"Un altro grazie"
"Prego" disse il barista passandole il bicchiere nuovamente pieno.
"Jasmine, avanti, ti stiamo aspettando"
"Eccomii"
Una furia sulla pista da ballo, dicevano. Era l'unica cosa che dicevano di Jasmine, perché era l'unica cosa che sapevano di lei. Arrivava e andava via nel giro di 36 ore. Spariva misteriosamente, proprio nello stesso modo in cui compariva.
Nessun social network, nessun numero telefonico, nessuna informazione in rete. Un fantasma, per qualcuno più di altri.
Lei era solo Jasmine, almeno a Miami.
"Cazzo quanto è bella la Florida, resterei volentieri ancora un po'..."
"Non sei di qui?" Chiese un po' in confusione.
"Certo che lo sono, da ieri, ma pur sempre di qui" e sorrise.
"Da dove vieni?" Chiese il ragazzo.
"Da Nettuno" disse senza esitazione.
Sembrava quasi convinta di quel che diceva, così tanto che Andrew non aggiunse altro a riguardo... sentiva di averla turbata con tale domanda, e quindi cambiò argomento.
"Ehi, senti ma, non è che... insomma, domani sera, sei libera?" Domandò spaventato.
"Ti va se..." cercò di continuare con scarsi risultati.
"Domani avevo intenzione di partire" dovette rispondere Jasmine con occhi spenti.
Andrew non proferì parola, fino a quando:
"21:15"
"Ti ho detto che..." disse Jasmine con un tono quasi preoccupato
"...hai detto che avevi intenzione di partire, non che lo avresti fatto"continuò saccente.
"E se non venissi?" Stupita disse Jasmine.
"21:15, ora andiamo"
"Andiamo dove?"
"A casa tua" con tono ovvio disse Andrew.
"Come scusa?" Un po' arrabbiata rispose Jasmine.
"Sono le 3... voglio solo accompagnarti a casa... non pensare male" era impaurito come il più piccolo della cucciolata senza la mamma.
"Perché sei così ostinato?" Urlò Jasmine mentre Andrew andava via.
Andrew sorrise dolcemente e infine aggiunse "a domani ragazza di Nettuno".
E questo beh è Andrew, un altro cuore presto a pezzi.
Salita nella sua camera, Jasmine cominciò a sistemare la sua valigia, per poter ripartire e ricominciare, ancora.
"Dovrei rimanere un altro giorno?" Chiedeva al suo unicorno. L'unica cosa con cui parlava... non hai tempo di farti degli amici quando cambi città ogni giorno. Jasmine era sola, si sentiva vuota e quando ti senti vuoto, è la fine.
"No, non rimarrò... oh andiamo ragazza, è uno come gli altri... lo conosci da due ore cazzo... fai quella valigia e parti"
Non penso resterete sorpresi quando vi dirò: forse questa volta c'era qualcosa di diverso, ma Jasmine non si faceva trasportare dai suoi sentimenti, però, c'è una prima volta per tutto no?Un'altra giornata era andata e un'altra cartolina era stata comprata.
"Dove la porto signorina? Signorina?"
"All'aeroporto... a-all'aeroporto grazie"
Prossima destinazione, New York. Volo prenotato per le 20.
Molti penseranno che è bello viaggiare, si, ma sarà stressante, e poi sempre da sola, provate a dirlo a Jasmine vi risponderà con un: "niente di quello che ami può essere stressante e io non sono sola, nel mondo ci sono sette miliardi di persone, no?"
"Beh, beata te" rispose il commesso di Starbucks.
"Ah un frappuccino grande al caramello, grazie"
"Certo. Come ti chiami?"

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What's your name?
General FictionNessuno conosce il suo nome, nessuno sa da dove viene, nessuno sa chi è. Arriva la mattina, sparisce quella dopo. Un'anima morta, che cerca il paradiso.