedo solo macerie, ma in lontananza riesco a intravedere qualcosa che non avrei mai voluto vedere: Dentifricio, il T-rex che abbiamo cresciuto io e gli altri, sdraiato su un fianco ormai senza vita. Mi avvicino correndo al corpo del mio amico e scopro che non è solo Dentifricio a essere senza vita... Alex e Giorgio sono colpiti da frecce su punti vitali, i loro occhi sono ormai senza vita. Cico a un taglio enorme sul viso, quasi non lo riconosco, anche lui ormai ha lasciato questo mondo. Stre... oh dio mio, mi viene da vomitare, ha una spada conficcata in gola, Mario e Stefano non li vedo, noto solo la sciarpa di Stefano bruciata e la maschera di Mario ricoperta di uno strano liquido nero.
Continuo a camminare. Non riesco a trovare Anna, spero che sia riuscita a scappare, ma le mie speranze furono distrutte dalla visione più orribile di tutte. Lo vedevo, quel mostro dagli occhi bianchi, era in piedi che rideva; di fianco aveva qualcuno di molto simile a lui, sempre con occhi bianchi, ma essi splendevano troppo per permettermi di riuscire a vedere il volto del loro portatore, questa figura teneva in mano la testa mozzata di Anna.
Sento gli occhi farsi pieni di lacrime
"Bastardo!" urlo a tutto fiato, ma sembra come se non mi sentisse.
Cado sulle ginocchia e inizio a piangere, mi ha levato tutto...
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Mi sveglio di scatto. Ho le lacrime agli occhi, era solo un sogno.
Neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che qualcuno suona alla porta.
